Petit, Roland

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Didascalie

Roland Petit alla conferenza stampa del Festival d'Avignon (1972). Foto di Fernand Michaud. Fonte: Gallica BnF

Data di nascita
13 gennaio 1924
Data di morte
10 luglio 2011
Stile
Categoria
Biografia

Roland Petit nacque a Villemomble nel 1924 da Edmond Petit, proprietario di una brasserie a Les Halles, e Rose Repetto, nota per aver fondato nel 1947 l'azienda francese che ancora oggi porta il suo nome.
Dopo aver conseguito il diploma alla scuola di ballo dell’Opéra di Parigi, egli entrò nel corpo di ballo del teatro dove fu nominato sujet. Parallelamente prese parte a diversi recital al fianco della giovane danzatrice Janine Charrat e debuttò come coreografo con Saut du Tremplin (1942). Lasciata la compagnia dell’Opéra a soli vent’anni, proseguì la sua attività coreografica alle Soirées de la Danse organizzate da Irène Lidova al Théâtre Sarah-Bernhardt di Parigi. Nel 1945 con l’aiuto economico del padre fondò Les Ballets des Champs-Élysées, per i quali realizzò numerose coreografie, come Le Jeune Homme et la Mort (1946) creato in collaborazione con Jean Cocteau, autore del libretto. La compagnia si distinse per l’alto livello tecnico dei suoi membri, tra i quali Nina Vyroubova, Renée Jeanmaire detta Zizi, che diverrà sua musa ispiratrice e moglie nel 1954, Colette Marchand e Jean Babilée, e per le collaborazioni con i massimi artisti del tempo. Lasciato l'ensemble per una serie di divergenze col direttore artistico Boris Kochno, nel 1948 fondò i Ballets de Paris de Roland Petit che debuttarono al Théâtre Marigny con la partecipazione di
Margot Fonteyn. L’anno seguente ottenne un successo internazionale con la creazione di Carmen (1949), in cui interpretava il ruolo di Don José accanto alla moglie. Nei primi anni Cinquanta trascorse un periodo molto proficuo a Hollywood dove realizzò le coreografie di alcuni film, quali Hans Christian Andersen (1952), The Glass Slipper (1955) e Daddy Long Legs (1955) con Fred Astaire. Tornato a Parigi proseguì la sua carriera realizzando balletti di successo, come Cyrano de Bergerac (1959) e Notre-Dame de Paris (1965). Iniziò a curare una serie di riviste nell’ambito de La Revue des Ballets de Paris al Théâtre de Paris e in seguito all’Alhambra. Particolare successo ottenne con La Revue, di cui divenne memorabile il numero Mon Truc en Plumes (1965) grazie all’interpretazione della Jeanmaire. Roland Petit ormai si stava affermando come un uomo di spettacolo completo. 
Dalla metà degli anni Sessanta avviò importanti collaborazioni internazionali con le maggiori compagnie di balletto come il Royal Ballet, la Scala, l’American Ballet Theater e il National Ballet of Canada. Dopo aver ricoperto per un breve periodo la carica di direttore dell’Opéra di Parigi, nel 1970 acquistò il Casinò de Paris che diresse fino al 1975. Qui allestì diversi spettacoli di rivista con la Jeanmaire, tra i quali La Revue (1970) e Zizi je t’aime (1971). Nel 1972 su invito del sindaco di Marsiglia fondò Les Ballets de Marseille, compagnia che dirigerà per ventisei anni. Il debutto avvenne nel 1972 al Festival d’Avignon con Allumez les Étoiles, balletto basato sulla vita del poeta russo Vladimir Majakovskij. Altri lavori celebri furono: La Rose Malade (1973), un passo a due creato per Maya Plisetskaya, Coppélia (1975), in cui Petit danzò un elegante e affascinante Coppélius, La Chauve-souris (1979), balletto creato per la Jeanmaire e Le Guepard (1995), ispirato al film di Luchino Visconti. Lasciata Marsiglia il coreografo si trasferì in Svizzera e proseguì l'attività sia aggiungendo nuove creazioni sia rimontando i vecchi lavori presso le maggiori compagnie di balletto del mondo. Nell’arco della sua carriera ottenne vari riconoscimenti: fu nominato Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres (1962) e Chevalier de la Légion d'Honneur (1974). Morì a Ginevra nel 2011.

Roland Petit è considerato uno dei più importanti coreografi del balletto moderno. Influenzato inizialmente dal neoclassicismo di Serge Lifar, sviluppò un proprio stile, in cui il linguaggio della tecnica accademica fu contaminato con diversi generi, come la rivista e il music-hall, conferendo così alle sue produzioni teatralità, vivacità ed erotismo. Il suo ricco ed eclettico repertorio rivelò due tendenze: affreschi narrativi tratti da soggetti drammatici pieni di lirismo o fantasia e balletti frizzanti realizzati con il suo "champagne style". Pur avendo realizzato una serie di balletti astratti, centrale fu il filone narrativo, dimostrando una particolare abilità drammaturgica nel saper sintetizzare i soggetti, anche complessi, in poche ed essenziali scene. Particolarmente significativo fu l'utilizzo che fece del passo a due per esplorare il rapporto psicologico dei personaggi. La raffinatezza dei suoi lavori si tradusse non solo nella sua immancabile immaginazione coreografica ma anche nell’accurata scelta dei suoi collaboratori. Ricercando la fusione di tutti gli elementi dello spettacolo sull'esempio della lezione di Diaghilew, collaborò con i più celebri artisti del tempo: Antoni Clavé, Pablo Picasso, Max Ernst per le scene; Yves Saint-Laurent e Christian Dior per i costumi; Jean Cocteau, Georges Simenon, Jacques Prévert e Jean Anouilh per i libretti; Marcel Landowski, Gabriel Yared, Maurice Jarre e Henri Dutilleux per la musica.

Bibliografia

Silvana Cirillo, CorpoteatrodanzaBéjartBlaskaPetit, Brescia, Shakespeare & Company, 1981

Gérard Mannoni, Roland Petit, Parigi, L'Avant-Scène théâtre, 1984

Gérard Mannoni, Roland Petit: Un chorégraphe et ses peintres, Parigi, Hatier, 1990

Gérard Mannoni, Roland Petit, Roland Petit: un choréographe et ses danseurs, Parigi, Plume,1992

Scritti

Roland Petit, J'ai dansé sur les flots, Parigi, Grasset, 1993

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
SMO

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Modificato
05/01/2019

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