Britten, Benjamin

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Benjamin Britten, fotografia di Yousuf Karsh, 1954
  2. Benjamin Britten, fotografia di Howard Coster, 1930 circa
  3. Benjamin Britten al pianoforte, fotografia
Data di nascita
22 novembre 1913
Data di morte
4 dicembre 1976
Paese
Categoria
Biografia

Edward Benjamin Britten nacque a Lowestoft, nel Suffolk, il 22 novembre 1913, quartogenito di Robert Victor (1878-1934), dentista, ed Edith Rhoda Hockey (1874-1937). Dalla coppia erano precedentemente nati Charlotte Elizabeth, Robert Harry Marsh, Edith Barbara. Fin dall’infanzia Britten manifestò particolari interesse e talento per la musica: l’occasione gli venne dall’intensa attività di pianista dilettante della madre, da cui ricevette le prime lezioni. Intorno ai cinque anni si cimentò con la composizione dando prova di una maturità non comune. Nel periodo della scuola dell’obbligo, Britten proseguì la propria formazione musicale privatamente. Dall’età di sette anni studiò pianoforte con una giovane insegnante, Ethel Astle; a dieci iniziò a ricevere lezioni di viola da Audrey Alston, che lo mise in contatto con il compositore Frank Bridge, sotto la cui guida dal 1927 Britten intraprese lo studio sistematico della composizione. Dal 1928 divenne allievo di pianoforte di Harold Samuel e intraprese gli studi superiori presso la Gresham’s School di Holt. Vi rimase fino al 1930, quando vinse una borsa di studio per il Royal College of Music di Londra. Studiò composizione con John Ireland e pianoforte con Arthur Benjamin, diplomandosi nel 1933. Nel 1935 fu assunto come compositore di colonne sonore.Ppesso l’unità di produzione cinematografica della BBC. Qui entrò in contatto con W. H. Auden, che ne era a sua volta collaboratore, ricevendone una grande influenza.
Nel 1937, poco dopo la morte della madre, Britten conobbe il tenore Peter Pears, con cui instaurò una relazione e un rapporto artistico destinati a durare tutta la vita. Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, Britten e Pears, convinti pacifisti, lasciarono la Gran Bretagna per l’America del nord, trascorrendo un primo periodo in Canada per stabilirsi poi a New York. Negli Stati Uniti Britten strinse amicizia con i compositori Aaron Copland e Colin McPhee, attraverso il quale entrò in contatto con la musica gamelan, da cui avrebbe in seguito tratto ispirazione per la propria personale poetica. Nel 1941 si cimentò per la prima volta con il teatro musicale con l’operetta Paul Bunyan su libretto di Auden, e ottenne una generosa commissione dal contrabbassista, direttore d’orchestra e mecenate Sergej Kusevickij per la composizione di una nuova opera. Rientrato in patria nell’aprile 1942, insieme a Pears si stabilì presso Snape, centro del Suffolk, e iniziò a lavorare su Peter Grimes, su libretto di Montagu Slater. Il successo dell’opera, rappresentata a Londra nel giugno 1945 dalla compagnia Sadler’s Well, aprì al compositore le porte del panorama musicale internazionale. In occasione dell’allestimento di The Rape of Lucretia su libretto di Eric Crozier al Festival di Glyndebourne del 1946, Britten fondò il complesso dell’English Opera Group, destinato alla promozione del repertorio operistico britannico di nuova composizione e a cui avrebbe d’ora innanzi affidato la rappresentazione dei propri stessi lavori. Nel 1947 con Pears si trasferì ad Aldeburgh, dove avrebbe trascorso il resto della vita. Nel giugno dell’anno successivo, con Albert Herring, su libretto di Crozier, inaugurò presso quella città l’Aldeburgh Festival, destinato a diventare in breve un centro d’attrazione internazionale.
Nel 1954 Britten prese parte al XVII Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia con The Turn of the Screw, su libretto di Myfanwy Piper. Nel 1956, in occasione di una tournée in Oriente, Britten approfondì la conoscenza della musica gamelan ed entrò in contatto con il teatro giapponese , riportandone una profonda influenza. Negli anni seguenti ricevette commissioni prestigiose: nel 1958 fu incaricato della composizione di un lavoro da eseguirsi per la consacrazione della Cattedrale di Coventry, dove nel 1962 presentò il War Requiem; nel 1967 quella per un’opera destinata specificamente alla televisione, concretatasi nell’agosto 1970 nell’Owen Wingrave su libretto di Piper. Nel settembre 1970 Britten coinvolse la librettista in un nuovo progetto: Death in Venice. Durante la stesura, il compositore accusò i sintomi di un grave disturbo cardiaco. Nel maggio 1973 subì un intervento per la sostituzione di una valvola presso il National Heart Hospital. Colpito da un leggero ictus in seguito all’operazione, fu costretto a porre fine alla sua attività pianistica pubblica, fino ad allora intensa. Nel giugno del 1976 fu insignito del titolo di baronetto. Morì il 4 dicembre dello stesso anno in seguito a una crisi cardiaca.
Il teatro musicale rappresenta il fulcro dell’esperienza creativa di Britten. Oltre ai titoli ricordati sopra, la sua produzione operistica comprende The Little Sweep (su libretto di Eric Crozier, 1946), Billy Budd (E. M. Forster e Crozier, 1951), Gloriana (William Plomer, 1953), A Midsummer Night’s Dream (adattamento da Shakespeare di Britten e Pears 1960) e le quattro church parables d’argomento religioso, destinate all’esecuzione in ambito ecclesiastico: Noye’s Fludde, Curlew River, The Burning Fiery Furnace, The Prodigal Son (tranne la prima, basata su testi di Alfred W. Pollard, su libretti di Plomer; rappresentate presso la St. Bartolomew’s Church di Orford rispettivamente nel 1958, 1964, 1966, 1968). Inoltre, il compositore è autore di una vasta produzione non direttamente legata al palcoscenico, al cui interno si segnalano le Variazioni su un tema di Frank Bridge (1937), la Sinfonia da Requiem (1940), The Young People’s Guide to the Orchestra (1945), il ciclo Les Illuminations su testi di Arthur Rimbaud per soprano o tenore e archi, Seven Sonnets of Michelangelo (1942) per tenore e pianoforte, la Serenata per tenore, corno e archi (1943), la Sonata per violoncello e pianoforte (1961), le Gemini Variations per violino, flauto e pianoforte (1965).
Sorretto da una solida tecnica compositiva, il linguaggio musicale di Britten coniuga l’apertura alle istanze più aggiornate – e varie – delle correnti coeve e alle influenze extraeuropee con una costante attenzione per la dimensione comunicativa.

Risorse web

Sito della Fondazione Britten-Pears
https://brittenpears.org/

Bibliografia

Humphrey Carpenter, Benjamin Britten. A Biography, Londra, Faber & Faber, 20032

Alessandro Macchia, Benjamin Britten, L’Epos, Palermo 2013

Marco Emanuele, Maschi all’opera. Soggetti eccentrici nel teatro di Benjamin Britten, Roma, Mimesis, 2016

Barbara Diana, Il sapore della conoscenza. Benjamin Britten e ‘Death in Venice’, Torino, De Sono, 1997

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

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Modificato
05/01/2019

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