De Sabata, Victor

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Victor De Sabata in una foto in bianco e nero ritratto al pianoforte a Roma nel 1940

2. Victor De Sabata in una foto in bianco e nero sul podio dirige a Budapest il 16 marzo 1938

3. Da sinistra: Francesco Rossi, Nori Rossi De Sabata, Umberto Giordano, Victor De Sabata, 1933

Data di nascita
10 aprile 1892
Data di morte
11 dicembre 1967
Paese
Categoria
Biografia

Victor De Sabata nasce a Trieste il 10 aprile del 1892. Viene avviato agli studi musicali sin da giovane dal padre, maestro del coro dell'Opéra di Montecarlo. Nel 1900, in seguito ad un trasferimento della famiglia a Milano entra nel conservatorio "G. Verdi" sotto la guida dei maestri Michele Saladino e Giacomo Orefice. Victor De Sabata si diploma con il massimo dei voti nel 1910 in pianoforte, violino e composizione, presentando all'esame finale una Suite per orchestra eseguita sia al teatro Alla Scala a Milano che all'Augusteo a Roma nel 1909. Negli anni della formazione, dunque, De Sabata si impegna nella direzione d'orchestra in modo amatoriale, dirigendo ad esempio un concerto degli allievi del conservatorio, o suonando i timpani nell'orchestra dell'istituto diretta da Toscanini. Dopo una prima esperienza come compositore operistico - Il Macigno su libretto di Alberto Colantuoni - viene scritturato come direttore d'orchestra all'Opéra di Montecarlo dove, nel 1919 dirige Tosca, La Rondine e La fanciulla del West di Giacomo Puccini e Falstaff di Giuseppe Verdi. L'anno successivo dirige sempre per Montecarlo La Gioconda di Amilcare Ponchielli e Madama Butterfly di Puccini. La prima esperienza importante come direttore fuori Montecarlo avviene a Roma nel 1921 dove viene chiamato a dirigere un vasto repertorio sinfonico (Mozart, César Franck, Jean Sibelius, Riccardo Pick-Mangiagalli e Richard Strauss) comprendente anche una sua composizione, Juventus. Nei primi anni Venti De Sabata si divide tra Montecarlo e Roma iniziando ad affrontare, insieme al repertorio ottocentesco, anche quello contemporaneo di autori quali Ottorino Respighi, Franco Alfano e Paul Dukas. Nel 1923 presenta all'Accademia di S. Cecilia il suo secondo poema sinfonico La notte di Platon e si sposa con Eleonora Rossi. Il 21 marzo 1925 De Sabata dirige nella Salle Garnier dell'Opéra di Montecarlo la prima rappresentazione mondiale dell'opera di Ravel, L'Enfant et le sortiléges. A partire dal 1926 vive un'intensissima attività concertistica, soprattutto sinfonica a Milano, Bologna, Pisa, Venezia, Palermo, Parigi e Roma. Il 1927 è l'anno delle prime tournée americane, a New York e a Cincinnati. Il debutto operistico alla Scala è nell'anno 1930 con La Fanciulla del West. Nello stesso anno diede prova delle sue abilità direttoriale nell'opera wagneriana Tristano e Isotta, interpretazione grazie alla quale sarà ammesso come secondo direttore d'orchestra italiano dopo Toscanini al festival di Bayreuth nella stagione 1939. Nel 1934 dirige a Venezia le sue musiche di scena per il Mercante di Venezia di Shakespeare con la regia di Max Reinhardt. L'anno successivo debutta allo Staatsoper di Vienna con Otello di Verdi e dirige in numerosi concerti i Berliner Philarmoniker. Negli anni della guerra partecipa a diverse produzioni radiofoniche dell'EIAR a Roma e a Torino e dirige alla Scala di Milano sino al tragico bombardamento che distrugge il teatro nel 1943. Nel secondo dopoguerra lavora molto tra Roma e Milano con alcuni viaggi a Londra. In questa fase della sua carriera De Sabata intensifica moltissimo l'attività concertistica sinfonica , ospite di importanti istituzioni  italiane ed estere quali l'Accademia di S. Cecilia, il Maggio Musicale Fiorentino, la Royal Albert Hall, i Berliner  e i Wiener Philarmoniker, la Carnagie Hall e le orchestre sinfoniche di Boston, Philadelphia e Los Angeles. Il 1953 è l'ultimo anno dell'attività professionale stabile di De Sabata che riapparirà ufficialmente in concerto solo per dirigere ai funerali di Toscanini nel 1957. Muore a Santa Margherita Ligure nel dicembre 1967 a causa dei problemi cardiaci che lo avevano afflitto a partire dal 1953.

Victor De Sabata si impone sulla scena musicale della prima metà del XX secolo grazie alla sua tecnica direttoriale solidissima, al carisma e alla padronanza di repertori diversissimi, dall'Ottocento sinfonico e soprattutto operistico sino alle esperienze musicali contemporanee. La sua particolare memoria gli permette di dirigere senza partitura anche composizioni complesse come ad esempio quelle sinfoniche di Richard Strauss. La critica ha sottolineato ed apprezzato il suo tentativo di opporsi a pratiche direttoriali standardizzate, tipiche dell'epoca, soprattutto nell'ambito operistico verdiano e pucciniano che prevedevano dinamiche libere ed esasperazioni timbriche ed espressive, oltre che eccessive libertà nelle parti del canto. Questi elementi caratteristici, oltre che da tradizione indiretta, emergono dalle poche incisioni discografiche del direttore che, diversamente da Toscanini, si adatta difficilmente alla produzione discografica a causa, soprattutto, della sua rigida autocritica.

Risorse web

Sito web dedicato a Victor De Sabata

Discografia su Discogs

Archivio Storico online del Teatro Alla Scala di Milano

Bibliografia

Teodoro Celli, L'arte di Victor De Sabata, Torino, ERI, 1978

Michele Bongiovanni, Victor De Sabata, un profilo, Rovereto, Edizioni Osiride, 2014

Liliana Ulessi, Victor De Sabata, le interviste impossibili, Trieste, Battello Stampatore, 2017

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GFR

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Modificato
05/01/2019

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