Piave, Francesco Maria

Immagini (Secondarie)
Didascalia immagini
  1. Francesco Maria Piave, fotografia, s. d.
  2. Francesco Maria Piave, ritratto firmato «Granger», s. d.
 
Data di nascita
18 maggio 1810
Data di morte
5 marzo 1876
Paese
Epoca
Stile
Categoria
Biografia

Francesco Maria Piave nacque a Murano il 18 maggio 1810, da Giuseppe ed Elisabetta Cesarini. Il padre praticava la professione di vetraio e, dal 1808 al 1816, ricoprì la carica di podestà di Murano; Francesco era il terzo figlio della coppia, da cui erano precedentemente nati Andrea e Luigi Nicolò.
Destinato dal padre alla carriera ecclesiastica, iniziò a frequentare il Seminario patriarcale di Venezia. Lo lasciò nel 1827, senza tuttavia interrompere gli studi letterari. Sul principio degli anni Trenta si trasferì, al seguito del padre, a Roma; qui provvide al proprio mantenimento con modesti incarichi editoriali. Il 10 aprile 1831 entrò a far parte dell’Accademia Tiberina, e nel 1837 fu ammesso all’Accademia d’Arcadia con lo pseudonimo di Crisandro Eurotense. Dopo la morte del padre, il 6 settembre 1838 rientrò a Venezia, dove si riunì al resto della famiglia. Trovò impiego presso il tipografo Giuseppe Antonelli come revisore, correttore, traduttore. Si dedicò inoltre all’attività di giornalista: dal marzo 1840 iniziò a scrivere per la «Gazzetta privilegiata di Venezia», occupandosi soprattutto di critica d’arte. Dall’anno successivo intraprese l’attività di librettista, e nel 1842 fu assunto dal Teatro «La Fenice».
Nel 1843 si situa lo snodo fondamentale della sua carriera: l’incontro con Giuseppe Verdi. L’occasione venne dall’ingaggio del compositore per la successiva stagione di Carnevale del Teatro «La Fenice» con una nuova opera di cui Piave fu incaricato di fornire il libretto. Ernani, frutto di quella prima collaborazione, segnò l’inizio di un sodalizio artistico e umano che avrebbe unito i due uomini per tutta la vita. Più nell’immediato, inoltre, il successo riportato dalle opere verdiane segnalò Piave all’attenzione di impresari e compositori, provocando un notevole incremento della sua attività. Condotta con ritmi di lavoro spesso vertiginosi, questa lo condusse a scrivere in poco più di vent’anni circa sessanta libretti, posti in musica – tra gli altri – da Mercadante, Pacini, Federico Rossi.
Nel 1849 Piave prese parte attiva alla breve esperienza (22 marzo 1848 - 22 agosto 1849) della Repubblica di San Marco, costituitasi in seguito all’insurrezione di Venezia contro il governo austriaco: prestò servizio come sorvegliante delle caserme, sottotenente della Guardia civica, capitano quartier mastro della I Legione. Al 1849 risale inoltre la sua assunzione presso il Teatro «La Fenice» in qualità di «Poeta incaricato per la messa in scena degli Spettacoli», cioè di curatore degli allestimenti.
Il 15 gennaio, 1855 sposò la cantante Elisa (Elisabetta) Gasparini (1825-1906), dalla quale ebbe una figlia, Adelina, che a sua volta avrebbe intrapreso la carriera di cantante. Nel 1859 la chiusura della «Fenice» per la guerra spinse Piave a raccomandarsi a Verdi per ottenere un nuovo posto di lavoro. In marzo si trasferì a Milano con la famiglia, e il 30 giugno 1860, grazie all’appoggio esercitato da Verdi e dalla contessa Clara Maffei presso il governatore d’Azeglio, fu assunto al Teatro «alla Scala». Tuttavia, con un incarico gravoso e poco remunerativo, che a fronte di uno stipendio molto basso (130 lire mensili) assommava le mansioni di librettista e di direttore di scena: era suo compito gestire l’allestimento degli spettacoli e l’acquisto dei materiali – oltre che per la «Scala», per il Teatro Regio e il «Carignano» di Torino.
Nel 1865 Piave presentò domanda per l’assegnamento della cattedra di letteratura drammatica e declamazione al Conservatorio di Milano. La richiesta fu respinta. Deluso, sottoposto a una mole di lavoro sfiancante, il 5 dicembre 1867 fu colpito da un ictus cerebrale che lo ridusse allo stato semivegetativo. Nel 1968 Ricordi pubblicò un Album per canto a benefizio del poeta melodrammatico F.M. Piave con composizioni di Auber, Cagnoni, Mercadante, Federico Ricci, Thomas e Verdi, principale promotore dell’iniziativa. Negli anni seguenti il sostentamento della famiglia Piave fu garantito da diversi musicisti, Verdi su tutti.
