Traetta, Tommaso
1. Monumento a Tommaso Traetta. Bitonto (BA), 1957.
2. Autore anonimo, Ritratto di Tommaso Traetta. Olio su tela, XVIII sec. Napoli, Museo Storico Musicale.
Tommaso Traetta nacque a Bitonto, nei pressi di Bari, il 30 marzo 1727. Studiò con Nicola Antonio Porpora e Francesco Durante presso il Conservatorio di S. Maria di Loreto, a Napoli, dove nel 1751 esordì come operista con Farnace. Chiamato come maestro di cappella alla corte di Parma (1758-65), assecondò il progetto del ministro Guillaume du Tillot, inteso a riformare l’opera italiana sulla base della tragédie-lyrique francese, musicando testi rielaborati da Carlo Innocenzo Frugoni a partire da originali francesi: si ricordano Ippolito ed Aricia (1759) e I Tindariti (1760).
Per volontà del conte Giacomo Durazzo, direttore degli spettacoli di corte a Vienna, nel 1761 Traetta rappresentò la sua Armida nella capitale austriaca, in un momento in cui stava maturando la riforma operistica di Christoph Willibald Gluck. Nel 1765 assunse la direzione del conservatorio dell’Ospedaletto a Venezia; dal 1768 al 1775 fu alla corte di Caterina II a Pietroburgo, poi, per breve tempo, insegnò a Napoli, al conservatorio della Pietà dei Turchini, infine, dopo un soggiorno a Londra, tornò a Venezia. Qui morì il 6 aprile 1779.
Traetta è stato uno dei massimi operisti italiani del Settecento, in particolare per quanto riguarda il genere serio. La sua produzione comprende 26 drammi per musica (tra cui spiccano, oltre ai citati, Sofonisba, 1762; Ifigenia in Tauride, 1763; Antigone, 1772), una dozzina di commedie, intermezzi e simili, pasticci, due oratori.
Unità stilistica e qualità drammatica di marca gluckiana sono i pregi delle migliori opere serie di Traetta: il coro non di rado vi ha parte di rilievo; consistente è la presenza del recitativo accompagnato che sfocia con naturalezza nell’aria; aspetti vocali e strumentali si fondono con equilibrio; l’orchestra è ricca di colori adeguati alle circostanze drammatiche.
- Guido Gallico, Cori a Parma (1759–60). «Rivista italiana di musicologia», 32, 1 (1997), 81-97.
- Lucio Tufano, Vienna 1763: Calzabigi, Coltellini e Ifigenia in una lettera inedita di Pietro Metastasio. In: ‘Et facciam dolçi canti’: Studi in onore di Agostino Ziino in occasione del suo 65° compleanno, a cura di Bianca Maria Antolini, Teresa Maria Gialdroni, Annunziato Pugliese, Lucca, LIM, 2003, vol. 2, pp. 873-893.
- Marco Russo, Tommaso Traetta, maestro di cappella napoletano (1727–1779). Genova, San Marco dei Giustiniani, 2006.
- Mariateresa Dellaborra, Un riformista italiano a Vienna: Tommaso Traetta. In: Antonio Salieri (1750–1825) e il teatro musicale a Vienna: Convenzioni, innovazioni, contaminazioni stilistiche, a cura di Rudolph Angermüller ed Elena Biggi Parodi, Lucca, LIM, 2013.
- Maria N. Shcherbakova, Grandi europei a San Pietroburgo nella seconda metà del Settecento: Galuppi, Traetta, Paisiello, Sarti, Cimarosa, Martín y Soler. In: ‘Da Napoli a Napoli’: Musica e musicologia senza confini, a cura di Mauro Amato, Cesare Corsi e Tiziana Grande, Lucca, LIM, 2014, pp. 99-106.
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