Pécour, Guillaume-Louis

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Louis Pecour, pensionnaire du Roy, compositeur des balets de l'Academie Royalle de Musique, et maitre a danser de Mad.e la Duchesse de Bourgogne. Dipinto di Robert Levrac-Tournières, incisione di François Chéreau (1729). Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Musique, Est.PécourL.F3001.

2.  Louis Pécour, maître des ballets de l'Académie royalle. Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Musique, Est.PécourL.001.

Data di nascita
1653
Data di morte
12 aprile 1729
Paese
Epoca
Categoria
Biografia

Guillaume-Louis Pécour, danzatore e coreografo francese, si formò con Pierre Beauchamps. Incominciò la carriera di ballerino nei primi anni Settanta del Diciassettesimo secolo, prima presso la corte, dove apparve tra gli interpreti di Psyché (1671), poi presso l’Académie Royale de Musique dove prese parte alle rappresentazioni dal 1674 al 1702. Nel 1680 divenne ballerino solista e si distinse particolarmente in creazioni come Persée (1682) e Armide (1686).

Pécour, che si era creato una reputazione prestigiosa come danzatore e si era già cimentato nella realizzazione dei balletti per la corte, nel 1687, in seguito al ritiro di Beauchamps dall’Académie Royale de Musique dopo la morte di Lulli, fu nominato insieme a Louis Lestang compositore di balli.

Nel 1692, rassegnò le sue dimissioni come maestro di danza della camera del re, per passare, poi, con questo incarico dalla Duchessa di Borgogna, dove fu a servizio dal 1699 al 1712.

Sempre sulla scia del suo maestro Beauchamps, Pécour fu coreografo anche presso il collegio gesuita Louis le Grand negli anni a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Per le sontuose produzioni realizzate presso il collegio, spesso frequentate da Luigi XIV e dalla sua corte, Pécour impiegava tutta la compagnia dei danzatori e dei musicisti provenienti dall’Opéra.

Come interprete e coreografo, nonostante la sua carriera di danzatore si fosse definitivamente conclusa nei primi anni del Diciottesimo secolo, continuò a partecipare alle mascherate di corte e alle feste offerte dalla duchessa del Maine a Châtenay (1704) e a Sceaux (1714).

Tra le più importanti coreografie che realizzò sono da segnalare quelle create per L’Europe galante nel 1697, musica di André Campra su libretto di Antoine Houdar de la Motte, tra i primi e i più famosi esempi di opéra-ballet il nuovo genere che, contrapponendosi alla più celebrativa tragédie lyrique affermatasi grazie al compositore Jean-Baptiste Lulli e al poeta, autore drammatico e librettista Philippe Quinault, stava recando una ventata di novità a fine secolo. Nell'opéra-ballet l’azione è condotta dai cantanti, in una struttura basata su più vicende legate da un tema comune in cui centrali sono i sentimenti e, in particolare l’amore, e che si caratterizza per un impianto coreografico ricco e vario.

Tra le innovazioni coreografiche di Pécour si sottolinea, in particolare, la riforma che apportò nel minuetto alla fine del secolo, ovvero l’introduzione di un percorso in diagonale nella seconda e quinta figura di questa danza. Una scelta particolare quella di introdurre un tragitto obliquo, in quanto solitamente nelle danze di corte i percorsi erano longitudinali o presentavano circoli abbastanza compatti. La diagonale era la traccia di una nuova estetica che stava subentrando alla fine del Diciassettesimo secolo e il segno di un nuovo stile, il Rococò, che influenzò anche la coreografia.

Pécour fu un danzatore molto ammirato che, unitamente a François Marcel, Claude Ballon e Michel Blondy, fece parte di quella schiera di artisti che si affermarono tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo per le capacità tecniche, la versatilità interpretativa e la sapienza nel destreggiarsi tanto nella vita di corte quanto nella società.

Succedendo a Beauchamps come coreografo, Pécour portò una ventata di novità all’Opéra, rinnovò molte delle coreografie del suo maestro e ne compose di nuove apportando un contributo significativo alla strutturazione del nuovo genere opéra-ballet.

Grazie a Raoul-Auger Feuillet, che pubblicò le coreografie di Pécour in notazione Beauchamps, le creazioni del maestro francese circolarono e furono utilizzate anche nelle corti estere, tanto che Pécour fu tra i primi coreografi ad avere una divulgazione talmente ampia da contribuire alla diffusione dello stile di danza francese in tutta l’Europa.

Bibliografia

Régine Astier, Pecour, Guillaume-Louis, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.

Jérôme de La Gorce and Margaret M. McGowan, Guillaume-Louis Pecour: A Biographical Essay, in Dance Research: The Journal of the Society for Dance Research, vol. 8, No. 2 (Autumn, 1990), pp. 3-26.

Nathalie Lecomte, Pécour Guillaume Louis ou Pécourt G. L. ou Pecoul G. L, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, p. 201.

Flavia Pappacena, Il Settecento e l'Ottocento, II vol., in Ornella Di Tondo, Flavia Pappacena e Alessandro Pontremoli, Storia della danza in Occidente, 3 voll., Roma, Gremese, 2015.

Flavia Pappacena, La danza classica. Le origini, Bari, Laterza, 2009.

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Modificato
05/01/2019

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