Rostropovič, Mstislav

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Mstislav Rostropovič al violoncello, 1959. RIA Novosti archive, image #6848.

2. Mstislav Rostropovič a casa con la moglie Galina Pavlovna Višnevskaja e le figlie, 1959. RIA Novosti archive, image #70350.

3. Mstislav Rostropovič suona davanti al muro di Berlino che crollava, 11 novembre 1989. Foto ANSA.

Data di nascita
27 marzo 1927
Data di morte
27 aprile 2007
Categoria
Qualifica
Biografia

Mstislav Rostropovič nacque a Baku, attualmente in Azerbaijan, il 27 marzo 1927. Da bambino ricevette la prima formazione musicale a casa, dai genitori: la madre era infatti un’abile pianista mentre il padre, violoncellista di una certa fama, era stato allievo di Pablo Casals e aveva insegnato alla Gnessin Academy of Music di Mosca, dove studiò anche il giovane Mstislav. Nel 1943 fu ammesso al Conservatorio di Mosca, dove studiò violoncello con Semyon Kosolupov, composizione con Dmitrij Šostakovič e Vissarion Šebalin. Dopo essersi diplomato con il massimo dei voti, alla fine degli anni Quaranta Rostropovič vinse dei concorsi internazionali a Mosca, Praga e Budapest. Ricevette il Premio Stalin nel 1951 e nel 1956 fu assunto compe professore di violoncello presso il Conservatorio di Mosca.

Dopo il miglioramento dei rapporti culturali tra l’Unione Sovietica e l’Occidente, negli anni Cinquanta Rostropovič effettuò numerose tournée concertistiche, debuttando in Inghilterra nel marzo 1956 e negli Stati Uniti nell’aprile del medesimo anno. Tanto i musicisti quanto il pubblico apprezzarono subito a sua eccezionale maestria stilistica e tecnica. Il suo modo di suonare combinava una rara precisione d’intonazione e pienezza timbrica in tutti i registri, con un colore che spaziava tra un’amplissima gamma di sfumature. Il suo senso istintivo per le intenzioni del compositore era evidente sia nelle opere contemporanee, sia nei pezzi di repertorio, sebbene certe volte era noto per lasciarsi andare all’entusiasmo.

Molti autori scrissero dei brani appositamente per Rostropovič, tra cui Aram Ilič Khačaturjan, Sergej Prokof’ev e Šostakovič. Nel 1952 Prokof’ev rielaborò la propria Sinfonia concertante op. 125 avvalendosi dell’aiuto del violoncellista, il quale nel 1953, dopo la morte del compositore, completò assieme a Dmitrij Kabalevskij il Concertino op. 132. Šostakovič scrisse per lui il Concerto n. 1 per violoncello e orchestra op. 107: quando Rostropovič lo eseguì a Londra nel 1960, ebbe modo di conoscere Benjamin Britten, con il quale strinse una durevole amicizia. Grazie a questo incontro il compositore inglese riacquistò interesse per la musica strumentale dopo un lungo periodo di composizioni prevalentemente vocali. Scrisse così la Sonata per violoncello e pianoforte op. 65, la Sinfonia per violoncello e orchestra op. 68 e tre Suite per violoncello solo (opp. 72, 80, 87), tutte dedicate a Rostropovič ed eseguite per la prima volta da lui, tra gli anni Sessanta e Settanta.

Rostropovič era anche un bravo pianista: suonò spesso assieme al soprano Galina Pavlovna Višnevskaja, che sposò nel 1955. Debuttò come direttore d’orchestra nel 1968 dirigendo Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij presso il Teatro Bol’šoj, in cui la moglie interpretava il ruolo di Tatiana. A quell’epoca il suo modo di dirigere era considerato troppo incline al sentimentalismo, poiché la libertà e flessibilità di fraseggio con cui dava voce a un’espressività emozionale andavano spesso a discapito della precisione dell’orchestra.

Una sua incisione della Tosca realizzata a Parigi negli anni Settanta con l’orchestra del Teatro Bol’šoj ricevette il veto delle autorità sovietiche, ma nel 1975 diresse La dama di picche di Čajkovskij a San Francisco. Lo stesso anno comprò il violoncello “Duport” di Stradivari, del 1711. Nel 1977 Rostropovič fu nominato direttore della National Symphony Orchestra di Washington, un ruolo che ricoprì fino al 1994, e divenne direttore ospite della London Philharmonic Orchestra, con la quale incise l’integrale delle sinfonie di Čajkovskij e realizzò la prima incisione di Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič. Nel 1979 diresse Evgenij Onegin al Festival di Aldeburgh, del quale divenne codirettore artistico. Oltre alle opere, incise praticamente tutto il repertorio violoncellistico standard, nonché numerose composizioni scritte appositamente per lui, tra cui concerti di Witold Lutosławski, Andrzej Panufnik e Alfred Schnittke.

Nel 1970 Rostropovič scrisse una lettera aperta – che rimase inedita – a tutti i principali giornali e riviste sovietici in favore di Aleksandr Solženicyn, autore dissidente e premio Nobel per la letteratura, cogliendo l’occasione per protestare contro le nuove restrizioni dell’Unione Sovietica alla libertà culturale. Di conseguenza, i suoi viaggi all’estero furono fortemente limitati, finché nel 1974 ottenne il permesso di intraprendede con la famiglia un soggiorno di due anni in Inghilterra. Nel 1978 lui e sua moglie furono privati della cittadinanza sovietica e Rostropovič fece ritorno in Russia solo nel 1990, in tournée con la National Symphony Orchestra di Washington. Nel 1989, come gesto politico, suonò Bach ai piedi del muro di Berlino in via di demolizione, mentre nel 1991 volò a Mosca per supportare Boris Eltsin al suo insediamento come presidente della Federazione Russa. Rostropovič morì a Mosca il 27 aprile 2007.

Bibliografia
  • Solomon Moiseevič Volkov, Tradition Returns: Rostropovich's Symbolism. In: Shostakovich reconsidered, a cura di Dmitrij Feofanov, Allan Benedict Ho,Londra, Toccata, 1998, pp. 359-372.
  • Cellists pay Tribute to Mstislav Rostropovich. A cura di Noëlle Mann, «Three Oranges», 14 (2007).
  • Elizabeth Wilson, Mstislav Rostropovich: Cellist, Teacher, Legend. Londra, Faber & Faber, 2007.
  • Elizabeth Wilson, Rostropovich: The Musical Life of the Great Cellist, Teacher, and Legend. Chicago, Ivan R. Dee, 2008.
  • Arnold Whittall, Britten's Rhetoric of Resistance: The Works for Rostropovich. In: Rethinking Britten, a cura di Philip Rupprecht, New York, Oxford University Press, 2013.
Scritti
  • Mstislav Leopoldovič Rostropovič, Galina Pavlovna Višnevskaja, La Russia, la musica, la libertà : conversazione con Claude Samuel. Napoli, Pagano, 2001.

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

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GVI

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Modificato
22/03/2019

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