Pluhar, Christina
- Christina Pluhar, fotografia di Marco Borggreve, Warner Classics, 2008
- Christina Pluhar alla direzione di L’Arpeggiata durante l’incisione dell’album Händel Goes Wild, fotografia di Michal Novak, Warner Classics, 5 settembre 2017
- Christina Pluhar e L’Arpeggiata in concerto, fotografia di Reiner Pfisterer, Warner Classics, 12 giugno 2013
Christina Pluhar nacque a Graz. Si formò inizialmente come chitarrista, studiando presso l’Università della sua città natale, per concentrare poi i propri interessi sulla musica rinascimentale e barocca. Si dedicò all’apprendimento del liuto, della tiorba e della chitarra barocca presso il Conservatorio Reale di La Haye e la Schola Cantorum Basiliensis sotto la guida di Hopkinson Smith, e dell’arpa barocca con Mara Galassi alla Schuola Civica di Milano. In seguitò, si perfezionò con Paul O’Dette, Andrew Lawrence King, Jesper Christensen. Nel 1992 si stabilì a Parigi ed entrò a far parte, al liuto e alla tiorba, dell’Ensemble La Fenice di Jean Tubery, insieme al quale nello stesso anno conseguì il primo premio al Concorso di musica antica di Malmö, in Danimarca. Allo stesso tempo, intraprese un’intensa attività di solista. Nel 2000 lasciò l’Ensemble La Fenice per fondare il complesso L’Arpeggiata; con quest’ultimo coltivò un repertorio incentrato dapprima sul primo Barocco, per poi estenderlo agli ambiti del Rinascimento e del Settecento, della musica tradizionale e popolare, alle sperimentazioni nel campo dell’improvvisazione e alle commistioni con i generi più vari, dalla musica leggera al jazz.
Nel 2001 Christina Pluhar divenne assistente di Ivor Bolton alla direzione della Staatsoper di Monaco. Come continuista collaborò con complessi e direttori quali Hesperion XXI di Jordi Savall, Il Giardino Armonico di Giovanni Antonini, Concerto Soave di Maria Cristina Kiehr, Accordone di Marco Beasley, Elyma di Gabriel Garrido, Les Musiciens du Louvre di Marc Minkowsky, Ricercar Consort di Philippe Pierlot, La Grande Ecurie et la Chambre du Roi di Jean‐Claude Malgoire, Cantus Cölln di Konrad Junghänel; suonò sotto la direzione di René Jacobs, Alessandro de Marchi. Si dedicò inoltre all’insegnamento in quanto titolare della cattedra di arpa barocca presso il Conservatorio Reale dell’Aja e l’Università di Graz.
L’approccio di Christina Pluhar è caratterizzato dall’attenzione prestata alla dimensione comunicativa, definita attraverso la plastica definizione delle forme e del fraseggio, il ricco senso del colore, l’espressività vivace e drammatica.
Pagina di Christina Pluhar sul sito del complesso L’Arpeggiata
http://www.arpeggiata.com/christina-pluhar
Pagina di Christina Pluhar sul sito dell’etichetta discografica Warner Classics
http://www.warnerclassics.com/christina-pluhar
Canale YouTube ufficiale di L’Arpeggiata
OfficialArpeggiata
Massimo Festa, Intervista a Christina Pluhar, in GBOpera Magazine, novembre 2012
http://www.gbopera.it/2012/11/intervista-a-christina-pluhar/
Kai Luehrs-Kaiser, Domina der Alten Musik, in «Der Spiegel», 4 febbraio 2009
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