Şehnaz Şarki: Bir Nevcivâne

1. Ritratto di Selim III (1761 - 1808), Konstantin Kapıdağlı, XVIII secolo.

2. Scena di musica presso la Corte ottomana del XVIII secolo, miniatura di Levni (m. 1732) dal Surname-ı Vehbi di Ahmed III (1720-1730).

3. Selim III riceve una delegazione di dignitari presso la Porta della Felicità del Palazzo Topkapi, dipinto di Konstantin Kapıdağli, 1789.

Area geografica di riferimento
Aree geo-culturali
Nome del paese
Interprete/interpreti

Lalezar Ensemble: Reha Sağbaş (kanûn), Hasan Esen (kemençe), Murat Salim Tokaç (ney, tanbûr), Fahreddin Yarkın (percussioni), Ahmet Erdoğdular (voce), Mustafa Doğan Dikmen (voce), Selma Sağbaş (voce).

Autore/autori

Selim III (1761 - 1808)

Anno di registrazione
2000
Video di presentazione

Descrizione

Il regno del sultano Selim III (1789-1808) coincise con il periodo di massima maturità stilistica della musica classica ottomana. Selim III, grande appassionato di musica, raccolse intorno a sé un ensemble di musicisti e compositori di altissimo livello. Fra tutti i sultani ottomani, Selim III fu colui che amò più sinceramente la musica di corte e che maggiormente contribuì al suo sviluppo in prima persona, sia in qualità di solista di flauto ney e di liuto a manico lungo tanbûr, sia in qualità di compositore e di teorico. Al Sultano sono attribuite numerose composizioni in diversi generi e stili insieme all'invenzione di quattordici nuovi maqâm (modi musicali). Selim III faceva inoltre parte della confraternita sufi Mevlevîye e fu allievo spirituale e studente di poesia del famoso poeta mistico mevlevî Şeyh Gâlib Dede (1757 - 1799). Per l'ordine dei 'dervisci rotanti' Selim III compose la musica di un intero âyin (cerimonia) che continua ad essere eseguita ancor'oggi.

Alla sua corte furono attivi molti grandi musicisti fra cui: Tanbûrî Isak Fresco (m. 1814) che fu maestro del sultano nonché fondatore dello stile esecutivo moderno del liuto tanbûr, il moldavo Miron, solista di violino e viola d'amore, il greco Ilyas (m. 1799), Santuri Hüseyn, l'armeno Baba Hamparsum (1768-1839), inventore di un nuovo sistema di notazione musicale che ebbe grande fortuna fino al XX secolo. Fra i musicisti mevlevî di quest'epoca va ricordato soprattutto Hammâmîzade İsmâil Dede Efendi (1778-1846), prolifico e abilissimo compositore in grado di padroneggiare tutti gli stili e i linguaggi musicali del suo tempo, da quello delle corti a quello delle taverne, che esordì a corte sotto Selim III ma che fu attivo soprattutto durante il regno di Mahmud II.

L'esempio proposto rappresenta uno fra i più noti brani composti da Selim III: si tratta di uno şarki in maqâm (modo) Şehnaz. Il termine şarki si ritrova a partire dagli albori della musica classica ottomana per indicare sia un genere di musica vocale di carattere 'leggero', sia una forma poetica di argomento lirico amoroso priva di una struttura metrica prestabilita. Sul piano musicale lo şarki presenta le caratteristiche della 'forma-canzone', in cui una melodia più o meno articolata con funzione di strofa veniva ripetuta per ogni sezione del testo poetico alternata ad un ritornello che poteva essere sia vocale, sia strumentale. Nel corso dei secoli il genere ha subito diverse codificazioni e a partire dal XIX secolo il termine 'şarki' è stato usato per indicare qualsiasi forma di canto 'classico' in opposizione al termine 'türkü', che si riferiva invece ai brani vocali di origine 'popolare/folklorica'. Da notare inoltre che la parola viene utilizzata oggi nella moderna Turchia in senso lato con il significato di 'canzone', anche per identificare brani di provenienza straniera. L'esempio musicale è interpretato dal Lalezar Ensemble ed è tratto dall'album: Music Of The Sultans, Sufis & Seraglio, Volume 1 - Sultan Composers, Traditional Crossroads, 2000.

Approfondimento
Voci e strumenti
  • Voce maschile
  • Kanûn (cetra su tavola a corde pizzicate)
  • kemençe (liuto ad arco)
  • Ney (flauto)
  • Tanbûr (liuto a manico lungo)
  • Daire (tamburo a cornice)
Documentazione

Bibliografia

  • Giovanni De Zorzi, Musiche di Turchia. Tradizioni e transiti tra Oriente e Occidente. Con un saggio di Kudsi Erguner, Milano, Ricordi, 2010.
  • Compositori alla corte ottomana [CD], Kudsi Erguner (direzione artistica), booklet a cura di Giovanni De Zorzi, Kudsi Erguner e Giovanni Giuriati, Udine, Nota Edizioni, 2013.
  • Walter Feldman, Music of the Ottoman Court: Makam, Composition and the Early Ottoman Instrumental Repertoire, Berlino, VWB (Verlag für Wissenschaft und Bildung),1996.
  • Stanford Jay Shaw, Between old and new: the Ottoman Empire under Sultan Selim III, 1789-1807, Cambridge (Massachusetts), Harvard University Press, 1971.

Risorse web

 

Autore scheda
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Modificato
27/10/2019

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