Muti, Riccardo
- Riccardo Muti, fotografia di proprietà della Chicago Symphony Orchestra
- Riccardo Muti al Festival di Salisburgo, fotografia di Marco Borrelli tratta dal sito del Salzburger Festspiele
- Riccardo Muti al pianoforte nella sua casa di Ravenna, fotografia di Silvia Lelli tratta dal sito di Riccardo Muti Music
Riccardo Muti nacque a Napoli il 28 luglio 1941, ultimo dei tre figli di Gilda Peli-Sellitto e Domenico, medico. La famiglia risiedeva nel paese natale di quest’ultimo, Molfetta, in provincia di Bari. Sul finire del 1948 si avvicinò alla pratica musicale, avviato dai genitori allo studio del violino; lo avrebbe continuato a praticare per alcuni anni, per passare poi al pianoforte. Nel 1955 fu ammesso al Conservatorio «Niccolò Piccinni» di Bari, dove fu allievo di Franco Ruggero, pianista formatosi alla scuola di Vincenzo Vitale (1908-1984), e si guadagnò la stima e l’amicizia di Nino Rota, direttore di quell’istituto. Iniziò nel contempo gli studi superiori presso il liceo classico di Molfetta. Nel 1957 si trasferì insieme alla famiglia a Napoli, dove proseguì la propria formazione presso il Conservatorio «S. Pietro a Majella», sotto la guida dello stesso Vitale, e il Liceo «Vittorio Emanuele», conseguendo la maturità classica nel 1959. Nei mesi successivi cominciò a dedicarsi alla direzione d’orchestra dietro suggerimento del direttore del Conservatorio, Jacopo Napoli (1911-1994). Nel 1961 conseguì il diploma di pianoforte e si iscrisse al corso di composizione. Ancora su consiglio di Napoli, l’anno successivo si trasferì a Milano per proseguire gli studi presso il conservatorio «Giuseppe Verdi» di quella città. Fu allievo di composizione di Bruno Bettinelli (1913-2004) e di direzione d’orchestra di Antonino Votto (1896-1985), con cui si diplomò nel 1966. Durante il periodo trascorso al Conservatorio milanese, inoltre, cominciò a frequentare la studentessa di canto Cristina Mazzavillani, a cui si sarebbe unito in matrimonio nel 1969. Dalla loro unione sarebbero nati tre figli: Chiara, Domenico e Francesco.
Nel 1967 Muti conseguì la vittoria al concorso «Guido Cantelli» di Novara, in seguito alla quale ottenne le prime scritture, sempre più rilevanti; fino alla nomina nel 1968 a direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino. Conservò l’incarico fino al 1980, coltivando nel frattempo collaborazioni con altre formazioni di primo piano quali quella dei Wiener Philharmoniker e la Philharmonia Orchestra di Londra; di quest’ultima ricoprì la carica di direttore principale dal 1973 al 1982. Nel 1971 fu invitato da Herbert von Karajan, direttore stabile dei Berliner Philarmoniker, a dirigere al Festival di Salisburgo, inaugurando una collaborazione che si sarebbe rinnovata regolarmente negli anni a venire.
Dal 1980 Muti allargò la propria attività agli Stati Uniti. In quell’anno fu nominato direttore musicale della Philadelphia Orchestra; a quella carica aggiunse quelle di direttore principale nel 1979 e di direttore onorario nel 1982. Rimase alla testa della formazione fino al 1992. Anche durante quel periodo continuò inoltre a dirigere regolarmente in Europa, invitato a collaborare con le principali orchestre e a prendere parte alle manifestazioni di spicco del Vecchio Continente: in particolare, prese parte alle stagioni del Teatro «alla Scala» di Milano dal 1981 al 1986, anno in cui ne assunse la direzione stabile. Rientrato in Italia, rimase alla guida dei complessi scaligeri fino al 2005, improntando la propria permanenza sul podio del teatro milanese a progetti ad ampio respiro internazionale: in particolare, i cicli incentrati su Mozart, Verdi, Wagner.
Nel 1997, nell’ambito del Ravenna Festival, Muti inaugurò il progetto «Le vie dell’amicizia» dedicato all’organizzazione di eventi musicali in luoghi critici della storia moderna, che avrebbe portato avanti regolarmente negli anni a venire. Nel 2004 fondò l’Orchestra Giovanile «Luigi Cherubini» con sede a Piacenza e a Ravenna, destinata a curare la formazione professionale di giovani talenti.
In seguito alla chiusura dell’esperienza scaligera, nel 2010 Muti assunse la direzione musicale della Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso anno ricoprì un analogo incarico anche presso il Teatro dell’Opera di Roma, mantenendolo fino al 2014. Nel 2015 intraprese una nuova esperienza didattica fondando a Ravenna la Riccardo Muti Italian Opera Academy, accademia internazionale dedicata al perfezionamento dei giovani cantanti e interpreti nel campo dell’opera.
Centrale, nell’approccio di Muti, è la tensione che percorre le sue letture. Per suo mezzo ogni composizione è ricondotta a una visione unitaria di grande coerenza; i singoli episodi, le singole frasi appaiono delineate con chiarezza, bilanciate sotto l’attrazione di suoni perno accuratamente individuati e la spinta propulsiva di una discorsività consequenziale, proiettata in avanti; i dettagli più minuti delle partiture sono caratterizzati con pregnanza espressiva e ricondotti a un significato profondo. Nell’ambito della musica vocale, per Muti è fondamentale la ricerca di un’esatta rispondenza dell’intonazione al testo verbale, tradotta in gioco d’accentuazione di grande sottigliezza.
Sito personale di Riccardo Muti
https://www.riccardomuti.com
Riccardo Muti Music
https://www.riccardomutimusic.com
Riccardo Muti Opera Academy
http://www.riccardomutioperacademy.com
Orchestra Giovanile «Luigi Cherubini»
http://www.orchestracherubini.it
Pagina dedicata a Riccardo Muti sul sito della Chicago Symphony Orchestra
https://csosoundsandstories.org/category/maestro-muti
Riccardo Muti, Prima la musica, poi le parole. Autobiografia, a cura di Marco Grondona, Milano, Rizzoli, 2010
voce Muti, Riccardo sull’Enciclopedia Treccani, versione digitale
http://www.treccani.it
Verdi, l’italiano. Ovvero, in musica, le nostre radici, a cura di Andrea Torno, Milano, Rizzoli, 2012
L’infinito tra le note. Il mio viaggio nella musica, a cura di Susanna Venturi, Ravenna, Solferino, 2019
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