Lloyd Webber, Andrew
1. Andrew Lloyd Webber, UK, 4 agosto 1972. Hulton Archive, editoriale n. 1300393113.
2. Andrew Lloyd Webber durante la chiamata alla ribalta di Cats, Broadway Opening al Neil Simon Theatre il 31 luglio 2016, New York City, NY. Foto di Jenny Anderson, WireImage, editoriale n. 584925222.
3. Andrew Lloyd Webber, Creative Arts Emmys Day 2 at Microsoft Theater, Los Angeles, CA, 9 settembre 2018. Foto di Alberto E. Rodriguez.
Andrew Lloyd Webber nasce il 22 marzo 1948 a South Kensington a Londra, in Inghilterra, da padre, William Lloyd Webber, organista e compositore nonché direttore del London College of Music (1964-82), e madre, Jean Johnstone, pianista e violoncellista. Successivamente anche il fratello minore, Julian, diventerà un rinomato violoncellista.
Andrew si approccia alla musica fin da giovanissimo; alla tenera età di tre anni inizia a destreggiarsi con il violino, per poi studiare anche pianoforte e corno francese. Altrettanto presto inizia a scrivere la sua musica pubblicando la sua prima suite (sei pezzi) all'età di nove anni. Studiò dapprima all'Eric Gilder School of Music, poi successivamente alla Westminster School come Queen's Scholar per poi intraprendere un corso di studi storici al Magdalen College di Oxford che ben presto abbandonò per poter dedicarsi esclusivamente alla sua passione per il teatro musicale, iscrivendosi al Royal College of Music di Londra.
Nel 1965 incontra il paroliere Tim Rice con il quale inizierà una collaborazione che li porterà a firmare insieme i maggiori successi della loro vita.
Il primo esperimento diede come risultato il musical The Likes of Us, del 1965, che racconta la storia vera di Thomas John Bernardo, la cui musica riflette particolarmente le prime influenze compositive agenti su Webber. Quest'opera però non fu mai rappresentata a teatro, se non dopo quarant'anni, nel 2005, in occasione del festival di Sydmonton organizzato dallo stesso Andrew.
Nel 1968 fu commissionato ai due una cantata pop per il saggio di fine anno alla Colet Court School, Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat, che riprende in modo leggero e irriverente la storia del personaggio biblico di Giuseppe.
Sulla scia del tema biblico, arriva per Lloyd Webber il grande successo nel 1971, quando debutta a Broadway (e l'anno successivo a Londra) Jesus Christ Superstar, sempre in collaborazione con Tim Rice. Con quest'opera si consolida la tradizione dei Webber-Rice, perseguita da lì in poi, di registrare l'album musicale prima della realizzazione teatrale dello spettacolo. Infatti, nel 1970 era uscito l'omonimo album discografico, con la voce di Ian Gillian nella parte di Gesù, il quale anticipò di gran lunga il successo del musical.
La trama dell'opera vede aggrovigliarsi le ultime vicende della vita di Gesù prima della crocifissione, sulle note di alcuni brani a volte anche cupi, al contrario delle precedenti produzioni di Lloyd Webber. Il musical viene spesso etichettato come "opera rock" in quanto sicuramente è questo il genere predominante, ma non mancano riferimenti alla musica colta occidentale (nel brano John Nineteen: Forty-One) e alla musica d'avanguardia.
Dopo un breve periodo in cui Lloyd Webber si avvalse della collaborazione del drammaturgo britannico Alan Ayckbourn per la realizzazione dello spettacolo By Jeeves, di scarso successo, nel 1976 tornò nuovamente a lavorare con Tim Rice per l'ultimo grande successo firmato insieme, Evita, liberamente ispirato alla vita di Evita Perón, moglie del presidente argentino Juan Domingo Perón. Anche in questo caso venne realizzato precedentemente un album discografico nel 1976, spinto al successo dall'enorme presa sul pubblico del più che famoso brano Don't Cry For Me Argentina, mentre lo spettacolo andò in scena per la prima volta il 21 giugno 1978 al Pince Edward Theatre di Londra e fu successivamente riallestito a Broadway, Madrid e numerose località differenti nel mondo nel corso degli anni avvenire.
Negli anni successivi Andrew Lloyd Webber si dedicò alla composizione di progetti individuali come Variations, una serie di variazioni sul Capriccio 24 di Paganini scritte per il fratello violoncellista.
