Kodàly, Zoltàn

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Zoltàn Kodàly in un foto ritratto in bianco e nero degli anni '30 del Novecento

2. Kodàly autografa un volume commemorativo, fotografia in bianco e nero, 4 febbraio 1964

3. Monumento funebre di Kodaàly a Budapest

Data di nascita
16 dicembre 1882
Data di morte
6 marzo 1967
Paese
Categoria
Biografia

Zoltàn Kodàly nasce il 16 dicembre 1882 a Kecskemét, in Ungheria da una famiglia di origini modeste. Suo padre, ferroviere, è appassionato di musica e per questa ragione impara da piccolo a suonare il violino e a scrivere musica in modo informale. Trascorre l'infanzia tra le cittadine di provincia di Galanta e Nagyszombat (attuale Trnava) ma, tra il 1900 e il 1904 intraprende gli studi musicali all'Accademia musicale di Budapest sotto la guida di Hans Koessler nella composizione. Nel 1906 si laurea in lettere con una tesi sul canto popolare ungherese. Questo suo primo scritto teorico è il prodotto di una lunga ricerca svolta sul campo svolta in villaggi remoti ungheresi nel 1905 dove l'autore raccoglie le canzoni tradizionali praticate in quei luoghi. Kodàly è uno dei primi studiosi a prendere in seria considerazione la musica popolare dei suoi luoghi e per questo viene considerato trai capostipiti della etnomusicologia insieme a Bèla Bartók. In questi anni, tra il 1906 e 1907, Kodàly frequenta a Parigi, dove studia con Charles-Marie Widor, Debussy e gli impressionisti oltre che Modest Musorgskij e sviluppa, unitamente alla scoperta del canto contadino magiaro, un suo proprio innovativo linguaggio musicale distante da derive esotiche e lontano sia da tendenze tardoromantiche wagneriane che dalle avanguardie musicali più recenti. Rientrato a Budapest nel 1907 è attivissimo nell'organizzazione della vita musicale della capitale e diviene professore dell'Accademia musicale e, politicamente, si schiera durante la Grande Guerra in favore delle teorie politiche di Béla Kun e, successivamente, dopo la Seconda Guerra Mondiale, in favore di quelle della Repubblica popolare ungherese. Nel 1946, fino al 1949, è direttore dell'Accademia ungherese delle scienze e in diversi anni cura l'ambiziosa edizione del Corpus musicae popularis hungaricae pubblicata nel 1951. Kodàly è autore di un'importantissima rivoluzione didattica in Ungheria, il cui perno è un vastissimo corpus di canti e cori composti su modelli tradizionali, riuniti in raccolte didattiche, scritti per voci maschili, femminili e bianche, e destinati alle scuole, alle associazioni operaie e contadine. Tra la sua produzione vocale, rilevantissima da un punto di vista artistico e nell'ambito della musica magiara contemporanea, si annoverano lo Psalmus hungaricus (1932), il Te Deum (1936), l'opera Hàiry Jànos (1926) e Czinka Panna (1948). Significative sono anche le opere strumentali Sera d'estate (1906), le Danze di Marosszék (1930), le Danze di Galanta (1933), le variazioni sul tema popolare de Il pavone volò (1939-1939), il Concerto per orchestra (1939) e la Sinfonia in do maggiore in memoria di Arturo Toscanini. Zoltàn Kodàly si ritira dall'insegnamento nel 1942 e dopo la guerra viene eletto presidente del Consiglio della arti ungheresi nel 1945. Ricopre, inoltre, due ulteriori incarichi pubblici, la presidenza del Consiglio internazionale per la musica popolare e la presidenza onoraria della Società internazionale per l'educazione musicale.

Kodàly, nell'ambito dell'insegnamento musicale, è il creatore di molte idee didattiche che sono state riunite in un metodo a lui intitolato. Si tratta di un corpus di sistemi didattici realizzati prevalentemente alla maniera di esercizi con relative prefazioni, di articoli e testi di conferenze. Non sono dunque mai state concepite dall'autore come un vero  e proprio metodo, ma rientrano nell'ambito delle sue ricerche e produzioni destinate alla scuola. Secondo Kodàly la musica deve rivestire un ruolo di priorità nella formazione della persona e insegnata secondo principi pedagogici ben calibrati. Le idee di Kodàly possono essere suddivise in diversi argomenti: la rilevanza della musica nella formazione generale dell'uomo, la scelta del materiale musicale da utilizzare nell'insegnamento, l'importanza del canto corale, la necessità di un'educazione musicale pubblica, le modalità di realizzazione del processo di insegnamento e il ricorso ad una serie di mezzi didattici specifici. Gli esercizi da lui realizzati sono basati sul principio musicale della solmisazione, una tecnica di solfeggio basato su sillabe che individuano le note dell'esacordo ut-re-mi-fa-sol-la.

Risorse web
Bibliografia
  • Gilbert De Greeve, Zoltán Kodály et l’importance de l’éducation maternelle, «Bulletin of the International Kodály Society», XXXVI/1, 2011, pp. 20 - 21
  • John P. Barron, A Selected Bibliography of the Kodaly Concept of Music Education, in Kodaly Institute of Canada Monograph, Willowdale, Avondale, 1979
  • Giovanni Mangione, La Riscoperta Della Musica Attraverso Il Metodo Kodály, Chiasso, Acquafresa, 1981
  • Percy Marshall Young, Zoltán Kodály, a Hungarian musician, London, E. Benn, 1964
  • László Eősze, Zoltán Kodály: his life and work, London, Collet's, 1962

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GFR

Licenza

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Modificato
05/01/2019

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