Striggio, Alessandro

Immagini (Secondarie)
Didascalia immagini

Frontespizio del libretto dell'Orfeo - fonte: books.google.com

Data di nascita
1573 circa
Data di morte
8 giugno 1630
Categoria
Biografia

Figlio di Alessandro Striggio il senior, noto compositore di madrigali, e Virginia Vagnoli, cantante e liutista senese, Alessandro nacque a Mantova intorno al 1573. Studiò legge nella sua città natale, per poi intraprendere la carriera diplomatica al servizio della famiglia Gonzaga. Nel giugno del 1611 fu nominato segretario del duca Vincenzo I e per qualche anno gli fu affidato l’incarico di ambasciatore a Milano. Nel gennaio 1628 fu elevato al rango di cancelliere. Morì di peste a Venezia l’8 giugno 1630.
In quanto funzionario della burocrazia di corte, Striggio coltivò la passione per la musica: nel 1584 partecipò come cantore ad alcune esecuzioni a Ferrara, guadagnando l’apprezzamento di Alfonso II d’Este, e nel 1589 prese parte come violista agli intermezzi della Pellegrina di Girolamo Bargagli, rappresentata a Firenze durante le celebrazioni del matrimonio del duca Ferdinando de’ Medici con la principessa francese Cristina di Lorena. Tra il 1596 e il 1597 si impegnò a pubblicare postumo gli ultimi tre libri di madrigali a cinque voci del padre. Il legame più importante di Striggio con il mondo musicale è testimoniato dalla sua stretta collaborazione con Claudio Monteverdi, per il quale scrisse i libretti dell’Orfeo (1607), probabilmente del balletto Tirsi e Clori (1616) e della cantata drammatica Apollo, andata perduta. Fu inoltre autore dei testi de Il trionfo d’onore e Il balletto d’sacrifico Ifigenia, entrambi posti in musica da Marco da Gagliano (quest’ultimo come Il sacrificio d’Ifigenia). L’Orfeo di Striggio/Monteverdi fu rappresentato in anteprima il 22 febbraio 1607 presso l’Accademia degli Invaghiti di Mantova, di cui era membro lo stesso librettista con il nome de «Il ritenuto». La prima esecuzione ufficiale avvenne il 24 febbraio al Palazzo Ducale della stessa città. Non è noto quando Striggio abbia iniziato la stesura del libretto, ma è probabile che nel gennaio 1607 il progetto era già a buon punto: in una lettera del 5 gennaio, infatti, Francesco Gonzaga chiede al fratello di poter avvalersi di un abile cantante per un melodramma da rappresentare durante il carnevale mantovano. Il libretto dell’opera è composto da un prologo e cinque atti, ed è modellato sul testo dell’Euridice di Ottavio Rinuccini, alla cui prima rappresentazione (Firenze, 1600) era stato presente lo stesso Striggio. Rispetto all’antecedente rinucciniano, che aveva modificato la versione del mito inserendo un lieto fine più consono all’occasione della rappresentazione (il matrimonio di Maria de’ Medici con Enrico IV di Francia), il libretto di Striggio aderisce al finale tragico della tradizione classica (Orfeo viene ucciso dalle Baccanti dopo aver perso per la seconda volta Euridice). Tuttavia, nella partitura di Monteverdi pubblicata nel 1609 la storia si conclude in un altro modo, con il protagonista che ascende al cielo grazie all’intervento di Apollo. Gli studiosi hanno suggerito varie ipotesi per spiegare questa discrepanza: quella più accreditata è che le circostanze della prima rappresentazione del 1607, avvenuta in un piccolo palcoscenico domestico, non permettessero di utilizzare le macchine teatrali necessarie per effettuare il finale più scenico riportato nell’edizione musicale, motivo per cui si è adottato l’epilogo tramandato dal libretto.

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GSC

Licenza

Licenza

Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
 

Modificato
05/01/2019

Condividi:

 

Condividi: