Nijinska, Bronislava

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Bronislava Nijinska in Le Dieu bleu, fotografia di Waléry, 1912. Fonte: Gallica BnF
  2. Vera Fokine e Bronislava Nijinska in Narcisse, fotografia di Auguste Bert, 1911. Fonte: Gallica BnF
  3. Bronislava Nijinska e i suoi studenti, fotografia, Agence Rol, 1924. Fonte: Gallica BnF
Data di nascita
8 gennaio 1891
Data di morte
21 febbraio 1972
Stile
Categoria
Biografia

Bronislava Nijinska, sorella del leggendario Vaslaw Nijinsky, nacque a Minsk nel 1891 da Foma Nijinsky ed Eleonora Bereda, entrambi ballerini di origine polacca. Dopo aver studiato privatamente con il padre, fu ammessa alla Scuola Imperiale di San Pietroburgo, dove si formò con Enrico Cecchetti, Victor Gillert, Michel Fokine e Klavdia Kulichevskaya. Conseguito il diploma nel 1908, iniziò la sua carriera al Teatro Mariinskij, per poi entrare nei Ballets Russes di Sergei Diaghilew. Qui si distinse nei balletti di Fokine, i più importanti dei quali furono Carnaval (1910) e Petrouchka (1911), e svolse un ruolo fondamentale nella genesi de L'Après-midi d'une Faune (1913) e de Le Sacre du Printemps (1913) di Nijinsky che su di lei sperimentò pose e passaggi. Rientrata a Pietrogrado all’inizio della prima guerra mondiale, presentò il suo primo lavoro coreografico, La Tabatière (1915). Poco dopo si trasferì a Kiev dove aprì una scuola, l’École de Mouvement. Tra i suoi allievi più celebri vi furono Anna Vorobieva e Serge Lifar.
Nel 1921 si ricongiunse ai Ballets Russes e partecipò alla ripresa londinese della Belle au bois dormant, realizzandovi una serie d’interventi coreografici. Nello stesso anno fu nominata coreografa ufficiale della compagnia e creò celebri produzioni, quali Le Renard (1922), Les Noces (1923), Les Tentations de la Bergère (1924), Les Biches (1924), Les Fâcheux (1924) e Le Train Bleu (1924).
Nel 1925, dopo vari contrasti con il celebre impresario russo, lasciò i Ballets Russes e fondò a Parigi il Théâtre Choréographique [sic], piccolo ensemble che portò in tournée in Inghilterra. L'elemento più importante del programma fu Holy Etudes (1925), balletto su musica di Johann Sebastian Bach che rappresentò l’embrione del successivo Étude (1925). Nel mese di novembre creò Les Rencontres per l'Opéra di Parigi, seguito all'inizio del 1926 da Un Estudio Religioso per il Teatro Colón di Buenos Aires, con il quale collaborò fino al 1946. Dopo aver coreografato Romeo e Giulietta (1926) per i Ballets Russes, fu invitata come coreografa nella compagnia di Ida Rubinstein, che includeva David Lichine e Frederick Ashton. I suoi lavori più importanti furono Boléro (1928) e La Valse (1929), entrambi su musica di Maurice Ravel, e Le Baiser de la Fée (1928) su musica di Igor Stravinskij. Negli anni Trenta la sua carriera proseguì a ritmo frenetico: fondò due compagnie, i Nijinska Ballets e il Théâtre de la Danse Nijinska; lavorò per la Markova-Dolin Company, l'Opéra Russe à Paris e il Polish Ballet; ideò le coreografie del film A Midsummer Night’s Dream di Max Reinhardt (1935). 
Nel 1939 lasciò l'Europa e aprì una scuola a Hollywood, in cui studiarono Maria Tallchief e Allegra Kent. La sua carriera proseguì in varie compagnie, come il Ballet Theatre, dove realizzò la propria versione de La Fille Mal Gardée (1940), e il Ballet Russe de Monte Carlo, per il quale creò Snow Maiden (1942). Al termine della seconda guerra mondiale iniziò la sua collaborazione con Le Grand Ballet du Marquis de Cuevas. Nel 1964 fu invitata da Frederick Ashton, allora direttore del Royal Ballet, a riportare in scena Les Biches. Morì a Los Angeles nel 1972.

Già nelle sue prime opere impiegò l’idioma della danza accademica in modo più libero, rivelando così il suo debito nei confronti sia di Fokine che del fratello Nijinsky. Questa modernizzazione del linguaggio accademico ebbe come laboratorio l’École du Mouvement, dove la preparazione degli studenti era mirata alla formazione di un nuovo tipo di artista. Come molti ballerini russi, fu affascinata dall'estremo fermento artistico che precedette e seguì la rivoluzione russa, in particolare dal futurismo. In linea con questo movimento, Nijinska sostenne con forza che l'essenza della danza fosse il movimento stesso.
La ricerca di nuovi mezzi di espressione si esplicò fin dai primi lavori creati per i Ballets Russes e centrale fu la sua collaborazione, com’era consuetudine per Diaghilew, con i principali esponenti delle diverse correnti artistiche contemporanee, come in Les Biches, Le train bleu e Les Noces.
Nell’arco della sua carriera si distinse anche per la creazione di balletti non narrativi che anticiparono il filone dei balletti concertanti, tra i quali Chopin Concerto (1937). Per tutti questi fattori e per la perfetta interazione tra musica e coreografia che ricercò in tutti i suoi lavori, Nijinska è considerata una figura chiave del balletto del ventesimo secolo e pioniera dello stile neoclassico.

Bibliografia
Scritti

Bronislava Nijinska, Early Memoirs, traduzione e cura di Irina Nijinska e Jean Rawlinson, con un’introduzione di Anne Kisselgoff, London-Boston, Faber & Faber, 1981

Bronislava Nijinska, On Movement and the School of Movement, a c. di Joan Ross Acocella e Lynn Garafola, in « Ballet Review», vol. 13, n. 4, 1986, pp. 75-81

Libretti

Opere

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SMO

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Modificato
05/01/2019

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