Pasta (Negri), Giuditta
Giuditta Pasta (née Negri) nacque a Saronno (VA) il 26 ottobre 1797. Studiò a Milano con Giuseppe Scappa e Davide Banderali, dopodiché continuò a formarsi, tra gli altri, con Girolamo Crescentini e Ferdinando Paer. Nel 1816 debuttò al Teatro degli Accademici Filodrammatici di Milano e subito dopo si esibì al Théâtre Italien di Parigi interpretando le parti di Donna Elvira in Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, di Giulietta in Giulietta e Romeo di Niccolò Zingarelli e apparendo in altre due opere di Paer. Nel 1817 debuttò al King’s Theatre di Londra nel ruolo di Telemaco in Penelope di Domenico Cimarosa. A questo livello, il suo repertorio comprendeva anche Cherubino nelle Nozze di Figaro e Despina in Così fan tutte, entrambe di Mozart.
A partire dal 1818, Giuditta Pasta cantò in tutti i principali centri italiani, apparendo anche come Cenerentola nell’omonima opera di Gioachino Rossini e come Curiazio ne Gli Orazi e Curiazi di Cimarosa. Ebbe il suo primo grande trionfo nel 1821 al Théâtre Italien di Parigi, grazie all’interpretazione della parte di Desdemona in Otello di Rossini, cui seguirono esibizioni altrettanto di successo nei ruoli eponimi di Tancredi ed Elisabetta, regina d’Inghilterra, sempre di Rossini.
Nei successivi dieci anni Giuditta Pasta si affermò tra i massimi soprani europei, diventando una delle cantanti preferite di Rossini ed esercitando un’importante influenza sullo stile vocale di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti. I suoi ruoli più famosi inclusono Romeo nell’opera di Zingarelli, nonché i ruoli eponimi nella Medea di Johann Simon Mayr e nella Nina, o sia La pazza per amore di Giovanni Paisiello. Nel 1824 fece un ritorno trionfale a Londra nella parte di Desdemona, interpretando anche Zerlina in Don Giovanni e Semiramide nell’omonima opera di Rossini, uno dei suoi cavalli di battaglia.
Dopo questo periodo, per alcuni anni Pasta si alternò tra Parigi e Londra, aggiungendo al proprio repertorio ruoli di Giacomo Meyerbeer e di Rossini: di quest’ultimo, in particolare, creò il personaggio di Corinna nella prima esecuzione de Il viaggio a Reims (1825). Nella stagione 1826-27 cantò al Teatro San Carlo di Napoli nel ruolo eponimo di Niobe di Giovanni Pacini, allora al debutto.
Il primo personaggio creato da Bellini per Giuditta Pasta fu quello di Imogene ne Il pirata, rappresentato per la prima volta a Vienna nel 1830. Dopo questa esperienza, la cantante diede vita ad Amina ne La sonnambula (Teatro Carcano, Milano, 1831) e ai ruoli eponimi in Norma (Teatro alla Scala, Milano, 1831) e in Beatrice di Tenda (Teatro La Fenice, Venezia, 1833). Donizetti scrisse per lei la parte della protagonista in Anna Bolena (Teatro Carcano, 1830) e quella di Bianca in Ugo, conte di Parigi (Teatro alla Scala, 1832).
Nel 1835 Giuditta Pasta si ritirò dalle scene, tuttavia continuò sporadicamente a esibirsi in concerto, apparendo a Londra nel 1837, a Berlino e in Russia tra il 1840-41, finché la sua voce non diede segni di cedimento e la cantante decise di non competere con la leggenda creatasi attorno a lei. Giuditta Pasta morì a Como il 1 aprile 1865.
Le doti vocali e interpretative del soprano spiccavano per naturalezza, verità d’espressione e riconoscibilità del timbro, che le permettevano di toccare le corde più emotive degli ascoltatori. Era in grado di eseguire complesse fioriture, ma subordinava il virtuosismo alle esigenze del dramma, che valorizzava anche grazie alle sue spiccate doti di attrice.
- Hilary Poriss, Changing the Score: Arias, Prima Donnas, and the Authority of Performance. New York, Oxford University Press, 2009.
- Susan Rutherford, 'La cantante delle passioni': Giuditta Pasta and the Idea of Operatic Performance. «Cambridge Opera Journal», 19, 2 (luglio 2007), pp. 107-138.
- Susan Rutherford, The Prima Donna and Opera, 1815–1930. Cambridge, Cambridge University Press, 2006.
- Paolo Russo, Giuditta Pasta: cantante pantomimica. «Musica e Storia», 10, 2 (dicembre 2002), pp. 497-532.
- Giorgio Appolonia, Giuditta Pasta gloria del bel canto. Torino, EDA, 2000.
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