Pavlova, Anna

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1.  Ritratto di Anna Pavlova realizzato dall’agenzia fotografica Rol (1923). Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Estampes et photographie, EI-13 (1046).

2.  Fotografia della danzatrice realizzata dall’agenzia fotografica Rol (1917). Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Estampes et photographie, EI-13 (545).

3.  Ritratto di Anna Pavlova in camerino (fotografia realizzata tra il 1910 e 1915). La foto appartiene alla Bain Collection della Library of Congress Prints and Photographs Division Washington.

Data di nascita
31 gennaio 1881
Data di morte
23 gennaio 1931
Paese
Categoria
Qualifica
Biografia

Anna Pavlova nacque a Pietroburgo dove studiò presso l’Accademia Imperiale di ballo con Ekaterina Vazem, Pavel Gerdt e Christian Johansson. Nel 1895 iniziò a studiare con Marius Petipa, in quanto la Vazem la riteneva brava ma non abbastanza forte.

All'epoca, infatti, la danzatrice ideale era Pierina Legnani, robusta e con una forte tecnica. La Pavlova non si rendeva conto che le sue forme flessibili e la mancanza di virtuosismo tecnico, in realtà, rappresentavano la forza maggiore della sua personalità affascinante. Fu Pavel Gerdt a individuare il vero talento della danzatrice, ad incoraggiarla ad abbandonare il lavoro sui virtuosismi e a farle comprendere che le imperfezioni, in realtà, erano le qualità che la rendevano unica.

Nel 1898 si diplomò e fu immediatamente accettata nel ruolo di corifea al teatro Mariinskij.

Nel febbraio del 1900, Pavlova danzò il primo ruolo creato appositamente per lei, Brina in Les Saisons, coreografia di Petipa su musica di Aleksandr Glazunov. Lo stesso anno apparve con notevole successo in una moltitudine di ruoli secondari, ma già in settembre le fu assegnato il ruolo da protagonista nel Le Réveil de Flore e l’anno successivo fu Lise in La Flûte magique. Tuttavia, fu solo con l’interpretazione di Nikia ne La Bayadère (1902) che ottenne definitivamente il consenso di critica e di pubblico. Mentre la Giselle del 1903 fu una delle sue più celebri esibizioni.

Lo stesso anno le fu concesso di andare a studiare con Caterina Beretta a Milano e, dopo questa esperienza, tornò in Russia tecnicamente più forte ottenendo, nel 1904, un grande successo in Paquita e in Le Corsaire.

Nel 1905 Michel Fokine creò per lei l'assolo Il cigno. Da qui, nacque una lunga e proficua collaborazione tra la Pavlova e il coreografo.

Nel 1906 fu nominata prima ballerina. Nonostante il massimo titolo raggiunto, continuò a perfezionarsi con Enrico Cecchetti che restò il suo maestro per quasi tutta la carriera. Nel 1907 si recò a Riga e, insieme ad un gruppo di ballerini del Mariinskij, fece una tournée nel Nord Europa.

Nel 1909, fu scritturata in qualità di prima ballerina per la prima tournée dei Ballets Russes a Parigi, danzando in Les Sylphides e in Cléopâtre.

Contemporaneamente, fece delle tournée, insieme al ballerino Mikhail Mordkin, con la piccola compagnia che aveva formato con i solisti dei Teatri Imperiali. Queste tournée della compagnia furono fondamentali (in particolare, nel 1910, quelle a New York e a Londra), in quanto contribuirono alla promozione del balletto classico in tutto il mondo, dal Sud Africa all’Australia, fino al Giappone. Il manager del gruppo era Victor Dandré, un aristocratico che in precedenza fu giovane ufficiale a San Pietroburgo e che divenne in seguito il marito della Pavlova, mentre il mâitre de ballet era Enrico Cecchetti, al quale in seguito subentrò Ivan Clustine.

Nel 1911, Anna Pavlova tornò anche ad esibirsi come ospite con i Ballets Russes al Covent Garden di Londra, in Carnival, Giselle, Pavillon d’Armide e Cléopâtre, suo partner era Vaslaw Nijinskiy.

Da quell’anno decise di stabilirsi definitivamente a Londra e incominciò ad insegnare. Scelse, inoltre, alcuni ballerini inglesi per la sua compagnia, ai quali, però, in occasione delle tournée russificava i nomi (una trovata pubblicitaria per attirare il pubblico che veniva agli spettacoli unicamente per vedere i rinomati ballerini russi).

