Siguiriyas

1. Enrique Morente canta al festival “Suma Flamenca”, foto di Paco Manzano, Madrid, 2008

2. Chitarra flamenca, The Metropolitan Museum of Art, New York, 1988

3. Enrique Morente e Manolo Sanlucar cantano al festival “Cumbre Flamenca 85”, foto di Paco Manzano, Teatro Alcalá, Madrid, 24/04/85 

Genere
Area geografica di riferimento
Aree geo-culturali
Nome del paese
Interprete/interpreti

Enrique Morente e Manolo Sanlucar 

Autore/autori

Enrique Morente 

Anno di registrazione
circa 1970
Video di presentazione

Descrizione

Derivato dalla toná, è uno dei cante più importanti dello stile del cante jondo (da hondo “profondo”, definizione che indica le forme primitive del canto di creazione gitana: tonà, siguiriya e soleá). Originariamente non era accompagnato né dalla chitarra né dal ballo, ma ad oggi sono molto frequenti le esecuzioni con toque e baile.Esistono una gran varietà di siguiriyas a seconda degli stili dei cantaores (interprete del cante flamenco). I fattori agglutinanti sono due: il ritmo e lo espíritu che si manifestano nella musica, attraverso la voce e il toque della chitarra, enei testi. Nella siguiriya (allo stesso modo della soleá e della bulería) si sovrappongono due ritmi, che vanno a formare un contrappunto. Voce e chitarra quindi si intrecciano e la coincidenza dei due ritmi si manifesta solo in alcuni punti (“tempo interno rubato” e “tempo esterno”). Il compás è di 12 pulsazioni, (come la soleá da cui si differenzia per l’accentazione; soleá = 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12, siguiriya = 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12) ed è composto da strofe di quattro versi, di cui i primi due e l’ultimo di sei sillabe e il terzo endecasillabo. La siguiriya è un grido disperato ed esistenziale dell’uomo immerso nel corpo e nell’anima in situazioni limite, racconta i temi della morte, dell’amore, del dolore, della colpa. Nel video (breve episodio musicale nel corso di una puntata televisiva), Enrique Morente intona, sul toque della chitarradi Manolo Sanlucar, una siguiriya. La vena drammatica del canto si esprime nella voce come nel toque. La voz afillá di Enrique Morente, un’emissione di voce roca, rude, graffiante, di carattere terreno, è quella che meglio si adatta al cante jondo e si caratterizza per il rajo (“lacerazione”, “taglio”). Riconoscibile all’ascolto è la cadenza andalusa, caratterizzata dalla linea melodica discendente.

Approfondimento
Voci e strumenti

voce maschile ( Enrique Morente) e chitarra ( Manolo Sanlucar )

Documentazione

Bibliografia

ASSUMMA MARIA CRISTINA, Dizionario del flamenco, A.Vallardi, Milano, 1996

CLEMENTELLI ELENA (a cura di), Antologia del canto flamenco, Guanda, Parma, 1961

MOLINA RICARDO & MAIRENA ANTONIO, Mundo y formas del cante flamenco. Revista de Occidente, Madrid, 1963

SCHREINER CLAUS, CLAUS MADELEINE & PAULY REINHARD G. (a cura di), Flamenco: gypsy dance and music from Andalusia, Amadeus Press, Portland, 2003

Risorse web

https://mosaicoflamenco.com/enrique-morente/

Autore scheda
LDP
Licenza

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Modificato
30/08/2022

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