Gabrieli, Giovanni

Data di nascita
1554 - inizio 1557
Data di morte
12 agosto 1612
Paese
Categoria
Biografia

Giovani Gabrieli nacque a Venezia tra il 1554 e il 1557, da una famiglia originaria della Carnia che risiedeva da qualche tempo a Cannaregio, sotto la parrocchia di S. Geremia. Allievo dello zio Andrea Gabrieli, al quale succedette nel 1586 in qualità di primo organista della basilica di S. Marco, è da considerarsi il più grande rappresentante di quella scuola veneziana che, portando a compimento gli ideali polifonici rinascimentali, ispirati a una costruttività monumentale formalmente unitaria, inaugurò l’epoca barocca.

Un soggiorno alla corte bavarese di Monaco negli anni 1575-79 segnò l’inizio della fama europea del compositore, alla cui scuola, a Venezia, si formarono numerosi musicisti del nord, tra cui Heinrich Schütz. Nel 1587 Gabrieli pubblicò un volume di Concerti contenente in prevalenza composizioni dello zio Andrea, e nel 1597 un libro di Sacrae symphonie in cui alle opere propriamente liturgiche (mottetti concertati) sono accostate 14 canzoni strumentali e due sonate (una, a otto voci, è la celebre Sonata pian e forte). Entrambe le raccolte furono dedicate ai fratelli Fugger, i potenti banchieri e mecenati tedeschi. Altre pagine di Gabrieli apparvero in antologie, mentre postume, nel 1615, furono pubblicate le Symphoniae sacrae e le Canzoni et sonate… per sonar ogni sorte de istrumenti (17 canzoni strumentali a cinque-dodici voci, tre sonate a quattordici e più voci e una sonata a tre violini).

Nelle opere di Gabrieli è presente il più autentico spirito corale veneziano, pronto a cogliere nella musica occasioni di spettacolo e magnificenza, senza per questo perdere di vista la sostanza polifonica di eredità rinascimentale. In questo senso è difficile distinguere in Gabrieli l’antico dal moderno: si tratta di una figura di transizione, che media due epoche grazie a un talento straordinario.

Le Sacrae symphoniae del 1597, insieme con alcuni mottetti e madrigali, precorrono lo stile della cantata con l’impiego, in aggiunta al coro, di un gruppo strumentale che, anche quando non appare prescritto, è tuttavia chiaramente sottinteso; inoltre, sotto la diretta influenza della canzone alla francese, esse prospettano i primi esempi di forme concertanti con strumento solista (come il violino nell’ultima canzone della raccolta), mentre l’arte dell’ornamentazione, appresa da Andrea Gabrieli, si trasforma in invenzione melodica, in sviluppo dell’idea.

L’impiego “sinfonico” degli strumenti, già fortemente voluto nelle Sacrae symphoniae del 1597, culmina nelle Canzoni et sonate e nelle Symphoniae sacrae del 1615, con le quali il compositore s’introduce nel pieno della sontuosità barocca: un esempio tipico è la «symphonia sacra» In Ecclesiis che, per la ricchezza dell’organico strumentale e la varietà di combinazioni tra voci e strumenti, cancella l’antica concezione del mottetto e si distacca al massimo grado dall’atteggiamento espressivo cinquecentesco.

Gabrieli morì a Venezia nell’agosto del 1612.

Bibliografia

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GVI

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Modificato
04/02/2019

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