Horowitz, Vladimir
1. Vladimir Horowitz suona al pianoforte al Claridge's Hotel di Londra il 21 settembre 1951
3. Vladimir Horowitz in un foto ritratto a colori di Terry O'Neill negli anni '80 del 1900
3. Vladimir Horowitz ripreso in una foto in bianco e nero durante un concerto al Theatre des Champs Elysees di Parigi
Vladimir Horowitz nasce a Kiev in Ucraina l’1 ottobre 1903. Il luogo e la data della sua nascita sono stati a lungo dibattuti poiché alcuni storisci, sostenuti dalle affermazioni della moglie Wanda Toscanini hanno ritenuto che fosse nato nella cittadina di Berdyčiv. La nascita a Kiev è stata dimostrata, tuttavia, dalla scoperta del certificato di nascita originale. Anche la data della nascita, sino al 1987, si riteneva fosse il 1904 a causa della falsificazione del certificato confessata dallo stesso Horowitz, compiuta per rimandare il servizio militare di un anno e potersi recare a Berlino per studiare con Artur Schnabel. Le sue prime esperienze al pianoforte sono con la madre Sophie all'età di cinque anni. Dal 1912 studia al conservatorio di Kiev insieme a Sergei Tarnowsky e Felix Blumenfeld presentandosi al concerto finale, nel 1919, con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Sergej Rachmaninov.
Il 1920 segna l'inizio della sua carriera con il debutto al Ivan Franko Gosudartsvennoj Akademicjeskij Ukrainskij Teatr di Kiev. La prima importante esperienza concertistica, tuttavia, avviene nel 1926 con l'opportunità di eseguire il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Pëtr Il'ič Čajkovskij con l'Amburgo Philharmonic; il successo di questo concerto gli permetterà di ottenere ingaggi in tutta Europa. Nel 1928 Horowitz debutta a New York sotto la direzione di sir Thomas Beecham con la New York Philharmonic Orchestra proprio con il primo Concerto di Čajkovskij. A questo evento è legato un particolare aneddoto che vuole che Horowitz, innervositosi per le indicazioni di tempo date dal direttore, troppo lento dal suo punto di vista, abbia deciso autonomamente di accelerare nel terzo movimento, preoccupato che il pubblico avrebbe accolto male un'esecuzione poco virtuosistica. In platea era presente Rachmaninov che avrebbe scritto privatamente al giovane Horowitz rimproverandolo per avere voluto mettere in mostra se stesso. Il rapporto trai due musicisti rimane buonissimo per tutta la durata della vita di Rachmaninov, che muore nel 1943, sin dai loro primi incontri. Nello stesso 1928 Horowitz esegue il terzo Concerto proprio davanti al compositore ricevendone i complimenti. Questo concerto viene inciso poco dopo, nel 1930 con la London Symphony Orchestra diretta da Albert Coates. L'anno 1932 segna l'inizio del rapporto tra Arturo Toscanini e Horowitz, tanto stretto da suggellarsi con le nozze del pianista con la figlia di Toscanini, Wanda nel 1933. Il loro sodalizio artistico inizia con l'esecuzione nell'ottobre 1932 del Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Ludwig Van Beethoven presso la Carnagie Hall di New York e proseguirà per molti anni con importanti esperienze, come ad esempio quella del 1943 con il Concerto n. 1 di Čajkovskij, con cui la coppia artistica raccoglie dieci milioni di dollari da donare per la ricostruzione post bellica.
Il primo arresto nella carriera di Horowitz avviene nel 1936 quando, temendo un'infiammazione dell'appendice, si fa operare con esiti negativi, tanto da ammalarsi di una flebite che lo costringe a fermarsi per tre anni. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, Horowitz si trasferisce insieme alla famiglia Toscanini a New York senza tornare in Europa prima del 1951. Il pianista diviene ufficialmente cittadino americano nel 1945. Un secondo arresto dell'attività concertistica, più grave del primo, si verifica a partire dal 1953 per dodici anni a causa di gravi problemi di natura psichica, terminando con il rientro sulle scene nel 1965. In questi anni Horowitz si dedica allo studio, all'ampliamento del repertorio e all'insegnamento. Gli anni '70 sono caratterizzati da una sorta di incostanza nella resa in pubblico. Registra molte incisioni televisive per la CBS Masterworks e si esibisce per il presidente Carter alla Casa Bianca nel 1978 e per il principe Carlo d'Inghilterra nel 1982 a Londra. Tuttavia, nel 1983, in Giappone Horowitz si trova in grave difficoltà, tanto da presentarsi in scena in condizioni di assenza mentale, dovuta non solo all'eccessiva assunzione di psicofarmaci, ma anche agli effetti negativi causati dalla terapia elettroconvulsivante cui si sottoponeva da diverso tempo. Dal 1986, a soli tre anni dalla morte, trova un riscatto assoluto in una tournée di grande successo in Russia e di nuovo in Giappone. Il suo ultimo concerto ha luogo ad Amburgo nel 1987. Viene sepolto al Cimitero Monumentale di Milano nella cappella funeraria della famiglia Toscanini vicino alla figlia Sophie, tragicamente morta prematuramente per un'overdose.
Trai più grandi virtuosi del pianoforte del XX secolo, Horowitz è famoso per la sua tecnica pianistica perfetta, quella della prima giovinezza, ma soprattutto per la raffinatezza delle sue interpretazioni dell'età matura. Ciascuna sua esecuzione dal vivo è diversa poiché, convinto dell'unicità dell'atto creativo, Horowitz si è sempre impegnato ad offrire diverse interpretazioni degli stessi brani. Le sue registrazioni degli ultimi anni dimostrano la piena padronanza dell'intenzione musicale, caratterizzata da virtuosismi sonori sublimi, di carattere crepuscolare.
Discografia su Discogs
Pagina web dedicata ai Grammy Awards vinti da Vladimir Horowitz
Pagina web dedicata a Vladimir Horowitz su Biografieonline
Vladimir Horowitz in BBC
Vladimir Horowitz in GettyImages
Guido Vergani, Così l'addio a Horowitz, in Repubblica, 11 novembre 1989
Piero Rattalino, Vladimir Horowitz. Il Mattatore, Varese, coll. Grandi Pianisti 1, Zecchini Editore, 2005
Alfonso Alberti, Vladimir Horowitz, Roma, L'epos, 2008
Libretti
Opere
Interpretazioni e altri documenti
Opere danza
Licenza
Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
Condividi:
Condividi: