Despedimiento del angelito (Congedo dell'angioletto)

  1. Velorio del angelito (senza data).
  2. Entierro de angelito (Perù, 1887).
  3. Cantori con chitarra, xilografia da La lira popular.
Repertorio
Area geografica di riferimento
Aree geo-culturali
Nome del paese
Interprete/interpreti

“Rueda de cantores”: Francisco Astorga, Gilberto Acevedo, Andrés Acevedo, Juan Moya, Elías Zúñiga

Anno di registrazione
2017
Video di presentazione

Descrizione

Il video proposto presenta la ricostruzione di un “velorio del angelito”, il rito della veglia funebre in occasione della morte di bambini di età inferiore ai tre anni, come si svolgeva in passato nelle campagne cilene. Il momento è quello del “despedimento”, il congedo dell’angioletto, che conclude una notte intera di canti “a lo divino” (cioè di materia religiosa), sui temi della nascita e della morte, inframmezzati da danze (lanchas) e altri momenti di convivialità rituale. Nel despedimento i cantori danno voce all’angioletto: nei versi il bambino si rivolge in prima persona ai presenti, e soprattutto alla madre, salutandola ed esortandola a non piangere per la sua sorte, perché sta salendo in cielo e lì un giorno i due si ricongiungeranno.

Fortunatamente, la drastica diminuzione della mortalità infantile ha reso meno frequente questa pratica, che tuttavia si mantiene ancora oggi viva in alcune zone rurali del Cile centrale (si veda, nelle risorse web suggerite sotto, il lavoro di ricerca No es permitido de Dios que esa flor permaneciera). Attualmente, per ragioni di igiene, il bambino non viene più vestito da angelo ed esposto sull’altare, come mostra la ricostruzione storica del video, ma vegliato in una bara. I canti però mantengono lo stile tradizionale del canto a lo poeta. La prima coppia di cantori si accompagna con una chitarra con afinación traspuesta (cioè accordata in vari modi diversi dall’accordatura standard classica), intonando un testo in décimas espinelas (strofe di dieci versi ottosillabi della tradizione letteraria barocca spagnola, con rima abbaaccddc) con dei ritornelli intercalati. La seconda coppia di cantori canta ugualmente delle décimas (ma senza ritornelli) su una diversa entonación (melodia) e un differente toquío del guitarrón cileno, uno strumento arcaico, derivato locale delle chitarre barocche europee. Anche le melodie e l’armonia conservano tratti europei arcaici, di carattere modale, come si può apprezzare soprattutto in questa seconda parte.

La pratica del velorio de angelito, di origine spagnola, è una tradizione diffusa in gran parte dell'America Latina, dal Cile fino al Messico, con questo o con altri nomi. In alcuni paesi è ormai scomparsa, mentre in altri è ancora vigente in specifici contesti folclorici (ad esempio, il chigualo afro-colombiano e il wawa velorio della sierra ecuatoriana).

Voci e strumenti
  • Voci
  • chitarra (con accordatura traspuesta)
  • guitarrón cileno
Autore scheda
SG
Licenza

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Modificato
05/01/2019

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