Canti dei riti di iniziazione Bori

L’esempio proposto è una registrazione etnografica effettuata a Salvador (capitale dello stato di Bahia) all’inizio degli anni 40 e documenta una cerimonia di iniziazione del Candomblé Ketu, collegato all’omonima nazione di etnia yoruba, alla quale appartenevano molti degli schiavi portati a Bahia nella prima metà dell’800. L’iniziazione al candomblé è un percorso in diverse fasi. Le persone che si sentono “chiamate” da un orixá (una divinità) dovranno apprendere un complesso di conoscenze e di rituali, che comprendono anche musiche e danze specifiche per ciascun orixá. Un momento di particolare intensità è quello del rito di passaggio, denominato bori. Durante questa cerimonia si eseguono sacrifici di animali sulla testa del futuro iniziato, il cui significato è quello di stabilire un legame tra il destino del candidato (che risiede nella testa) e il suo orixá.

Il rito è accompagnato da canti dalla tipica struttura responsoriale, con parti soliste, intonate solitamente dalla guida del culto, a cui risponde il coro degli adepti presenti. I canti sono accompagnati dal battito delle mani, caratteristico dei riti sacrificali, alternato a sequenze di tamburo (atabaque) o di più tamburi e agogô, che sono invece caratteristici delle cerimonie pubbliche in cui si invocano gli orixá. Il testo è in lingua yoruba, il cui uso da parte degli afrobrasiliani è limitato al contesto rituale del candomblé, mentre la lingua d’uso quotidiana è il portoghese.