Caldara, Antonio

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Ritratto di Caldara, olio su tela, Bologna - Museo Internazionale e Biblioteca di Musica (fonte: wikipedia.it)
  2. Divertimenti Musicali. Canoni all'unisono a 3, 4, 5 e 6 Voci di Antonio Caldara, Parma - Biblioteca Palatina (fonte: Internet Culturale)
Data di nascita
1670
Data di morte
28 dicembre 1736
Paese
Epoca
Stile
Categoria
Biografia

Antonio Caldara nacque a Venezia nel 1670 (per alcuni studiosi nel 1671). Figlio del violinista Giuseppe, è probabile che fu allievo di Giovanni Legrenzi, vice-maestro di cappella di S. Marco dal 1681. Caldara fu attivo fino agli inizi del 1690 come cantante della Cappella ducale di S. Marco, dove fece prestazioni anche come violoncellista. Nel 1687 divenne membro della Confraternita di S. Cecilia. La sua prima opera, Argene, su libretto di Paolo Emilio Badi, fu rappresentata nel 1689 al Teatro "alli Saloni".

Nel 1692, dopo un probabile soggiorno a Roma, Caldara diede alle stampe la prima raccolta di 12 Suonate a tre da chiesa (op. 1), fortemente influenzate dallo stile di Arcangelo Corelli. Nel 1697 eseguì l'oratorio Il trionfo della continenza, su testo di Sandrinelli, presso S. Maria della Fava, e nel 1699 pubblicò le raccolte di 12 Suonate da camera a tre (op. 2) e di 12 Cantate da camera a voce sola (op. 3). A partire dal 31 maggio 1699 Caldara fu nominato "maestro di cappella, da chiesa e da teatro" da Ferdinando Carlo Gonzaga, ultimo duca di Mantova. Per la corte mantovana compose alcune opere, come l'Opera pastora (1701), La Partenope su libretto di Silvio Stampiglia (1701), Gli equivoci del sembiante (1703) e Paride sull'Ira (1704). Per il duca di Mantova compose anche musica sacra per la Chiesa di S. Barbara e per la Cattedrale di S. Pietro.

Nel 1705 Caldara compose, a Roma, un Gloria a 8 voci, probabilmente dedicato al cardinale Pietro Ottoboni. Nel 1707 lasciò l'attività al servizio del duca di Mantova, in quanto la corte di sciolse. L'anno successivo eseguì l'oratorio Il martirio di S. Caterina presso il palazzo di Ottoboni. A Roma poté avvalersi anche del mecenatismo del principe Francesco Maria Ruspoli e del cardinale Benedetto Pamphilj per i quali compose oratori e cantate da camera, nonché entrare in contatto con i più importanti compositori e musicisti attivi o di passaggio a Roma (come Alessandro e Domenico Scarlatti, Georg Friedrich Händel, Bernardo Pasquini e Carlo Francesco Cesarini). 

Nel 1708 il Caldara si spostò in Spagna, presso gli Asburgo. In occasione del matrimonio di Carlo III con Elisabetta Cristina di Brunswick-Lüneburg scrisse il componimento da camera Il più bel nome, che rappresenta la prima opera italiana eseguita a Barcellona. Sul finire del 1708 fu di ritorno a Venezia, dove rappresentò la Sofonisba. A partire dal marzo 1709 al maggio 1716 fu attivo come maestro di cappella al servizio del principe Ruspoli, a Roma. Nel 1711 compose (in collaborazione con Alessandro Scarlatti e Cesarini) l'opera Il Giunio Bruto, dedicata all'imperatore Giuseppe I, il quale però morì prima della rappresentazione.

Nel 1712 Caldara soggiornò a Vienna, dove venne eseguito l'Oratorio per S. Francesca Romana. Nel 1715, in occasione del centenario della fondazione dell'Arciconfraternita degli Agonizzanti, compose la raccolta di 12 mottetti a due e tre voci (op. 4), pubblicata a Bologna nel 1715 con dedica al cardinale Ottoboni.

Dopo la morte di Marc'Antonio Ziani, nel 1715, Caldara riuscì a ottenere il posto di vice-maestro di cappella presso la corte degli Asburgo, incarico a cui il compositore ambiva da tempo. Durante il viaggio verso Vienna, nel 1716, soggiornò a Salisburgo, dove compose il Giubilio della Salza per l'onomastico del principe von Harrach. Presso la corte asburgica compose opere e serenate per le ricorrenze annuali (come l'onomastico dell'imperatore e il compleanno dell'imperatrice) e per i festeggiamenti di famiglia occasionali: nel 1719 scrisse l'opera Sirita, su libretto di Apostolo Zeno, per il matrimonio di Maria Giuseppina Elisabetta con Federico Augusto di Sassonia; nel 1722 la cantata Trionfo dell'amore per le nozze di Maria Amalia con Carlo Alberto di Baviera; nel 1726 l'opera Achille in Sciro, su testo di Pietro Metastasio, per il matrimonio di Maria Teresa con Francesco Stefano di Lorena. Fu inoltre autore di oratori e opere per la stagione del carnevale.

Durante il periodo viennese, Caldara ricoprì anche il ruolo di decano della Confraternita di S. Cecilia e compose musiche per i principi di Boemia, per l'arcivescovo di Salisburgo e per il conte di Questenberg. Morì a Vienna il 27 dicembre 1736.

Bibliografia

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GSC

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Modificato
05/01/2019

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