Anfossi, Pasquale
- Ritratto di Anfossi (fonte: wikipedia.org)
- Sant'Elena in calvario, oratorio su libretto di Pietro Metastasio, 1777 (fonte: pietrometastasio.com)
Pasquale Anfossi nacque a Taggia (in provincia di Imperia) il 5 aprile 1727. Iniziò gli studi musicali con il padre, violinista, per poi proseguire la sua formazione presso il Conservatorio Santa Maria di Loreto, a Napoli. Qui studiò prima violino con Francesco Barbella, poi composizione con Francesco Durante e Niccolò Piccinni. Esordì a Napoli nel 1764 con le opere Lo sposo di tre e marito di nessuna (composta con Pietro Alessandro Guglielmi) e Il finto medico. Dopo aver rappresentato altre opere nella capitale partenopea, in collaborazione anche con Piccinni, Anfossi si spostò a Venezia, dove fu messa in scena l’opera seria Cajo Mario nel 1769. A partire dal 1771 fu alla volta di Roma, dove compose per il Teatro delle Dame l'opera giocosa I visionari e l'intermezzo Il Barone di Rocca Antica. Nel 1773, sempre al Teatro delle Dame, fece rappresentare La Giannetta, ossia L'incognita perseguitata, opera buffa su libretto di Giuseppe Petrosinelli tratto da Goldoni che consacrò definitivamente il successo di Anfossi. Tra il 1774 e il 1789 il compositore fu infatti autore di circa 40 opere serie e comiche, che furono rappresentate nei più importanti teatri italiani (oltre a Napoli, Venezia e Roma anche a Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Torino, Reggio Emilia) ed esteri (Parigi, Vienna, Londra, Dresda e Praga).
Dal 1771 al 1780 Anfossi compose, in qualità di maestro del Corso dell’Ospedaletto dei Derelitti (il cosiddetto “Ospedaletto”) di Venezia, numerosi mottetti, antifone mariane e oratori.
Nel 1780, probabilmente a causa della fredda accoglienza della sua Olimpiade al Teatro Alibert di Roma, Anfossi si spostò a Parigi, dove erano già state eseguite alcune sue opere come Il curioso indiscreto, La fina giardiniera e Il geloso in cimento. Nel 1781 al Teatro Menus-Plaisirs fu rappresentata L'infante di Zamora, parodia dell’Incognita perseguitata. Insoddisfatto, forse del modo di cantare francese, Anfossi lasciò Parigi per Londra. Nel 1782 compose l’opera Il trionfo della costanza e nel 1783 fu nominato direttore del King’s Theatre, per il quale diresse il pasticcio Silla, adattò alcune opere e ne scrisse di nuove come Issipile e Le due gemelle (1784) e L'inglese in Italia (1786). Lasciata Londra, passò per Praga a Berlino, dove furono eseguite Il trionfo d’Arianna e Il cavaliere per amore, e nel 1786 ritornò in Italia. Stabilitosi a Roma, rappresentò nel 1788 al Teatro Alibert l'Artaserse, opera che non riscosse buon successo e fu giudicata “invecchiata”. Anche a Napoli la sua Didone abbandonata, rappresentata al Teatro S. Carlo, non piacque. Nel 1790, invece, la Zenobia di Palmira rappresentata al Teatro S. Benedetto riscosse un buon successo.
Probabilmente stanco della produzione teatrale, nel 1792 fu nominato maestro di cappella della Basilica di San Giovanni in Laterano, per la quale compose moltissima musica sacra (messe, salmi, inni, mottetti, oratori, etc.). Tra i suoi numerosi oratori, la Betulia liberata fu considerato da molti un capolavoro. Dal 1792 al 1795 Anfossi fu anche direttore della cappella di S. Salvatore in Lauro e probabilmente presso S. Agnese in Agone. Morì a Roma nel febbraio 1797.
Protagonista della Scuola musicale napoletana, Anfossi fu uno dei più importanti operisti della seconda metà del Settecento, portando soprattutto il genere dell’opera buffa italiana al massimo del suo splendore. Nella musica sacra si ravvisa ancora la sua vena teatrale, tanto che fu definita «modernissima» da alcuni suoi contemporanei. Scrisse anche musica strumentale, come concerti e sinfonie. Tra queste ultime, si può menzionare la celebre overture de Il geloso in cimento, conosciuta anche con il falso nome di «Sinfonia Venezia». Numerosi studiosi hanno riconosciuto molti influssi musicali di Anfossi sulle composizioni di Mozart, il quale conobbe probabilmente le sue opere nel 1770 durante un viaggio a Napoli.
- Anfossi, Pasquale, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 3, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1961
- Betulia liberata. Azione sacra di Pietro Metastasio, musica di Pasquale Anfossi (1781), edizione critica a cura di Giovanni Pelliccia, Roma, MOS, 2007
- Carmela Bongiovanni, Note sulla tradizione musicale dell'oratorio «Sant'Elena al Calvario» di Pasquale Anfossi, «Nuova Rivista Musicale Italiana», XXXV, gennaio-marzo 2001, n.1, pp. 29-54
- Wolfgang Osthoff, Pasquale Anfossi maestro d'oratorio nello spirito del dramma metastasiano, in Metastasio e il mondo musicale, a cura di Maria Teresa Muraro, Firenze, Leo S. Olschki, 1986
- Roberto Scoccimarro, L'Antigono di Luigi Gatti (1781): Il linguaggio musicale e il contributo di Pasquale Anfossi, in Luigi Gatti (1740-1817). La musica a Mantova e a Salisburgo tra Sette e Ottocento, a cura di Alessandro Lattanzi, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2017 (Studi e saggi, 2)
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