Figure a Sea
Figure a Sea, creato da Deborah Hay per il Cullbergbaletten nel 2015, esplora il palcoscenico come un mare d’infinite possibilità, dove i danzatori possono sperimentare molteplici soluzioni coreografiche. Il lavoro, che enfatizza lo splendore plastico dei corpi e il fluire leggero del movimento, restituisce allo spettatore la libertà di soffermare il proprio sguardo su un danzatore per volta o sulla performance nel suo complesso. In linea con la sua poetica coreografica, volta a esplorare la natura della danza in termini di esperienza e di percezione, il lavoro visuale sviluppato in Figure a Sea si focalizza sull’ascolto delle potenzialità del corpo. I danzatori ascoltano la musicalità del proprio corpo variando ritmi, accenti e pause nel fraseggio di movimento. La performance è basata sull’alternanza di silenzio e musica. La partitura, realizzata dalla pioniera della musica elettronica Laurie Anderson, è composta di diciotto piccole cellule sonore il cui ordine è modificato dal tecnico del suono durante la performance. Questo procedimento determina la relativa indipendenza delle due arti che però nell’incontrarsi al momento della rappresentazione sembrano fluttuare insieme, sia pur cambiando l’ordine dei fattori ad ogni rappresentazione.
Licenza
Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
Condividi:
Condividi: