Gigli, Beniamino
1. Beniamino Gigli in una foto in bianco e nero nelle vesti di Andrea Chénier nel 1932 rappresentato al Teatro Alla Scala di Milano
2. Beniamino Gigli in una foto in bianco e nero nelle vesti di Manrico ne Il trovatore, Roma, Teatro Costanzi, 1939
3. Beniamino Gigli in un fotogramma in bianco e nero del film Casa lontana diretto da Johannes Meyer nel 1939
Beniamino Gigli nasce il 20 marzo del 1890 a Recanati da una famiglia di piccoli artigiani. Le difficili condizioni economiche della famiglia lo costringono ad impegnarsi in diverse attività lavorative, nonostante cui riesce comunque a prendere lezioni di canto dal direttore del coro della Santa Casa di Loreto. La sua prima esperienza in pubblico risale all'età di quindici anni, quando interpreta come contralto il ruolo di protagonista nell'operetta La fuga di Angelica di Alessandro Billi. Il successo di questa e di altre esperienze simili di poco posteriori convincono i genitori a sostenerlo per un trasferimento a Roma nel 1907. Dopo il servizio militare durante la guerra di Libia del 1912 viene ammesso al Conservatorio di Santa Cecilia grazie ad una borsa di studio, seguito dal maestro Enrico Rosati. In questi anni, infrangendo la legge secondo cui gli allievi del conservatorio non potevano esibirsi in veste ufficiale, frequenta le serate musicali di molti salotti romani, utilizzando uno pseudonimo, Mino Rosa. Terminati gli studi il maestro Rosati esorta Gigli ad iscriversi ad un concorso nella città di Parma, sostenuto dalla ricca mecenate americana Elisabetta McCormick, che bandiva, trai vari premi, l'opportunità di esibirsi all'Opera di Chicago. Gigli si presenta al concorso insieme ad altri 105 candidati di cui 32 sono tenori, cantando tre brani: un'aria dall'opera Sigurd di Ernst Reyer, O paradiso dall'Africana di Giacomo Mayerbeer e la scena finale de La Traviata di Giuseppe Verdi. L'esito della prova è positivo e Gigli vince il concorso che gli permetterà di divenire cantante di fama mondiale.
Tra il 1915 e il 1917 si esibisce presso alcuni importanti teatri italiani come il Costanzi di Roma e il San Carlo di Napoli interpretando ruoli in Tosca di Giacomo Puccini, Mefistofele di Arrigo Boito, Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, La favorita e Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. Nel 1917 debutta in Europa e in Sud America a Madrid, Barcellona, Montecarlo, Rio e Buenos Aires. Il 19 novembre del 1918 è diretto per la prima volta da Arturo Toscanini alla Scala di Milano in Mefistofele. Beniamino Gigli debutta al Metropolitan Opera di New York il 26 novembre 1920 sempre con Mefistofele ottenendo l'apprezzamento di Enrico Caruso, che sarebbe morto l'anno successivo. Dal 1921, anno in cui inaugura la stagione con La Traviata sarà presente al Metropolitan per oltre dieci anni in circa cinquecento rappresentazioni, terminando il suo rapporto con questo teatro durante la crisi economica, a causa di un forte abbassamento dei compensi. Nel 1936, poco prima della guerra, esordisce a Vienna sotto la direzione di Victor De Sabata con Aida. In questi anni Beniamino Gigli intraprende anche la carriera di attore in virtù delle evoluzioni tecniche avvenute nel cinema, il sonoro in particolare. Tra il 1935 e i primi anni '50 sedici film, nonostante lo stile recitativo molto influenzato da quello operistico, esagerato e poco naturalistico. Le sue ultime esibizioni sono tutte in forma di concerto a causa dei problemi di diabete che lo obbligano a ritirarsi dalle scene. La sua ultima esibizione ufficiale avviene il 20 aprile 1955 presso la Carnagie Hall di New York.
Beniamino Gigli è da considerarsi uno dei più importanti tenori del XX secolo, in virtù, soprattutto, della sua voce. Il suo spettro vocale non è amplissimo ma dotato di armonici molto ricchi e una dolcezza straordinaria che lo rendono inconfondibile. Anche da un punto di vista tecnico è estremamente dotato, soprattutto della pratica oggi non più utilizzata del falsettone. Da un punto di vista interpretativo, invece, è legato a stilemi tardo ottocenteschi di tipo veristico, legati ad una forte emotività esteriore. Il suo primo repertorio è quello di grazia ottocentesco, legato a interpretazioni donizettiane, seguito poi da repertorio verdiano di tipo lirico - La Traviata, Rigoletto e Un ballo in maschera; è stato interprete poi di diverse opere pucciniane come Manon e Bohéme e nella seconda parte della sua carriera di opere dalla vocalità più spinta come Aida, Il Trovatore, La forza del destino, Andrea Chenier, Pagliacci e Cavalleria Rusticana. Beniamino Gigli ha cantato, inoltre, molte canzoni e romanze popolari tra cui Mamma (1941, scritta per il film omonimo film diretto da Guido Brignone), Non ti scordar di me (1935, scritta per il film omonimo diretto da Augusto Genina) e Faccetta nera (1935, composta da Mario Ruccione).
Luigi Inzaghi, Beniamino Gigli, Varese, Zecchini editore, 2005
Torsten Brander, Beniamino Gigli: Il Tenore Di Recanati, Helsinki, Associazone Beniamino Gigli di Finlandia, 2001
Beniamino Gigli, The Memoirs of Beniamino Gigli, New York, Arno, 1977
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