La cerimonia dei dervisci qadirî del Kurdistan

1. Gruppo di dervisci qadirî del Kurdistan e di suonatori di daf (tamburo a cornice) durante una cerimonia.

2.-3. Gruppo di dervisci qadirî del Kurdistan nel corso di uno dhikr jahrī.

Repertorio
Genere
Area geografica di riferimento
Anno di registrazione
ca. 2010
Video di presentazione

Descrizione

La confraternita sufi Qādiriyya è la più antica e più diffusa tarīqa ('Via sufi') del mondo islamico. L'origine e il nome della confraternita vengono ricondotti alla figura di Abdul Qādir Gīlānī (1077–1166), famosissimo predicatore e discendente (sayyid) del Profeta. Diverse branche dell'ordine sono sorte nel corso dei secoli dalle coste del Marocco fino all'India, alla Cina e all'Indonesia. In Asia Centrale e nel Medio Oriente la Qādiriyya conta numerosi discepoli nelle regioni del Kurdistan (vasta area abitata da popolazione di etnia curda suddivisa fra Turchia, Siria, Iran ed Iraq).

In ogni regione in cui la Qādiriyya si è diffusa, a partire da una base comune di pratiche, si sono sviluppate diverse tradizioni e rituali legati alla lingua e alla cultura locale. I dervisci qadirî del Kurdistan, sopratutto quelli appartenenti alla branca Kasnazani, praticano una particolare forma di dhikr jahrī ('sonoro') accompagnato dal suono dei tamburi a cornice daf. È interessante notare come tale cerimonia rappresenti un chiaro esempio di intersezione fra dhikr (chiamato anche 'zikr') e samâ. Benché dhikr e samâ in origine rappresentassero delle pratiche e dei concetti ben distiniti, nel corso dei secoli si sono avvicinati sempre di più nella prassi e in certi casi, come in questo, hanno finito quasi per sovrapporsi.

La cerimonia, a cui partecipano solo gli uomini, si suddivide in due fasi principali. La prima, chiamata zikr-e tahlil, è quella che rimanda in modo più diretto al concetto di samâ. Si apre infatti con dei canti ritmici accompgnati dai tamburi con la funzione di predisporre nel giusto stato mentale ed emozionale attraverso la musica e la poesia i dervisci che ascoltano seduti. Durante questa fase viene elencata la catena di successione dei maestri della tarīqa ('Via sufi') insieme all'invocazione dei nomi di Dio e all'intonazione di poesie amorose dedicate al Profeta. Procedendo con la cerimonia fra i dervisci aumenta la carica emotiva ed emergono progressivamente stati alterati di coscienza.

A questo punto si entra nella seconda fase del rito che viene, chiamata zikr-e here (zikr 'agitato'), in cui i dervisci si alzano in piedi, si tolgono il turbante liberando le loro lunghe chiome e si dispongono in cerchio. Ha inizio così lo dhikr propriamente detto che consiste nell'invocazione di Iddio tramite la ripetizione ostinata del suo nome 'Allah', di uno dei suoi novantanove attributi divini (asmāʾu llāhi l-ḥusnā, 'i nomi più belli'), del pronome 'Hu' ('Egli') o di qualche formula sacra, come ad esempio parti dell'attestazione di fede dell'Islam, la shahada: «lā ilāha illā Allāh» (non c'è altro dio se non Allah). Ad ogni formula verbale corrisponde un diverso pattern ritmico che viene scandito dai daf e la recitazione viene accompagnata da ampi movimenti oscillatori del torso e della testa che possono però sfociare in movimenti estatici meno codificati e controllati, i quali rimandano più al 'mondo' del samâ che a quello dello dhikr. Durante questa fase e comune fra i qadirî del Kurdistan che alcuni partecipanti mettano in atto delle 'dimostrazioni di prodigi' che si traducono in diversi tipi di pratiche fachiriche di autoflagellazione (infilzarsi con coltelli o grossi spilli, ingestione di oggetti appuntiti o roventi, ecc...). Tali dimostrazioni vengono portate come prove che il miracoloso esiste e che il messaggio del Profeta e dei santi rappresenta la 'Verità'.

Il daf rappresenta fra i qadirî curdi un vero e proprio strumento sacro ed essi ritengono che esista un'arte segreta per suonare questo tamburo in cui sono coinvolte 'energie' che possono essere padroneggiate solamente dai dervisci.

Le cerimonie di dhikr accompagnate dal suono dei daf vengono eseguite in Kurdistan anche in occasione della celebrazione della festa curda del Pir Shalyar, che si svolge ogni anno presso il villaggio di Hawraman nel Kurdistan iraniano.

Nei video proposti si possono vedere due esempi della fase zikr-e here (zikr 'agitato') della cerimonia. Il primo risale circa al 2010 ed è stato girato nel centro (tekke) della confraternita di Sanandej nel Kurdistan Iraniano, mentre il secondo è stato registrato nel 2005 nel Kurdistan iracheno.

Voci e strumenti
  • voci maschili
  • daf (tamburo a cornice)
Autore scheda
CV
Licenza

Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
 

Modificato
22/07/2019

Condividi:

 

Condividi: