Padova, Marchetto da
Marchetto da Padova fu un cantore, compositore e teorico musicale. Nato intorno al 1275 a Padova, della sua vita si hanno poche notizie. Fu cantor e magister scholarum presso la Cattedrale di Padova tra il 1305 e il 1307. Si può ipotizzare che in questa prima fase della sua attività compose l'antifona Ave gratia plena, in occasione della festa della Purificazione di Maria, Iste formosus e Quis est iste, due canti per l'ufficio della Trasfigurazione, e il mottetto Ave Regina celorum (nel cui duplum compare l'attribuzione "Marcum Paduanum"), composto probabilmente per la consacrazione della cappella degli Scrovegni. Alcuni studiosi suggeriscono la possibilità che anche due mottetti conservati nell'Abbazia di San Giorgio Maggiore a Venezia siano attribuibili a Marchetto da Padova.
Successivamente fu attivo nel Veneto e in Emilia Romagna. Il 14 giugno 1317 da Avignone, dove si era recato per la conferma a magister scholarum presso scuola capitolare di Cividale del Friuli, Marchetto inviò una lettera con cui rinunciava per procura ai suoi diritti in favore di Artuico di Castello. Il 18 maggio 1318 risulta nella lista dei cappellani in partenza per la Provenza al seguito del re di Napoli Roberto d'Angiò. Con lui compare anche il nome del padre agostiniano Petrus de Sancto Dionysio, autore del Tractatus de musica compilato tra il 1324 e il 1325.
Marchetto da Padova è stato una figura determinante per l'affermazione dell'Ars Nova italiana non tanto per le sue composizioni (di cui solo un piccolo numero può essergli attribuito con una certa sicurezza), quanto per i trattati teorici di cui fu autore. Scritti probabilmente prima dei trattati francesi di Philippe de Vitry e Johannes de Muris, il Lucidarium in arte musice plane viene datato dagli studiosi intorno al 1317 (in base alla dedica a Ranieri di Zaccaria da Orvieto, vicario generale in Romagna per Giovanni d'Angiò), mentre il Pomerium in arte musice mensurate al 1318 circa. Successivamente compilò anche un'edizione ridotta del Pomerium con il titolo di Brevis compilatio in arte musice mensurate. Con queste opere teoriche Marchetto innovò il campo della notazione musicale (incentrando la sua teoria su una concezione "qualitativa" della musica a partire dall'unità minima della brevis) e definì i modi ritmici musicali allora in uso nella prassi. I trattati furono copiati più volte durante il Medioevo e influenzarono i teorici delle generazioni successiva, come Johannes Ciconia, Nicolò Burzio, Franchino Gaffurio, Pietro Aaron e Nicola Vicentino.
- Jay Rahn, Practical Aspects of Marchetto's Tuning, «Music Theory Online: The Online Journal of the Society for Music Theory», vol. 4, n. 6, 1998
- Cesarino Ruini, Marchetto da Padova, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, vol. 69, 2007
- Tiziana Sucato, Definizione di unità di misura del tempo musicale nel Pomerium di Marchetto da Padova, «Doctor Virtualis. Rivista online di storia della filosofia medievale», n. 10, 2010
- Giusto Zampieri, Machetto da Padova, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1934
- Lucidarium in arte musice plane, [1317-1318]
- Pomerium in arte musicae mensuratae
- Brevis compilatio in arte musice mensurate
Edizioni critiche di riferimento:
- The Lucidarium of Marchetto of Padua: a critical edition, translation, and commentary, edited by Jan W. Herlinger, Chicago-London, University of Chicago Press, 1985
- Pomerium, a cura di Giuseppe Vecchi, The American Institute of Musicology, 1961 ("Corpus scriptorum de musica", 6)
- Brevis compilatio, in Giuseppe Vecchi, Su la composizione del "Pomerium" di Marchetto da Padova e la "Brevis compilatio", «Quadrivium», I, 1956, pp. 152-205
Libretti
Opere
Interpretazioni e altri documenti
Opere danza
Licenza
Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
Condividi:
Condividi: