Boccabadati, Luigia (Luisa)
Luigia Boccabadati nacque a Modena nel 1799 o nel 1800 da Antonio, «professore d’ostetricia». Giovanissima intraprese lo studio del canto sotto la guida di Antonio Gandini. È possibile che il suo debutto sia avvenuto verso il 1817, come sostengono alcune fonti. Tuttavia, il nome del soprano si riscontra per la prima volta in un libretto a stampa nel 1819, anno cui risalgono la partecipazione all’esecuzione di una cantata di Moreali-Malagoli scritta per festeggiare la nascita del principe ereditario estense ed eseguita presso la Reale Accademia dei Filarmonici di Modena il 2 luglio, nonché l’interpretazione del ruolo eponimo nell’opera Erminia, composta dal suo maestro Gandini su libretto di Antonio Lodovico Vincenzi e allestita presso il Teatro di corte di Modena nell’estate di quell’anno. Secondo alcune testimonianze, il successo riscosso nell’Erminia le valse una scrittura nel 1820 a Padova, forse al Teatro degli Obizzi, dove interpretò Ninetta nella Gazza Ladra di Gherardini-Rossini. Francesco Regli ha sostenuto che alla rappresentazione fosse presente il famoso castrato Gasparo Pacchierotti che, colpito dal talento dell’artista, si offerse di «perfezionarla nel canto e nel drammatico accento». Probabilmente anche grazie a una guida così pregevole, la Boccabadati si affermò a partire dai primi anni Venti come una delle cantanti più apprezzate d’Italia, in particolare nei ruoli rossiniani di Ninetta nella Gazza ladra, di Matilde nella Matilde di Shabran, di Zelmira e di Semiramide nelle opere omonime, che interpretò a Venezia, Firenze, Palermo (1824), Roma (1826), Bologna (1827).
Nel 1829 l’artista venne scritturata da Domenico Barbaja, all’epoca impresario, tra gli altri, dei Reali Teatri napoletani. Questo ingaggio fu particolarmente significativo nella carriera della Boccabadati, dal momento che a Napoli risiedeva all’epoca Gaetano Donizetti, che per lei creò una serie di ruoli in opere destinate alle principali sale partenopee: Elisabetta nel Castello di Kenilworth (San Carlo, 6 luglio 1829), Cristina nei Pazzi per progetto (San Carlo, 5 febbraio 1830), Sela nel Diluvio universale (San Carlo, 23 febbraio 1830), Francesca da Foix nel melodramma omonimo (San Carlo, 31 maggio 1831) e Antonina nella Romanziera e l’uomo nero (1831). Donizetti ebbe della Boccabadati un’altissima opinione e intessé con lei un rapporto di grande amicizia. In una lettera inviatale nel 1836, quando l’artista si trovava al Teatro della Pergola di Firenze in procinto di interpretare il difficile ruolo di Lucrezia Borgia, egli la istruì in merito ad una serie di importanti modifiche da apportare alla sua partitura, dandole infine «l’alter ego», in merito a tutto quello che avrebbe ancora voluto cambiare del ruolo. Sebbene non fosse stato scritto apposta per lei, anche il ruolo di Lucrezia Borgia divenne uno dei cavalli di battaglia dell’artista, da lei interpretato varie volte tra il 1837 e il 1839 a Brescia, Genova, Vicenza, Verona, Parma.
Tra il 1832 e il 1835 la Boccabadati tornò a cantare ruoli rossiniani al Théâtre Italien di Parigi (Matilde di Shabran) e al King’s Theatre di Londra (Cenerentola). Tornata in Italia, continuò a calcare i palcoscenici del nord della Penisola fino al 1840, continuando a prediligere le partiture rossiniane e donizettiane che l’avevano resa famosa.
Proprio al 1840 risale la scrittura presso il Teatro di Sao Carlos di Lisbona, dove rimase fino al 1842, quando una malattia la costrinse ad abbandonare le scene. Rientrata in Italia, si stabilì a Milano e si dedicò all’insegnamento della tecnica vocale, che rivolse innanzi tutto ai suoi figli Augusta, Cecilia, Cesare e Virginia, avuti da Antonio Gazzuoli, che aveva sposato all’inizio degli anni Venti. Morì a Torino il 12 ottobre 1850.
Dotata di una voce da alcuni definita possente, ma al contempo agile ed espressiva, la Boccabadati fu una musicista completa, nonché una consumata attrice. Si cimentò indifferentemente in ruoli comici e seri, fatto non scontato per un’interprete della sua epoca, e conquistò l’ammirazione dei principali compositori a lei contemporanei: oltre al già citato Donizetti, anche Rossini, Bellini, Berlioz.
Boccabadati, Luigia, ad vocem in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 10 (1968)
K. J. Kutsch, L. Riemens, Boccabadati, Luigia, ad vocem in Grosses Sängerlexikon, Bern und München, 1997, vol. I, p. 350
Elizabeth Forbes, Boccabadati, Luigia, ad vocem, in The New Grove Dictionary of Opera, edited by Stanley Sadie, New York, MacMillan, 1992, vol. I, p. 509.
Alessandro Gandini, Cronistoria dei Teatri di Modena dal 1539 al 1871, Modena, Tipografia sociale, 1873, parte seconda, pp. 78-79, n. 1.
Roger Parker, Rosie Ward, Introduzione storica in Gaetano Donizetti, Lucrezia Borgia, edizione critica a cura di R. Parker e R. Ward, Milano, Ricordi, 2019, pp. XI-XIV
Francesco Regli, Boccabadati Luigia, ad vocem in Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici […], Torino, Dalmazzo 1860, p. 76
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