Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Montecassino

La biblioteca dell'Abbazia di Montecassino ha vissuto nel corso dei secoli numerose vicissitudini legate, in primo luogo, ad eventi bellici. Nel 1943 viene sgomberata e trasferita a Roma, insieme a tutte le opere conservate nella badia, con il nobile scopo di metterla in salvo dalle bombe che di lì a poco avrebbero raso al suolo lo storico monastero. Ricollocata nel luogo di origine nel 1955, la biblioteca conserva oggi pressoché tutte le opere che la costituivano originariamente e, nello specifico, un interessante fondo musicale (ca. 10.000 unità) collocato in sette scaffalature, composte di sette ripiani ciascuno, in faldoni numerati. Tale patrimonio si compone in prevalenza di opere manoscritte e a stampa databili tra i secoli 1500 e 1800. Le più recenti, 1750-1810, sono estratti d'opera o brani di musica strumentale di provenienza napoletana (donazione Corigliano). Il manoscritto più importante conservato è l'autografo dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. L’archivio di Montecassino è un importante punto di riferimento per lo studio della musica operistica napoletana del Settecento e dell’Ottocento con autori quali Giovanni Paisiello, Giovanni Battista Pergolesi, Leonardo Leo, Domenico Cimarosa, Niccolò Jommelli, e altri.