Franck, César

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. César Franck, fotografia di Pierre Petit (1831-1832 - 1909) riprodotta in una cartolina del 1910
  2. César Franck alla consolle dell’organo nella basilica di Sainte-Clotilde di Parigi nel 1885. Riproduzione fotografica dello studio Braun & Co. di un dipinto di Jeanne Rongier (1852-1934), 1885.
Data di nascita
10 dicembre 1822
Data di morte
8 novembre 1890
Paese
Stile
Categoria
Biografia

César-Auguste-Jean-Guillaume-Hubert Franck nacque il 10 dicembre 1822 a Liegi, all’epoca nel Regno unito dei Paesi bassi e attualmente in Belgio, primogenito di Marie-Catherine-Barbe Frings, originaria di Aquisgrana, e dall’impiegato di banca Nicolas-Joseph. Dalla coppia nacque un secondo figlio, Joseph (1825-1891). Durante l’infanzia César manifestò una propensione non comune per il disegno e la musica: nella speranza di farne un fanciullo prodigio, nel 1830 il padre lo iscrisse al Conservatorio reale di Liegi, dove César intraprese lo studio del pianoforte e dell’organo. Nel 1834 iniziò a esibirsi in concerto e nel 1835 si trasferì al seguito della famiglia a Parigi, dove Nicolas-Joseph ambiva a fargli perfezionare gli studi e avviare una carriera di primo piano. Insieme al fratello minore Joseph studiò privatamente pianoforte con Pierre Zimmermann (1785-1853) e contrappunto con Anton Reicha (1770-1836). In seguito alla morte di quest’ultimo, occorsa l’anno successivo, e una volta che il padre ebbe ottenuto la cittadinanza francese, dall’ottobre del 1837 i giovani proseguirono la propria formazione presso il Conservatorio parigino. César fu ammesso nella classe di pianoforte di Zimmermann e divenne allievo di Aimé Leborne (1797-1866) per la composizione e di François Benoist (1794-1878) per lo studio dell’organo. Pur avendo ottenuto ottimi risultati, nella primavera del 1842 si ritirò dal Conservatorio per ragioni che rimasero oscure, forse in seguito a contrasti con il padre. Insieme a quest’ultimo fece allora ritorno a Liegi, trovando però un ambiente culturale poco ricettivo e scarse possibilità di lavoro. In capo a due anni i Franck si trasferirono nuovamente a Parigi. Qui, conducendo una vita ritirata, affidando il proprio sostentamento allo svolgimento di lezioni private e a piccoli incarichi di pianista accompagnatore, César si dedicò ad affinare le proprie capacità di compositore. Negli anni che seguirono strinse una relazione sentimentale con l’allieva Eugénie-Félicité-Caroline Saillot (1824-1918), figlia di una coppia di artisti della Comédie-Française, nota con il nome d’arte di Desmousseaux, scontrandosi sempre più apertamente con il padre. Nel luglio del 1846 César lasciò la casa dei genitori per andare a vivere dai Desmosseaux.
Nel 1847 Franck ottenne l’incarico di organista ausiliario presso la chiesa parigina di Notre-Dame-de-Lorette, inaugurando una carriera che avrebbe segnato la sua affermazione. Il 22 febbraio 1848 – in piena Rivoluzione – sposò Eugénie a Notre-Dame-de-Lorette. Nel 1851 fu nominato organista titolare presso Saint-Jean-Saint-François-au-Marais, una chiesa di recente costruzione in cui nel 1846 era stato installato un organo di Aristide Cavaillé-Coll (1811-1899), uno strumento all’avanguardia che mise a disposizione di Franck possibilità tecniche fino a quel momento impensabili. Negli anni che seguirono Franck avrebbe costantemente sviluppato la propria padronanza della tecnica organistica: da un lato imparando a sfruttare le nuove potenzialità offerte dall’evoluzione costruttiva degli strumenti, dall’altro aggiornando la propria tecnica esecutiva alla luce delle innovazioni introdotte dagli esponenti di altre scuole interpretative. Al principio del 1858 divenne organista titolare e maestro di cappella presso la nuova chiesa di Sainte-Clotilde. Negli anni successivi, ai suoi impegni istituzionali aggiunse inoltre un’intensa attività concertistica, frequentemente legata alla presentazione dei nuovi strumenti di Cavaillé-Coll, alla diffusione dei quali Franck