Piave morì il 5 marzo 1876. Verdi provvedette alle spese del funerale e della sepoltura nel Cimitero monumentale di Milano.
Il primo libretto di Piave risale al 1841: si tratta del melodramma giocoso Don Marzio, ricavato da La bottega del caffè di Goldoni per l’intonazione di Samuele Levi, rimasto però inedito. L’anno successivo Piave collaborò con Giovanni Petruzzini alla tragedia lirica Il Duca d’Alba (da Le Duc d’Albe di Scribe e Duveyrier destinato originariamente a Donizetti, che però non portò a termine la composizione). La nuova versione, con musica di Giovanni Pacini, andò in scena al Teatro «La Fenice» di Venezia nella stagione di Carnevale 1842.
Nel 1843 iniziò la lunga e intensa collaborazione con Verdi, assoldato dalla «Fenice» per la successiva stagione di Carnevale. La scelta cadde inizialmente su Cromvello, adattamento del Cromwell di Hugo. Di lì a poco questo fu però scartato dal compositore, insoddisfatto della redazione preliminare, e Piave fu incaricato di ricavare un nuovo libretto da un altro dramma dello scrittore francese, Hernani. L’opera che ne risultò, Ernani, azione lirica in quattro parti (Venezia, 1844), segnò l’inizio di una collaborazione lunga e intensa: nei mesi successivi Piave fornì a Verdi i libretti di I due Foscari e Lorenzino de’ Medici, che nel 1845 fu però accantonato dal compositore e preso in consegna da Pacini col nuovo titolo di Ronaldino de Torresmondo; nello stesso periodo Verdi, messo alle strette dall’inadempienza di Solera, gli affidò il completamento di Attila (Venezia, 1846). Seguirono Macbeth (Firenze, 1847), Il corsaro (Trieste, 1848), Stiffelio (due versioni: Trieste, 1850, Venezia, 1852), Rigoletto (Venezia, 1851), La Traviata (Venezia, 1853), Simon Boccanegra (1857), Aroldo (rifacimento di Stiffelio, Rimini, 1857), La forza del destino (San Pietroburgo, 1862).
Della restante produzione di Piave si segnalano in particolare i testi destinati a Mercadante (La schiava saracena, Milano, 1848), Pacini (Il Duca d’Alba, con Petruzzini, Venezia, 1842; Rolandino di Torresmondo, adattamento di Lorenzino de’ Medici, Venezia, 1845; Allan Cameron, adattamento del Cromvello inizialmente rifiutato da Verdi, Venezia, 1848; La donna delle isole, per Venezia, 1853, ma mai eseguito; Elena Valasco, Roma, 1854; Berta di Varnol, Napoli, 1867; Don Diego de Mendoza, Venezia, 1867), Luigi e Federico Ricci (Crispino e la comare, Venezia, 1850, intonato a quattro mani; Estella, Milano, 1846, Griselda, Venezia, 1857, per il solo Federico), Cagnoni (La tombola, Roma, 1867), Pedrotti (Olema, Bologna, 1872), Benvenuti (Guglielmo Shakespeare, Parma, 1861), Braga (Margherita, Parigi, 1859; Mormile, Milano, 1862), Levi (La biscaglina, Torino, 1860), De Liguoro (La Baschina, Milano, 1853), Peri (I fidanzati, Genova, 1856; Vittore Pisani, Reggio Emilia, 1857; Rienzi, Milano, 1862), Pisani (Rebecca, Milano, 1865), Serrao (La Duchessa di Guisa, Napoli, 1866), Balfe (Pittore e duca, Trieste, 1854).
Rispetto agli altri librettisti coevi, Piave si distingue per uno stile letterario più piano e una versificazione non particolarmente ricercata; la sua scrittura presenta per contro grandi qualità d’incisività ed efficacia drammatica, riconducibili al taglio delle netto delle frasi, conciso ed espressivo, e alla puntualità pregnante che regola le scelte lessicali. Tali caratteristiche, riscontrabili in particolare nei libretti per Verdi, appaiono riconducibili alla diretta influenza esercitata su Piave dal compositore stesso. Conscio dell’intuito teatrale e del senso drammatico di Verdi, fin dall’inizio della collaborazione Piave si sottomise di buon grado alle sue richieste e se ne fece fedele interprete.

Risorse web

Portale Verdi 200, contenente tutti i libretti intonati dal compositore
http://www.giuseppeverdi.it/

Bibliografia

Emanuele d’Angelo, Invita Minerva. Francesco Maria Piave librettista con Verdi, Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2016

Antonio Rostagno, voce Piave, Francesco Maria, in Dizionario Biografico degli Italiani, versione digitale
http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-maria-piave_(Dizionario-Biografico)/

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

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Modificato
05/01/2019

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