Polieleĭ na bŭlgarkata (Polyeleos della bulgara)

1. Icona della Theotókos (Madre di Dio) con santi (da sx: S. Demetrio, S. Costantino, S. Elena e S. Mina), dipinta da Zahari Zograf (1810-1853), importante pittore bulgaro del XIX sec., 1848-49.

2. Il Patriaca Cirillo (1953-1971), il primo Patriaca di Bulgaria nominato in seguito al ristabilimento del Patriarcato nel 1953.

3. La Chiesa di Cristo Pantocratore a Nessebar, città bulgara sulla costa del Mar Nero, XIII-XIV secolo.

Area geografica di riferimento
Aree geo-culturali
Nome del paese
Interprete/interpreti

Ensemble 'Ĭoan Kukuzel - Angeloglasniyat'

Autore/autori

Ioannis Koukouzelis (ca. 1280- ca. 1360)

Anno di registrazione
2018
Video di presentazione

Descrizione

La Chiesa ortodossa bulgara fu la prima Chiesa ortodossa slava a cui fu riconosciuto lo status di autocefalia da parte del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli nell'870 e successivamente quello di Patriarcato nel 927. La cristianizzazione del paese viene fatta risalire alla conversione del knjaz (signore) di Bulgaria Boris I avvenuta nell'864. Il sovrano incentivò la diffusione nella regione dell'alfabeto glagolitico (il più antico alfabeto slavo conosciuto) portata avanti dai discepoli dei Santi Santi Cirillo (827-869) e Metodio (ca. 815-885), ideatori dell'alfabeto e primi traduttori della liturgia in lingua slava (slavonico). La vicinanza dei territori bulgari a Costantinopoli favorì la creazione di stretti legami con la chiesa greco-ortodossa, il rito bizantino e, si suppone, anche con la sua musica. Si suppone in quanto i documenti medievali bulgari relativi al canto liturgico giunti fino a noi risultano piuttosto scarsi e frammentari e la loro notazione è ancora oggetto di studio e di dibattito.

Durante la dominazione ottomana il Patriarcato fu abolito e i monasteri rappresentarono gli unici centri in cui venne preservata l'identità religiosa bulgara, ma le notizie relative alla musica risultano alquanto carenti anche per quanto riguarda questi secoli. Fra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo si sviluppò un'importante scuola di canto presso il monastero di Rila (sul monte Rila, 120 km a sud di Sofia) e durante i primi decenni del XIX secolo è stata adottata nei territori bulgari la riforma crisantina. Nel corso del XIX la musica ecclesiatica, come avvenne negli altri paesi balcanici ortodossi, subì l'influsso del canto liturgico polifonico russo, e apparvero i primi compositori bulgari di canto armonizzato. La prima metà del XIX secolo ha visto nascere, in seguito al risveglio dello spirito nazionale, una dura opposizione del clero bulgaro nei confronti di quello greco (i più alti chierici della chiesa bulgara erano stati sostituiti da quelli greci agli inizi della dominazione ottomana). La crisi sfociò con la proclamazione nel 1872 di un esarcato bulgaro indipendente da Costantinopoli che venne scomunicato dal Patriarcato ecumenico. La frattura fra le due chiese si ricompose alla fine della Seconda guerra mondiale, quando nel 1945 Costantinopoli ritirò la scomunica e nel 1953 venne ricostituito il Patriarcato di Bulgaria.

Nell'esempio proposto l'ensemble 'Ĭoan Kukuzel - Angeloglasniyat', diretto da Kristian Popov esegue il Polyeleos 'della bulgara' di Ioannis Koukouzelis (ca. 1280- ca. 1360) nella Cattedrale di Santo Stefano a Vienna. Ioannis Koukouzelis, soprannominato 'voce d'angelo', è stato il più influente cantore e compositore bizantino della sua epoca. Sebbene sia nato a Durazzo, in Albania, i bulgari rivendicano la paternità del musicista in quanto sembra che sua madre fosse bulgara e, secondo alcuni studiosi, a lei sarebbe dedicato il Polyeleos detto 'della bulgara' da lui composto. il Polyeleos è un canto che viene intonato durante l'orthos delle feste solenni. Il brano in questione è in primo modo e in stile kalofoniko.

Approfondimento
Voci e strumenti
  • coro di voci maschili
Documentazione

Bibliografia

Risorse web

Autore scheda
CV
Licenza

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Modificato
13/04/2019

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