offrì un contributo fondamentale. Nel 1868 conobbe Franz Liszt, che si adoperò per promuovere la sua arte di compositore e d’interprete attraverso l’organizzazione di concerti in Francia e in territorio tedesco. Nello stesso periodo, trovò un altro estimatore nel direttore d’orchestra Hans von Bülow (1830-1894), che incluse regolarmente musica di Franck nei propri concerti. Nel 1869 approfondì la conoscenza della scuola organistica tedesca, da cui trasse spunto per arricchire il proprio linguaggio, dall’ascolto di Anton Bruckner, in concerto a Notre-Dame l’8 maggio di quell’anno. In quegli anni cominciò a essere seguito da un crescente numero di allievi, interessati all’apprendimento sia della tecnica strumentale sia di quella di composizione. Nel 1871 fu tra i soci fondatori della Société Nationale de Musique. L’anno successivo fu proposto per la successione di Benoist, recentemente andato in pensione, alla cattedra di organo presso il Conservatorio: rinnovata la cittadinanza francese, assunse l’incarico nel 1873. Ebbe tra i suoi allievi Vincent d’Indy (1851-1931), Ernest Chausson (1855-1899), Louis Vierne (1870-1937), Henri Duparc (1848-1933). Con loro stabilì uno stretto rapporto affettivo e artistico, in un mutuo scambio d’influenze reciproche che lo portò ad abbracciare scelte linguistiche tanto avanzate da suscitare, talvolta, la disapprovazione delle frange più tradizionaliste del mondo musicale parigino.
Nel luglio 1890 Franck fu coinvolto in uno scontro tra carrozze. Nell’incidente riportò un colpo alla testa che nei mesi successivi provocò il progressivo deteriorarsi delle sue condizioni di salute. Nell’autunno, ormai gravemente provato, contrasse un’influenza degenerata poi in pleurite e pericardite. Morì l’8 novembre di quell’anno.
Nel catalogo di Franck occupa un posto importante la produzione destinata all’organo: tra questa spiccano le raccolte dei Six Pièces pour grand-orgue, i Trois Pièces pour grand-orgue, compilate a partire da lavori di anni diversi, e i Trois chorals del 1890, estremo lascito del compositore. In ambito sinfonico si segnalano la Sinfonia in re minore FWV 48, in tre movimenti, e i poemi sinfonici Le chasseur maudit FWV 44, Les djinns FWV 45, Psyché FWV 47, Les éolides (senza numero di catalogo). In ambito vocale spiccano le opere Stradella CF 229 (1841) su libretto di Émile Deschamps (1791-1871) e Émilien Pacini (1811-1898), Hulda CF 231 (1885) su libretto di Charles Grandmougin (1850-1930), Ghiselle CF 232 (1890) su libretto di Gilbert-Augustin Thierry (1843-1915); e gli oratori Les sept paroles du Christ sur la croix (1859) su testi biblici, Ruth (1846) su libretto di Amédée Guillemin (1826-1893), Rebecca (1881) su libretto di Paul Collin (1843-1915), Les béatitudes (1869) su libretto di Joséphine Colomb (1833-1892), Rédemption (1874) su libretto di Édouard Blau (1836-1906). Particolarmente significativa la musica da camera: la Sonata per violino (spesso eseguita negli adattamenti per violoncello e flauto) e pianoforte (1886), i quattro Trii concertanti per pianoforte, violino e violoncello (1840), il Quartetto per archi (1890), il Quintetto per pianoforte e archi (1879).
Il linguaggio di Franck è basato sulla costruzione di un’articolata rete di richiami tematici, un fitto processo di elaborazione che dà spesso luogo a forme cicliche. Nel carattere unitario di queste ultime, l’ampiezza delle strutture e la ricchezza degli sviluppi sono rese coese e risolte in un senso di tensione verso un ordine superiore, nell’adesione a una realtà spirituale più ampia.

Risorse web

César-Franck-Gesellschaft
http://www.cesar-franck.org

Univers  franckiste
http://universfranckiste.free.fr

Cronologia, catalogo e guide all’ascolto
https://www.flaminioonline.it

Bibliografia

Fabrizio Della Seta, Italia e Francia nell’Ottocento, Torino, EdT, 1993

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

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Modificato
05/01/2019

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