Nel 1981 è la volta di Cats, il musical più longevo della storia teatrale londinese, andato in scena per ben ventuno anni di seguito, e circa diciotto anni a Broadway. Durante l'adolescenza, Webber aveva già musicato il libro di poesie per bambini Old Possum’s Book of Practical Cats di T. S. Eliot del 1939, ed è proprio riprendendo quelle canzoni che mette in scena Cats, riportandole quasi tutte, fatta eccezione per delle nuove composizioni come Memory, scritta dal registra Trevor Nunn. Lo spettacolo andò in scena per la prima volta l'11 maggio 1981 al New London Theatre di Londra e l'anno successivo a Broadway. Si tratta della storia di una comunità di felini, ambientata in una grande discarica che resta da sfondo alla vicenda per tutto il musical. Massima espressione dell'estro compositivo di Lloyd Webber, si spazia da uno stile classico al jazz, dalla musica pop a quella elettronica.
Sulla scia di Cats, nel 1984 portò in scena il musical Starlight Express, che ebbe un discreto successo ma incontrò il disappunto della critica.
L'anno successivo presentò a New York Requiem, una messa in onore del padre scomparso qualche anno prima, in uno stile ecclesiastico lontano da tutto ciò che fino ad allora aveva presentato al pubblico, ma al quale era legato fin da piccolo, riuscitogli a tal punto che gli valse un Grammy Award come migliore composizione classica.
Il 9 ottobre del 1986 all'Her Majesty's Theatre di Londra, dove è tuttora rappresentato, il maggior successo firmato da Lloyd Webber, The Phantom of the Opera, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Gaston Leroux. Collaborarono alla stesura del libretto Charles Hart e Richard Stilgoe, mentre la regia fu affidata a Harold Prince. Lo spettacolo mantiene la strutta tipica del musical tant'è che i protagonisti cantano in chiave moderna, me non mancano diversi brani che si configurano come vere e proprie arie operistiche, fra i quali rientrano le parti affidate al personaggio di Christine, interpretato e scritto appositamente per la moglie di Webber, Sara Brightman.
Nonostante le critiche iniziali, il musical diventa un successo mondiale, tradotto e rappresentato in più di venti paesi differenti, ad oggi detiene a Broadway il primato di longevità (ventisei anni), battendo il record precedentemente detenuto da Cats.
Successivamente compose nel 1989 Aspects of Love, dall'ambientazione intima e pacata, totalmente diversa dalle precedenti produzioni, e nel 1993 realizzò il sogno di scrivere un musical basato sul film Sunset Boulevard di Billy Wilder; quest'ultimo incontrò il grande favore del pubblico ma dovette chiudere a causa degli elevati costi di produzione.
Nel 1996, in occasione dell'adattamento cinematografico di Evita (con attrice protagonista Madonna), si trovò nuovamente a collaborare con Tim Rice, con il quale scrisse You Must Love Me, canzone vincitrice del Golden Globe e dell'Oscar come miglior canzone originale.
Negli anni successivi si susseguirono diverse produzioni, da Whistle Down the Wind (1996) a The Woman in White (2004), nessuna delle quali ha mai eguagliato il successo delle precedenti opere.
Ad oggi, nel 2022, Andrew Lloyd Webber sta lavorando alla sua ultima opera, il musical Bad Cinderella, la riscrittura di una fiaba tratta dal libro originale della scrittrice premio Oscar Emerald Fennell e testi del vincitore del Tony Award David Zippel, il cui debutto è fissato per il 17 febbraio 2023 a Broadway.
Oltre la produzione musicale e teatrale Andrew Lloyd Webber è proprietario e amministratore di sei teatri londinesi, tra cui l'iconico London Palladium e il Theatre Royal, Drury Lane e sostiene la cultura e l'istruzione artistica attraverso la Andrew Lloyd Webber Foundation che fornisce ogni anno trenta borse di studio per le arti dello spettacolo a studenti di talento e sostiene una serie di progetti come il Music In Secondary School Trust e commissiona ricerche sulla diversità nel teatro.
Andrew Lloyd Webber, Unmasked, HarperCollins, London, 2019.
John Snelson, Andrew Lloyd Webber, Yale University Press, London, 2008.
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