Bolle, Roberto
Roberto Bolle. Fonte: danzaeffebi.com
Roberto Bolle, nato a Casale Monferrato nel 1975, si forma alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano. Ancora allievo, è notato da Rudolf Nureyev che lo sceglie per danzare a Verona in Morte a Venezia di Flemming Flindt nel ruolo di Tadzio, ma il teatro nega il permesso.
Conseguito il diploma, entra nella compagnia scaligera interpretando parti da solista come Espada in Don Quixote di Nureyev. Nel 1995 debutta in Romeo and Juliet di Kenneth MacMillan, balletto con il quale l’anno seguente è promosso primo ballerino da Elisabetta Terabust, allora direttrice della compagnia. Oltre ad affermarsi nei grandi balletti classici, in particolare nelle versioni di Nureyev, danza un vasto repertorio i cui titoli più importanti sono: La vedova allegra di Ronald Hynd, Notre-Dame de Paris di Roland Petit, In the middle somewhat elevated di William Forsythe, L’Histoire de Manon di Kenneth MacMillan, Giselle di Mats Ek, Ondine di Frederick Ashton, Excelsior di Ugo Dell’Ara, Etudes di Harald Lander e A Midsummer Night's Dream di George Balanchine.
Nel 1997 si esibisce alla Royal Albert Hall al cospetto della famiglia reale inglese danzando una nuova produzione de Il Lago dei cigni di Derek Deane al fianco di Altynai Asylmuratova. Due anni dopo, in occasione della riapertura della Royal Opera House di Londra, è invitato a danzare Lo Schiaccianoci, balletto che inaugura il suo sodalizio scenico con la ballerina inglese Darcey Bussell. Insieme sono protagonisti dei titoli più importanti del repertorio inglese come Manon e Winter Dreams di MacMillan e Les Rendezvous e Sylvia di Frederick Ashton.
Nel 2000 è invitato al Teatro Bol’soj di Mosca per celebrare il 75° anniversario di Maja Plisetzkaja. Nel 2002, per il Giubileo d’oro della Regina Elisabetta II, danza nella Sala del Trono di Buckingham Palace il pas de deux del Cigno nero dal Lago dei cigni con Zenaida Yanowsky ed è partner di Alessandra Ferri al Bol’soj in Romeo and Juliet di MacMillan.
Dal 2003 conduce una brillante carriera internazionale che lo porta a danzare nei più prestigiosi teatri d’Italia, come l’Opera di Roma e il San Carlo di Napoli, e del mondo, quali il Mariinskij di San Pietroburgo, l’Opéra di Parigi e il Wiener Staatsoper. Nella stagione 2003/2004 è nominato étoile al Teatro alla Scala. Oltre ai ruoli classici e ai suoi cavalli di battaglia, intraprende una sperimentazione stilistica che lo porta a danzare un vasto repertorio. I balletti più importanti sono: Petite Mort di Jiří Kylián, Polyphonia di Christopher Wheeldon, Le Jeune homme et la mort e Carmen di Petit, La Dame aux Camélias di John Neumeier, Onegin di John Cranko, Cinderella di Mauro Bigonzetti e Bolero di Maurice Béjart. Nel 2004, per la Giornata della Gioventù, danza un assolo di Renato Zanella sull’Ave Verum di Mozart al cospetto di Papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. Due anni dopo prende parte alla cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici Invernali a Torino con un assolo coreografato da Enzo Cosimi.
Nel 2009, due anni dopo aver riscosso un clamoroso successo di pubblico e di critica al suo debutto al Metropolitan di New York, è nominato principal dancer dell’American Ballet Theatre, diventando il primo ballerino italiano a ricevere questo titolo. All’interno della compagnia americana arricchisce il proprio repertorio con A Month in the Country di Ashton, The Leaves are fading di Antony Tudor, Symphony #9 di Alexei Ratmansky e Apothéose di Marcelo Gomes.
Dal 2008 il Gala Roberto Bolle and Friends, formula di spettacolo di grande successo ideata negli anni Duemila, inizia a tenersi in spazi urbani come il sagrato del Duomo di Milano, Piazza del Plebiscito a Napoli, Piazza San Marco a Venezia e la Valle dei Templi di Agrigento e al di fuori dei confini nazionali, per esempio al Pallas Theatre di Atene e al Cemil Topuzlu Open Air Theatre di Instanbul.
Nel 2010 Roberto Bolle collabora con due rinomati registi: Peter Greenway, che lo sceglie per l’installazione “Italy of cities”, e Bob Wilson, il quale gli dedica Perchance to Dream, imponente installazione multimediale inaugurata a New York.
Roberto Bolle si cimenta anche nella regia partecipando al progetto corale “Milano 2015”, un film documentario diviso in sei episodi con altrettante regie e presentato alla Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia. L’episodio curato da Bolle s’intitola La Fabbrica dei sogni, di cui firma anche la sceneggiatura. L’anno seguente è protagonista su Rai Uno dello show televisivo Roberto Bolle – La Mia Danza Libera che vince il prestigioso Rose d’Or nella categoria Entertainment Show. Lo straordinario successo è replicato il primo gennaio 2019 con lo spettacolo Roberto Bolle – Danza con me in prima serata su Rai Uno.Nel 2016 esce il film Roberto Bolle – L’Arte della Danza che documenta il suo tour estivo con lo spettacolo Roberto Bolle and Friends del 2015.
Sin dal 1999 la sua carriera di ballerino è affiancata da un attivo impegno sociale in qualità di Goodwill Ambassador dell’UNICEF; in tale veste compie regolari viaggi nel Sudan e nella Repubblica Centroafricana.
Nel corso della sua carriera ottiene numerosi premi e riconoscimenti, quali: Young Global Leader (2009), Cavaliere dell’Ordine al Merito Della Repubblica Italiana (2012), la Medaglia dell’Unesco (2014), Ufficiale della Repubblica italiana (2018).
Roberto Bolle, icona di riferimento e simbolo della danza italiana nel mondo, si è sempre distinto per la tecnica, la bellezza statuaria e il portamento regale, tanto da essere considerato il prototipo del danseur noble. Le sue interpretazioni più celebri sono Albrecht in Giselle, Romeo in Romeo and Juliet e Des Grieux in L’Histoire de Manon. Famoso per essere un partner ideale, ha danzato con le più acclamate ballerine del XXI secolo ed è stato scelto come partner da grandi étoile per la loro serata di addio alle scene: Julie Kent, Alessandra Ferri, Aurelie Dupont e Zenaida Yanowsky. Fondamentale il suo contributo alla promozione dell’arte della danza che porta fuori dai templi del balletto coniugandola alla dimensione del grande intrattenimento popolare.
Roberto Bolle alla Scala, introd. di Valeria Crippa, Milano, Rizzoli, 2008.
Roberto Bolle: viaggio nella bellezza, a. c di Valeria Crippa, Milano, Rizzoli, 2015.
Gérard Mannoni, Les Grandes étoiles du XXe siècle, Paris, Buchet/Chastel, 2014.
Bruce Weber, Roberto Bolle: an athlete in tights, TeNeues, 2009.
Roberto Bolle, La mia danza, Milano, Mondadori, 2010.
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