Markova, Alicia
Lilian Alicia Marks nacque a Londra nel 1910. Da bambina prese le sue prime lezioni di danza presso la Thorne Academy. In seguito si formò alla scuola di Serafina Astafieva, di cui furono allievi anche Anton Dolin e Margot Fonteyn. A soli quattordici anni entrò nei Ballets Russes di Sergei Diaghilew, adottando il cognome Markova su suggerimento del celebre impresario russo. Qui continuò a perfezionarsi sotto la guida di Enrico Cecchetti, Lubov Tchernicheva e Nicholas Legat e fu protagonista di applaudite riprese del repertorio della compagnia, creando inoltre il ruolo principale in Le Chant du Rossignol di George Balanchine (1925) e interpretando Odette nel II atto de Il Lago dei cigni sotto la guida di Mathilde Kshessinskaya, celebre prima ballerina dei Teatri Imperiali.
Dopo la morte di Diaghilew e lo scioglimento dei Ballets Russes, si unì al Ballet Club di Marie Rambert dove creò i ruoli principali in Lysistrata di Antony Tudor (1932), Bar aux Folies-Bergère di Ninette De Valois (1934) e Foyer de Danse (1932), Les Masques (1933) e Mephisto Valse (1934) di Frederick Ashton. Parallelamente lavorò presso la Camargo Society, danzando alle prime di Cephalus and Procris di De Valois (1931) e Façade (1931) e High Yellow (1932) di Ashton. Nel 1933 fu nominata prima ballerina al Vic-Wells Ballet (oggi Royal Ballet) dove si distinse sia nei balletti dei coreografi contemporanei, quali Les Rendezvous (1933) di Ashton, The Haunted Ballroom (1934) e The Rake's Progress (1935) di De Valois, sia in quelli del repertorio classico - Giselle, Lo Schiaccianoci e Il Lago dei cigni - ripresi da Nicholas Sergeyev nel 1934. In questi anni inaugurò la sua lunga partnership con Anton Dolin, con il quale fondò il Markova-Dolin Ballet (1935), compagnia che intraprese tournée in tutta la Gran Bretagna danzando i grandi classici, i balletti di Keith Lester e Wendy Toye e Les Biches e La Bien Aimée di Bronislava Nijinska. Dopo due anni di successi la compagnia si sciolse e Markova fu invitata al Ballet Russe de Monte Carlo, allora diretto da Léonide Massine, con il quale debuttò negli Stati Uniti danzando Giselle al fianco di Serge Lifar (1938). Fu anche la prima interprete dei balletti sinfonici Septième Symphonie (1938) e Rouge et Noir (1939) di Massine.
Nel 1941 entrò al Ballet Theatre (oggi American Ballet Theatre), dove rimase fino al 1945. In questi anni creò i ruoli principali di Fioretta in Bluebeard di Michel Fokine (1941) – ultimo lavoro del coreografo russo -, Zemphira in Aleko di Massine (1942) e Giulietta in The Tragedy of Romeo and Juliet di Antony Tudor (1943), balletto con il quale raggiunse l’apice della sua maturità artistica. Negli anni Quaranta apparve anche nella rivista The Seven Lively Arts, ricostituì il Markova-Dolin Ballet, danzò nell’Original Ballet Russe of Colonel de Basil e apparve nel film A Song for Miss Julie di William Rowland (1945).
Nel 1950 fondò con Dolin il Festival Ballet (oggi English National Ballet), compagnia nata per promuovere la cultura del balletto a livello nazionale. Dal 1952 proseguì la sua carriera esibendosi come guest artist in varie compagnie, quali il Royal Ballet, l'American Ballet Theatre, il Grand Ballet du Marquis de Cuevas (dove debuttò ne La Sylphide di August Bournonville) e la Scala di Milano. Storica fu la ripresa del Pas de Quatre di Perrot-Pugni nella versione di Dolin al Festival di Nervi del 1957 dove danzò al fianco di Yvette Chauviré, Carla Fracci e Margrethe Schanne. Partecipò alla prima statunitense di The Merry Widow di Ruth Page al Broadway Theatre (1955) e danzò il duetto Radha-Krishna (1960) con il ballerino classico indiano Ram Gopal.
Nel 1963, ritiratasi dalle scene, assunse per sei anni la direzione artistica del Metropolitan Ballet di New York. In seguito divenne Distinguished Professor alla University of Cincinnati e insegnante alla Royal Ballet School. Fu responsabile della messa in scena di una serie di balletti che aveva interpretato con i Ballets Russes, quali Les Sylphides, Le Carnaval e Le Chant du Rossignol e preparò i ballerini per i ruoli che aveva creato con coreografi come Ashton e De Valois.
Nel corso della sua carriera ottenne numerosi premi e riconoscimenti come il Dance Magazine Award (1957), Commander of the Order of the British Empire (1958), Dame of the Order of the British Empire (1963), Honorary Doctorate of Music dalla Leicester University (1966) e dall’University of East Anglia (1982) e il Cecchetti d’Argento (2000). Morì a Bath, nel Regno Unito, nel 2004, un giorno dopo il suo 94° compleanno.
Alicia Markova fu una delle ballerine più acclamate del XX secolo. Con la sua arte, le cui note distintive furono la purezza della tecnica, la prodigiosa leggerezza e la musicalità, contribuì in modo determinante all’affermazione del balletto britannico. Il suo repertorio includeva sia i grandi classici sia i lavori dei coreografi contemporanei, in particolare di Ashton e De Valois. I più celebri furono: Giselle, ruolo in cui ammaliava il pubblico con la sua interpretazione tenera e sensibile nel I atto ed eterea nel II; Il Lago dei cigni, dove diede prova della purezza del suo stile nella parte di Odette e di grande forza espressiva in quella di Odile e Romeo and Juliet in cui commuoveva per la sua straordinaria intensità emotiva. I suoi partner più celebri furono Anton Dolin, Erik Bruhn e Vladimir Skouratoff.
Immagini di Alicia Markova - The New York Public Library Digital Collections
Le Chant du Rossignol
Ritiratasi dalle scene nel 1963, Alicia Markova si dedicò alla messa in scena di una serie di balletti che aveva interpretato con i Ballets Russes. Tra questi Le Chant du Rossignol di George Balanchine (1925), balletto nel quale creò il ruolo principale. Nel video spiega la parte a Iohna Loots, danzatrice del Royal Ballet.
Clement Crisp, Alicia Markova: A Sketch for a Portrait, «Dance Research: The Journal of the Society for Dance Research», vol. 24, n. 2, 2006.
Clement Crisp, Markova, Alicia, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998.
Anton Dolin, Alicia Markova. Her life and art, New York, Hermitage House, 1953.
Gérard Mannoni, Les Grandes étoiles du XXe siècle, Paris, Buchet/Chastel, 2014.
Tina Sutton, The Making of Markova. Diaghilev's Baby Ballerina to Groundbreaking Icon, New York, Open Road Media, 2013 (per approfondimenti consultare la seguente pagina dedicata al libro: https://themakingofmarkova.com/).
Alicia Markova, Giselle and I, con un’introd. di Carl Van Vechten, London, Barrie and Rockliff, 1960.
Alicia Markova, Markova Remembers, London, Hamish Hamilton, 1986.
Libretti
Opere
Interpretazioni e altri documenti
Opere danza
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