Da Ponte, Lorenzo

Lorenzo Da Ponte nacque nel ghetto di Cèneda (oggi Vittorio Veneto) il 10 marzo 1749, primogenito di Geremia Conegliano, conciatore di pelli, e di Rachele Pincherle. Il suo nome originario era stato Emanuele Conegliano sino al 1763, l'anno della conversione della famiglia dalla religione ebraica al cattolicesimo.

Ordinato sacerdote, dopo qualche anno depose l'abito talare. Per aperta professione d'idee rousseauiane, subì un processo e fu bandito dalle provincie venete: riparò a Dresda, poi a Vienna, esercitando vari mestieri. Conobbe Gasparo Gozzi, Giacomo Casanova, Pietro Metastasio; Giuseppe II lo assunse poeta dei teatri imperiali. Notevole talento melodrammatico, scrisse per la musica di Wolfgang Amadeus Mozart i libretti di Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte. Di vena metastasiana sono i suoi Saggi poetici (Vienna 1788). Alla morte di Giuseppe II riprendono le peregrinazioni: fu ancora a Trieste, quindi a Londra, sempre con un ‘dantino’ appresso, che pare fosse solito leggere e rileggere per trarne ispirazione per i suoi libretti. Nel 1805, oppresso dai debiti, tagliò netto col vecchio continente e si stabilì negli Stati Uniti d'America, vagando tra Filadelfia, Sundbury e New York. A stare alla sua testimonianza, non meno avventurosa fu l'impresa di far conoscere gli scrittori italiani nelle terre d'oltre Atlantico, che proprio allora si schiudevano con grande avidità alla cultura europea; Da Ponte così affiancava l'attività che veniva svolgendo il gruppo di «The Monthly Anthology and Boston Review» (1803-1811). A New York s'inaugura con lui la tradizione degli studi di letteratura italiana.

Dapprima senza discepoli e senza salario, le sue lezioni divennero poi affollatissime. Dal 1815 collaborò al «North American Review», ma fece anche lo stampatore, l'editore e il libraio di testi italiani. La sua breve Storia della lingua e letteratura italiana in New York (1827), in cui sono narrate le «strade intraprese» e i «mezzi adoperati» allo scopo di «alzare ed eternare nelle sacre sue mura un monumento glorioso alle nostre lettere», costituisce il documento e il titolo ufficiale della sua opera d'italianista, per cui, due anni dopo, gli si conferiva una cattedra nel Columbia College. Il frutto delle sue indagini critiche fu pubblicato in fascicoli della «New York Review and Athenaeum Magazine». Da Ponte morì il 17 agosto 1838 a New York.