Hasse, Johann Adolf
1. Balthasar Denner, Ritratto di Johann Adolf Hasse. Olio su tela, 1740. Dresda, Sächsische Staatsoper.
Johann Adolph Hasse nacque a Bergedorf, vicino ad Amburgo, dove fu battezzato il 25 marzo 1699. Discendente da una lunga dinastia di musicisti da chiesa attivi a Lubecca e Bergedorf, Hasse fu ingaggiato come tenore presso il teatro dell’opera di Amburgo nel 1718 e l’anno successivo diventò musicista di corte a Braunschweig, interpretando, tra gli altri, lavori di Antonio Caldara. Qui debuttò come compositore operistico nel 1721 con il dramma per musica Antioco. Nel 1722 si recò a Napoli per studiare con Niccolò Porpora e Alessandro Scarlatti; i due compositori esercitarono un notevole influsso sulle opere che Hasse fece rappresentare con successo in quel periodo.
Passato a Venezia nel 1727, divenne maestro di cappella all’Ospedale degli Incurabili e continuò la sua brillante carriera teatrale: tra le sue opere di quel periodo, ricordiamo Attalo, re di Bitinia (1728), Tigrane (1729), Ezio (1730) e Artaserse (1731). Nel 1730 sposò il celebre contralto Faustina Bordoni, che divenne la sua interprete esclusiva. Invitato a Dresda, vi trionfò con Cleofile; tornato in Italia, fu acclamato a Torino (Catone in Utica), Roma (Cajo Fabrizio), Venezia (Demetrio ed Euristeo), Bologna (Siroe re di Persia).
Nel 1733 si stabilì a Dresda, dove rimase per oltre trent’anni, ma con frequenti viaggi all’estero, a Londra (1734), Monaco (1746), Parigi (1750), Berlino (1753) e più volte in Italia. Risalgono al questo periodo, tra gli altri, Didone abbandonata (1742) e Il re pastore (1755). Dopo la morte dell’elettore di Sassonia si trasferì con la moglie a Vienna, dove fu compositore ufficiale di corte (1764-73) ed ebbe modo di collaborare con Pietro Metastasio, del quale aveva già messo in musica diversi libretti. Agli anni viennesi risalgono Egeria (1764), Partenope (1767) e Piramo e Tisbe (1768). Hasse trascorse gli ultimi anni della sua vita a Venezia, dove morì il 16 dicembre 1783.
Considerato il massimo esponente dello stile dell’opera seria italiana del Settecento, e soprannominato il «caro (o divino) sassone», Hasse fu uno dei compositori più prolifici del suo tempo: complessivamente scrisse oltre cinquanta drammi per musica, una decina di intermezzi (tra cui Porsugnacco e Grilletta, La contadina o Don Tabarrano e Scintilla, Il tutore o Pandolfo e Lucilla, Rimario e Grillantea, Pimpinella e Marcantonio), undici oratori, moltissima musica sacra (composta specialmente negli ultimissimi anni, a parte un celebre Miserere per due soprani, due contralti, archi e organo, risalente al 1728), cantate corali e monodiche, lavori strumentali ecc. In tutte le sue composizioni si ritrova una grande abilità nel fondere la severità di linguaggio appresa in Germania con la vena melodica tipica dell’opera napoletana.
- Voce bio-bibliografica su Johann Adolf Hasse del Grove Music Online.
- Scheda biografica e materiali audio su Johann Adolf Hasse della Radio Swiss Classic.
- Scheda biografica e materiali audio su Johann Adolf Hasse della BBC.
- Collana «Hasse-Studien» (Carus Verlag)
- Johann Adolf Hasse Museum, Amburgo.
- Hasse-Gesellschaft, Amburgo.
- Discografia di Johann Adolf Hasse.
- Cecilia Campi, L'articolazione musicale del testo di Metastasio e la gradatio emotiva in opere di Hasse per Venezia: Alcune tipologie di arie. In: Il canto di Metastasio, a cura di Maria Giovanna Miggiani, Bologna, Forni, 2004, pp. 277-305.
- Raffaele Mellace, Johann Adolf Hasse. Palermo, L'Epos, 2004.
- Raffaele Mellace, L'autunno del Metastasio. Gli ultimi drammi per musica di Johann Adolf Hasse. Firenze, Olschki, 2007.
- Raffaele Mellace, Il Sassone al bivio. Johann Adolf Hasse e l'aria col da capo. In: L'aria col da capo, a cura di Lorenzo Bianconi e Michel Noiray, Venezia / Bologna, Fondazione Ugo e Olga Levi / Il Mulino, 2008, pp. 571-585.
- Francesca Menchelli-Buttini, Hasse e Vivaldi. In: Antonio Vivaldi. Passato e futuro, a cura Francesco Fanna e Michael Talbot, Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 2009, pp. 487-507.
- Suzanne Aspden, Filial enchaînements: Metastasio, Per quel paterno amplesso (Arbace), Artaserse, act II. «Cambridge Opera Journal», 28, 2 (luglio 2016), pp. 119-125.
- Johann Adolf Hasse e Giammaria Ortes: Lettere (1760-1783). A cura di Livia Pancino, Turnhout, Brepols, 1998.
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