Willaert, Adrian
Adrian Willaert nacque a Bruges o a Roeselare attorno al 1490. Le poche informazioni a noi note riguardo alla sua formazione musicale e alla prima maturità provengono dagli scritti di Gioseffo Zarlino, suo allievo, il quale riporta che Willaert studiò a Parigi con Jean Mouton, membro della cappella reale sotto Luigi XII e Francesco I. Alcuni documenti sembrano attestare la presenza di Willaert a Roma tra il 1514 e il 1515, dove i suoi lavori iniziarono a circolare. Il suo primo ingaggio a noi noto fu quello di cantore al servizio del cardinale Ippolito I d’Este, a Ferrara, una corte che intratteneva stretti legami con la cappella reale francese. Willaert iniziò a prestare servizio nell’estate del 1515 e nel 1517 seguì Ippolito in Ungheria, dove quest’ultimo era stato nominato arcivescovo di Esztergom.
Durante la permanenza in Ungheria, è probabile che Willaert abbia visitato altre regioni: fu forse presente al matrimonio di Zygmunt Jagiełło con Bona Sforza, svoltosi a Cracovia nel 1518. Il musicista fu di ritorno a Ferrara nel 1519, dove, dopo la morte di Ippolito nel settembre 1520, passò al servizio del duca Alfonso. La casa d’Este svolse un ruolo determinante nella carriera italiana di Willaert e gli permise di stabilire contatti in tutta Europa. Oltre agli Este, il compositore potrebbe aver avuto rapporti con la famiglia Sforza e con gli ambienti romani e papali.
Il 12 dicembre 1527 i procuratori di S. Marco a Venezia nominarono Willaert maestro di cappella, probabilmente grazie all’intervento del doge Andrea Gritti, il quale aveva trascorso un periodo di prigionia presso la corte di Francia. A Venezia Willaert trovò una cappella formata da almeno 16 cantori adulti, comparabile ai migliori cori europei; i suoi obblighi prevedevano anche lo svolgimento dell’attività didattica sia per i cantori che per i compositori, un ambito nel quale l’influenza di Willaert sull’ambiente musicale veneziano fu determinante. Tra i suoi allievi si annoverano alcuni dei più importanti compositori attivi in Italia attorno alla metà del Cinquecento: Cipriano de Rore, Nicola Vicentino, Costanzo Porta e altri. Il suo modello rimase un punto di riferimento fin nel Seicento e si estese ben oltre la città di Venezia.
Gli unici viaggi documentati di Willaert durante il suo servizio a S. Marco risalgono al 1542 e al 1556, quando ebbe il permesso di recarsi nelle Fiandre per affari personali. Negli ultimi anni della sua vita fu afflitto da problemi di salute, in particolare a causa della gotta, la quale a tratti lo impossibilitava a uscire di casa. Sposato ma senza figli, nel testamento lasciò i propri averi alla moglie Susanna e al nipote Alvise, cantore della cappella di San Marco. Willaert morì a Venezia il 7 dicembre 1562.
- Voce bio-bibliografica su Adrian Willaert del Grove Music Online.
- Storia della Cappella Marciana: Il Cinquecento.
- Scheda biografica e materiali audio su Adrian Willaert prodotti dalla BBC.
- Fonti musicali, materiali archivistici e bibliografici relativi ad Adrian Willaert conservati presso la Bibliothèque Nationale de France.
- Discografia di Adrian Willaert.
- Nino Pirrotta, Scelte poetiche di musicisti. Teatro, poesia e musica da Willaert a Malipiero. Venezia, Marsilio, 1997.
- Susan McClary, Modal Subjectivities: Self-Fashioning in the Italian Madrigal. Berkeley, University of California Press, 2004.
- Laura Moretti, Architectural Spaces for Music: Jacopo Sansovino and Adrian Willaert at St Mark's. «Early Music History», 23 (2004), pp. 153-184.
- David M. Kidger, Adrian Willaert: A Guide to Research. New York, Routledge, 2005.
- Timothy R. McKinney, Adrian Willaert and the Theory of Interval Affect: The "Musica Nova" Madrigals and the Novel Theories of Zarlino and Vicentino. Farnham, Ashgate, 2010.
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