Legrenzi, Giovanni
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Giovanni Legrenzi nacque a Clusone, vicino Bergamo, il 12 agosto 1626. Dei suoi primi anni di vita si sa poco. Apprese i rudimenti musicali probabilmente dal padre, violinista, e tra il 1639 e il 1643 fu accolto presso l'Accademia Mariana di Bergamo dove, oltre a essere avviato al sacerdozio, proseguì gli studi musicali. È probabile che tra i suoi maestri vi furono l'organista Giovanni Battista Fontana e il maestro di cappella Giovanni Battista Crivelli.
Nel 1651 fu ordinato sacerdote e, dopo aver prestato servizio come organista presso la chiesa di Santa Maria Maggiore a Bergamo, nel 1656 fu nominato maestro di cappella dell'Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. A questo periodo, in cui fu attivo al servizio del marchese Ippolito Bentivoglio, risalgono le prime pubblicazioni musicali: i Concerti per uso di chiesa op. 1 (1654), le Sonate a due e tre op. 2 (1655), l'Harmonia di affetti devoti op. 3 (1655), le Sonate da chiesa, da camera, correnti, balletti, alemane e sarabande a tre, due violini e violone op. 4 (1656), i Salmi a cinque, tre voci e due violini op. 5 (1657), le Compiete con lettanie e antifone della beata Vergine op. 7 (1662), le Sonate a due, tre, cinque e sei op. 8 (1663). Nel 1662 esordì anche come operista componendo la musica del Nino il giusto, dramma musicale su libretto anonimo, a cui seguirono Achille in Sciro (1663) e Zenobia e Radamisto (1665), entrambi su testo di Bentivoglio.
Nel 1669 tentò di succedere a Michelangelo Grancini come maestro di cappella del Duomo di Milano e nel 1671 e 1673 si candidò come maestro di cappella in S. Petronio a Bologna. Per l'occasione, nel 1670 pubblicò a Bologna la raccolta di Canzonette per camera a voce sola di diversi autori date in luce da Marino Silvani, dedicata all'organista Giovanni Paolo Colonna, nel 1671 la ristampa delle sue Sonate op. 8, dedicata a Lorenzo Perti (zio del noto compositore Giacomo Antonio Perti), e nel 1676 la raccolta di Cantate e canzonette a voce sola op. 12, dedicata al marchese Giovanni Giuseppe Orsi e a sua moglie Anna Maria Castracani.
Agli inizi degli anni '70 Legrenzi fu attivo a Venezia, come maestro di musica all'Ospedale dei Derelitti (il cosiddetto "Ospedaletto") e maestro di coro della Congregazione dei Filippini, per la quale compose vari oratori (Sedecia, 1671; Sisara, 1672; Il giudizio, 1672; La vendita del cuore umano, 1673; S. Giovanni Battista, 1673; La morte del cuor penitente, 1673; Heli, 1674; Gli sponsali di Ester, 1675), alcuni dei quali su testi di Bentivoglio.
Nel 1676, sempre a Venezia, Legrenzi fu nominato maestro di coro dell'Ospedale dei Mendicanti, e nel 1683 divenne maestro di cappella della Basilica di S. Marco. Durante il suo incarico a Venezia, Legrenzi ampliò l'orchestra e riorganizzò completamente il repertorio musicale di San Marco.
Contemporaneamente, proseguì la sua attività come operista. Tra il 1675 e il 1684 compose almeno 10 opere per il Teatro S. Salvatore (come La divisione del mondo, 1675; Eteocle e Polinice, 1675; Adone in Cipro, 1676; Germanico sul Reno, 1676; I due Cesari, 1683; Creso, 1681) ed alcune per altri teatri italiani.
Morì a Venezia il 27 maggio 1690.
Legrenzi fu uno dei più rilevanti compositori del barocco veneziano. La sua vasta produzione musicale ha toccato tutti i principali generi dell'epoca, dalla musica sacra e dall'oratorio, ai componimenti profani e alla musica strumentale, senza tralasciare il melodramma. Le sue sonate a tre sono considerate tra le migliori composizioni da camera del periodo antecedente ad Arcangelo Corelli. Legrenzi fu anche un importante insegnante: tra gli allievi più noti vanno menzionati Gasparini, Lotti e Biffi.
- Giovanni Legrenzi e la Cappella Ducale di San Marco, Atti dei convegni internazionali di studi (Venezia, 24-26 maggio 1990 - Clusone, 14-16 settembre 1990), a cura di Franco Passadore e Francesco Rossi, Quaderni della «Rivista Italiana di Musicologia», vol. 29, 1994
- Piero Fogaccia, Giovanni Legrenzi, Bergamo, Edizioni Orobiche, 1954
- Arnaldo Morelli, Legrenzi Giovanni, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, vol. 64, 2005
- Eleanor Selfridge-Field, Venetian Instrumental Music, from Gabrieli to Vivaldi, New York, Dover Publications, 1994
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