Restò prima ballerina del Teatro Mariinskij fino al 1913, anno in cui si ritirò definitivamente dalla compagnia danzando per l’ultima volta come Nikia in La BayadèreLasciato il suo impegno con il Marijnskij, concentrò tutte le energie nella sua compagnia, la Pavlova Ballet, il cui organico era composto da quaranta danzatori, una piccola orchestra con un direttore, Theodore Stier, una costumista, e Victor Dandré in qualità di organizzatore.

Nel 1916, la Pavlova prese parte, negli Stati Uniti, al film The Dumb Girl of Portici diretto da Lois Weber. La Pavlova realizzò anche un balletto, Autumn Leaves, un 'poema coreografico' in un atto (rappresentato per la prima volta a Rio de Janeiro nel 1918), su musica di Fryderyc Chopin, per tre personaggi: il fiore crisantemo, un giovane poeta e il Vento d’autunno.

Scomparve non ancora cinquantenne all’Aja, forse provata dai ritmi frenetici della sua vita d’artista totalmente dedita alla danza.

Anna Pavlova evitava le coreografie che includevano virtuosismi, come salti e giri, per i quali, sembra, avesse delle difficoltà di esecuzione. I suoi punti di forza erano i piedi fortemente arcuati che conferivano bellezza alle sue linee e le caviglie forti che le permettevano di destreggiarsi senza difficoltà negli equilibri. La qualità maggiore, però, era certamente quella di interprete drammatica. Aveva, infatti, una forte presenza scenica e attraverso i movimenti riusciva a infondere un’emozione particolare ai ruoli che interpretava. Furono il suo carisma e la sua particolare capacità di trasfigurazione a renderla un'interprete leggendaria.

Tamara Karsavina, che ebbe un percorso artistico simile a quello della Pavlova, benché a livello esecutivo e interpretativo le fosse contrapposta, scrisse che la Pavlova era destinata a far rivivere sulle scene il fascino dimenticato del balletto romantico dell'epoca della Taglioni.

Risorse web

Collezione di documenti custoditi presso la National Library of Australia riguardanti i due tour che Pavlova fece in Australia con la sua compagnia, nel 1926 e nel 1929: http://www.nla.gov.au/prompt/anna-pavlova 

Collezione di documenti di Anna Pavlova della University of California: http://www.oac.cdlib.org/findaid/ark:/13030/kt596nd363/

Immagini della Pavlova digitalizzate dalla National Library of Australia

Bibliografia

Concetta Lo Iacono, Il balletto in Russia, in a cura di Alberto Basso, Musica in scena. Storia dello spettacolo musicale, V: L'arte della danza e del balletto, Torino, UTET, 1995.

Silvia Mei, Anna Pavlova, danzatrice eurasiana? (I parte), in «Antropologia e Teatro. Rivista di Studi», n. 1, 2010.

Marianna Moore et al., Anna Pavlova, in «Dance Index», III, march 1944.

Gennady Smakov, I grandi danzatori russi, a cura di Sergio Trombetta, Gremese, Roma, 1987, pp. 3-11.

Akim Volynsky, Ballet's Magic Kingdom Selected Writings on Dance in Russia, 1911-1925, trans., ed. with an Introduction and Notes by Stanley J. Rabinowitz, New Haven – London, Yale University Press, 2008.

Lindsey Grites Weeks, Anna Pavlova (1881-1931), in «Dance Heritage Coalition», 2012.

Scritti

Anna PawlowaTanzende Füsse: der Weg meines Lebens, Dresden, Carl Reissner, 1928

Anna Pavlova, Tänze der Anna Pawlowa im Bilde. Dem Gedächtnis der Künstlerin dargebracht, Dresden, Carl Reissner, 1931., Dresden, Carl Reissner, 1931.

Anna Pavlova, An Answer to Critics of the Ballet, in «Dance Magazine», April 1926, p. 56.

Autobiografia di una ballerina, memorie inedite di Anna Pavlova, in «Comoedia: fascicolo periodico di commedie e di vita teatrale», I: n.1, 1928, pp. 20-23; II: n.2, 1928, pp.17-18, 47.

Olga Racster, Master of the Russian Ballet: the memoirs of Cav. Enrico Cecchetti, con un’introduzione di Anna Pavlova. Ed. ita.: a cura di Livia Brillarelli, Il maestro del balletto russo: memorie del cav. Enrico Cecchetti, traduzione e note di Elena Cecchetti, [S.l., s.n., 1999].

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Modificato
05/01/2019

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