Carissimi, Giacomo

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Data di nascita
aprile 1605
Data di morte
12 gennaio 1674
Paese
Epoca
Stile
Categoria
Biografia

Giacomo Carissimi nacque a Marino (vicino Roma) nell’aprile 1605. Apprese i rudimenti musicali probabilmente in qualche cappella musicale di Marino. Successivamente fu cantore presso il Duomo di Tivoli, sotto la direzione di Aurelio Briganti Colonna. Nel 1625, grazie all’apprezzamento di Alessandro Capece, ottenne la nomina di organista. Lasciata Tivoli nell’ottobre 1627, Carissimi si trasferì ad Assisi, dove assunse il ruolo di direttore della cappella musicale della Cattedrale di S. Rufino. Alla fine del 1629 rientrò a Roma, dove divenne direttore musicale del Collegio germanico-ungarico (annesso alla Chiesa di S. Apollinare), nomina che mantenne per tutta la vita. Nel 1637 prese gli ordini minori. Dì lì a poco divenne una delle figure principali della vita musicale romana, componendo oratori, musica sacra, cantate e composizioni profane che furono apprezzati in tutta Europa e vennero assunti a modello dai compositori delle generazioni successive.

Dopo la morte di Claudio Monteverdi (29 novembre 1643), Carissimi fu invitato a prendere il prestigioso posto di direttore della cappella della Basilica di S. Marco a Venezia, un’occasione che avrebbe permesso al compositore di immettersi in una delle città più ferventi sul piano artistico e dedicarsi anche ad altri generi musicali. Carissimi rifiutò, preferendo rimanere nell’ambiente gesuitico romano. Una simile offerta gli venne qualche anno dopo dall’arciduca Leopoldo Guglielmo, figlio di Ferdinando II d’Asburgo, il quale propose a Carissimi di trasferirsi presso la sua corte di Bruxelles. Anche in questo caso il compositore respinse la proposta, additando motivi di salute.

Nel 1646 pubblicò una raccolta di Ariette in musica e l’anno successivo compose la musica per L'Amorose passioni di Fileno. Tra il 1650 e il 1660 Carissimi collaborò come compositore con varie istituzioni romane, tra le quali l'oratorio di S. Maria in Vallicella e quello del Ss. Crocifisso di San Marcello. Anche la regina Cristina di Svezia ebbe modo di stimare la musica di Carissimi: in suo onore fu eseguito presso la Chiesa di S. Apollinare l’oratorio carissimiano Sacrificio d’Isacco, un’esecuzione che ebbe echi in tutta Europa. L’apprezzamento della regina fu tale che nel 1656 Carissimi divenne maestro del “concerto da camera” al suo servizio.

Oltre alla fama come compositore, Carissimi fu un insegnante molto ricercato. Ebbe numerosi allievi presso il Collegio germanico e in privato, provenienti da tutta Europa. Alcuni erano appartenenti alle famiglie nobili romane, come il principe Federico d’Assia. Una testimonianza legata all’attività di insegnamento di Carissimi è il suo breve trattato Ars cantandi, che fu stampato in varie edizioni fino al 1753.

Il 12 gennaio 1674 Carissimi morì improvvisamente.

La produzione musica di Carissimi è molto vasta e comprende oltre 200 oratori e mottetti in latino, 8 messe, oltre 220 cantate profane e spirituali. Tra gli oratori più celebri, vanno citati Jephte, Ionas, Historia di Ezechia, Dives malus, Historia di Abraham et Isaac, Oratorio della SS. Vergine, Vanitas vanitatum I e II, Diluvium universale. Citazioni musicali del coro finale a sei voci dello Iephte, “Plorate filii Israel”, si ritrovano anche nel coro del Sansone di Georg Friedrich Händel, “Hear Jacob's God”. Di particolare importanza per lo sviluppo del genere sono anche le sue cantate profane, caratterizzate da un perfetto equilibrio tra l’aspetto lirico e quello drammatico. Carissimi influenzò molto la musica successiva non solo tramite le sue composizioni, ma anche attraverso i suoi numerosi allievi.

Bibliografia

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

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GSC

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Modificato
05/01/2019

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