Rameau, Pierre

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Anti-frontespizio di Le maître a danser di Pierre Rameau (1725).

2. Ballet dansé devant le Roi, stampa realizzata da Pierre Rameau, fonte: Bibliothèque nationale de France, département Estampes et photographie, RESERVE FOL-QB-201 (107).

3. Contegno di signorina che cammina. Immagine tratta da Le maître a danser.

Data di nascita
1674
Data di morte
26 gennaio 1748
Paese
Epoca
Categoria
Biografia

Le notizie biografiche sul maestro di ballo e scrittore francese Pierre Rameau sono poche e lacunose. Figlio del danzatore Georges Rameau, fu maestro di ballo dei paggi della regina di Spagna e lavorò sia a Parigi sia presso l’opera di Lione, città in cui nel 1705 sposò Elizabeth la Haye. Danzò nel balletto Le Tableau allegorique des moeurs dans les quatre ages du monde dato al Collegio dei Gesuiti di Parigi nel 1714, dove figurava, nel ruolo del Dieu du Temps, accanto ai ballerini dell’Opéra. Nel 1745 andò a Nanterre dove tre anni dopo morì lasciando tutti i suoi averi in eredità al figlio Jean-Baptiste, anche lui maestro di ballo. 

Ben più nota è invece l’opera teorica di Rameau, in quanto sono giunti sino a noi i suoi due lavori didattici, entrambi pubblicati a Parigi nel 1725.

Il primo libro, Le Maître à Danser, è un’opera destinata agli amatori che, scrive Rameau, vogliano approfondire le nozioni apprese dal loro maestro di ballo. L’obiettivo dell’autore è di far comprendere l’utilità e di fornire le regole della danza, anche grazie all’ausilio di una serie di incisioni realizzate da Rameau stesso. Il volume, che contiene anche l’approvazione del maestro e ballerino Guillaume-Louis Pécour, si apre con una prefazione encomiastica nei confronti della danza francese ed è ricca di informazioni sui più rinomati danzatori francesi a cavallo tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo. Alla prefazione segue una prima parte in cui sono contenute le descrizioni delle cinque posizioni codificate da Pierre Beauchamps, l’analisi delle diverse varietà di inchini, osservazioni sul minuetto e le spiegazioni di alcuni passi. La seconda parte del testo, invece, è interamente dedicata alle braccia e alla loro coordinazione con i movimenti dei piedi.

Il secondo libro di Rameau, Abbrégé de la nouvelle méthode, dans l'art d'écrire ou de traçer toutes sortes de danses de ville, anch’esso con l’approvazione di Pécour, è un manuale sulla notazione della danza di società secondo il sistema di Beauchamps pubblicato da Raoul Auger Feuillet, ma rivisitato da Rameau. Per l’autore, l’opera doveva fungere da supporto al suo precedente volume, Le Maître à Danser, al fine di facilitarne e abbreviarne i tempi di studio, servendo anche da promemoria a chi, avendo già appreso le danze, cominciava a dimenticarsene le misure e i passi. Anche questo volume, come il precedente, è suddiviso in due parti principali. Nella prima sono contenuti diciassette capitoli nei quali si analizza dettagliatamente l’arte di scrivere la danza, ai quali Rameau ha aggiunto uno scritto sulle modifiche apportate da lui stesso al sistema di notazione, la chorégraphie, e un trattato sulla “cadenza”. Nella seconda parte della pubblicazione, invece, sono inserite dodici danze composte da Pécour e trascritte da Rameau secondo il metodo di notazione di Beauchamps da lui rivisitato.

Bisogna sottolineare che sotto il regno di Luigi XIV la danza guadagnò lo statuto di disciplina accademica (al pari della musica, dell’equitazione e della scherma) e che grazie all’istituzione dell’Académie Royale de Danse nel 1661 essa ottenne delle norme e una documentazione scientifica di supporto. I due volumi pubblicati da Rameau, dunque, si inserivano perfettamente in questa linea di sistematizzazione della disciplina che aveva la volontà di eliminare ogni margine d’improvvisazione e di superficialità di approccio.

Non deve sorprendere, dunque, se la terminologia presente nelle due pubblicazioni di Rameau, oltre a contenere termini anatomici, presenti anche molte analogie con le altre discipline accademiche, quali la scherma e l’equitazione, con le quali condivide, tra l’altro, anche le modalità di osservazione del corpo e l’analisi del movimento. Nello specifico, per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, va detto che, secondo la visione compositiva ereditata dalla tradizione rinascimentale, si riteneva necessario studiare a fondo ogni movimento, anche quello più piccolo, in quanto parte fondamentale di un insieme organico. Proprio per tale motivo, tanta attenzione è posta da Rameau all’analisi dei movimenti delle articolazioni, soprattutto di quelle affini come anca e spalla o ginocchio e gomito, in quanto cruciali per una corretta coordinazione tra arti inferiori e superiori e per una resa armonica del passo eseguito.

Dunque, grazie all’analisi del movimento e all’impostazione terminologica, ma anche per i riferimenti storici e teorici, l’Abbrégé de la nouvelle méthode e Le Maître à Danser di Rameau sono due opere importanti per la ricostruzione e la comprensione della belle danse e dello stile del Diciottesimo secolo e uno strumento prezioso per valutare i cambiamenti avvenuti nella tecnica della danza.

Bibliografia

Régine Astier, Rameau, Pierre, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.

Eugénia Roucher, Rameau Pierre, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, p. 223.

Flavia Pappacena, La danza classica. Le origini, Bari, Laterza, 2009.

Marian Hannah Winter, The Pre-Romantic Ballet, Pitman Publishing, London, 1974.

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Modificato
05/01/2019

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