Fornaroli, Cia
Cia Fornaroli in Casanova a Venezia, 1929. Fonte: The New York Public Library Digital Collections
Lucia Fornaroli, in arte Cia, nacque a Milano nel 1888. Si formò alla scuola di ballo del Teatro alla Scala dove studiò con Adelaide Viganò, Caterina Beretta, Achille Coppini e Raffaele Grassi, perfezionandosi in seguito sotto la guida di Enrico Cecchetti, tra i più celebri maestri della storia della danza. Conseguito il diploma, avviò la propria carriera professionale nella compagnia del Teatro alla Scala ma il debutto come prima ballerina avvenne nel 1910 sulla scena del Metropolitan Opera di New York dove rimase per tre stagioni. Seguirono lunghe tournée al Teatro Principal di Barcellona, al Teatro Real di Madrid e al Teatro Colón di Buenos Aires come artista ospite nella compagnia di Anna Pavlova. Rientrata in Italia nella seconda metà degli anni Dieci, la sua intensa attività coreica, svolta principalmente al Teatro Costanzi di Roma, fu affiancata da quella cinematografica, apparendo in vari film prodotti dalla Caesar e dalla Cines. Negli anni Venti fu prima ballerina al Teatro alla Scala, partecipando a diverse produzioni storiche come Petrouchka (1926), diretta da Stravinskij nella versione di Boris Romanov, e La Leggenda di Giuseppe (1928), diretta da Richard Strauss con la coreografia di Giovanni Pratesi. Durante la sua permanenza scaligera si cimentò anche nella coreografia, cercando di essere in sintonia sia con il gusto dell’epoca sia con le nuove correnti stilistiche che si andavano sviluppando nel campo coreografico. Le sue principali creazioni furono Mahit (1923), coreografato insieme ad Angelina Gini su musica di Riccardo Pick-Mangiagalli, l’opera Louise di Gustave Charpentier (1923) e i cori danzanti dell’Orfeo di Christoph Willibald Gluck (1924). Nel 1929 assunse la direzione della scuola di ballo della Scala su esplicita richiesta di Cecchetti che, poco prima di morire, ne condivise il desiderio con il sovrintendente del teatro. Iniziò così la sua brillante attività d’insegnante come fedele interprete del metodo del suo maestro. Lasciata la Scala, diventò coreografa al Festival Musicale Internazionale di Venezia e nel 1933 fondò la Compagnia del Balletto Italiano da Camera, con sede al Teatro del Casinò Municipale di San Remo, nel tentativo di creare un valido equivalente italiano alle più rinomate compagnie straniere. I titoli più celebri che creò per il suo ensemble furono La Berceuse su musica di Pick-Mangiagalli, Gli Uccelli su musica di Ottorino Respighi e la propria versione di L'Histoire d'un Pierrot su musica di Mario Pasquale Costa. La scelta musicale delle sue produzioni coreografiche fu caratterizzata da un’accurata predilezione per i compositori italiani che stavano rivitalizzando la musica teatrale, come Gian Francesco Malipiero e Ildebrando Pizzetti, e dal tentativo di sperimentare coreografie sinfoniche scegliendo composizioni come La Primavera di Antonio Vivaldi. Nel 1938 seguì negli Stati Uniti suo marito Walter Toscanini, figlio del celebre direttore d’orchestra che abbandonò l’Italia a causa delle sue divergenze politiche con il regime fascista. Si stabilirono a New York, dove la Fornaroli si dedicò all’insegnamento tenendo la classe di perfezionamento del Ballet Theatre di New York e aprendo, nel 1944, la Cecchetti Method School of Classical Dancing, che diresse fino al 1946. Morì a New York nel 1954.
Cia Fornaroli fu tra le più celebri ballerine italiane della prima metà del XX secolo. Con la sua eleganza e musicalità conquistò il pubblicò dell’epoca e l’apprezzamento di tanti ammiratori, tra i quali Gabriele d’Annunzio. Il suo repertorio incluse divertissements, balli operistici e un’ampia gamma di balletti. Consapevole della nobiltà della sua arte, fu un’artista versatile nella sua attività coreografica e s’impegnò efficacemente nella trasmissione del magistero cecchettiano. Le sue più importanti allieve furono Nives Poli, Attilia Radice, Teresa Legnani, Regina Colombo ed Eugenia Sala. Nel corso della sua vita raccolse una ricca collezione di documenti sulla danza, attualmente conservata alla New York Public Library. In questa raccolta documentò la storia della danza italiana dal Rinascimento al primo Novecento con più di tremila libri e diecimila libretti, spartiti, manoscritti, stampe, locandine, fotografie e ritagli di giornale.
Claudia Celi, Fornaroli, Cia, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998
Cia Fornaroli, L'arte della danza e dell'arte di Cia Fornaroli, Milano, 1923
Luigi Rossi, Il ballo alla Scala. 1778-1970, Milano, 1972
Patrizia Veroli, Walter Toscanini e I Balletti di Sanremo, in «Chorégraphie», n. 10, 1997, pp. 31-52
Patrizia Veroli, Una rivolta antimanzottiana: I Balletti da Camera di Walter Toscanini e Cia Fornaroli (San Remo, 1933), in «Chorégraphie», n. 9. 1997
Patrizia Veroli, Walter Toscanini, Bibliophile and Collector, and the Cia Fornaroli Collection of the New York Public Library, in «Dance Chronicle» vol. 28, n. 3, 2005, pp. 323-362
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