Dupré, Louis
1. Frontespizio del programma del balletto Le Temple de la Fortune (1750) creato da Louis Dupré per il collegio Louis-le-Grand a Parigi.
Su Louis Dupré, danzatore, coreografo e maestro di ballo francese, si hanno informazioni discordanti circa la sua formazione artistica e i primi anni di carriera come ballerino. Se, da un lato, alcuni studi attestano l'inizio della sua carriera artistica come membro dell’orchestra al Théâtre de Rouen, altri, invece, sostengono che si formò presso la scuola di danza dell’Académie royale de musique a Parigi, sulle cui scene fece le sue prime apparizioni già da bambino, tra il 1701 e il 1706, con il nome di petit Dupré. Tuttavia, sappiamo che nel 1714 debuttò ufficialmente sulle scene in qualità di ballerino e che, nel 1719, fu nominato ballerino solista.
Dal 1725 al 1730, Dupré proseguì la sua carriera artistica al di fuori della Francia: fu prima a Londra, dove si ritiene che abbia preso parte alla creazione di John Weaver, Loves of Mars and Venus, nel ruolo di Marte, poi a Dresda e, prima di tornare all’Académie royale de musique nell’ottobre del 1730, anche presso la corte polacca. Al suo ritorno a Parigi fu nominato primo ballerino in sostituzione di Michel Blondy, che nel frattempo era stato nominato maestro di ballo e a cui Dupré stesso successe nel 1739.
Danzò nei balletti delle opere dei principali musicisti del tempo - Giovanni Battista Lulli, André Campra, Jean-Joseph Mouret, Michel-Richard Delalande, André Cardinal Destouches – interpretando soprattutto personaggi eroici per i quali era particolarmente portato. Egli, infatti, era considerato l’esempio perfetto del danzatore del genere noble per l’armonia dei suoi atteggiamenti, la purezza d’esecuzione dei passi, la leggerezza e il portamento elegante, tanto che fu soprannominato grand Dupré (anche per distinguerlo da suo fratello Jean-Denis Dupré, anch'egli danzatore e coreografo per i gesuiti, detto Dupré le jeune) e ottenne il titolo di dieu de la danse, che in seguito passò al suo allievo Gaetano Vestris. Come insegnante, invece, formò una generazione di artisti tra i quali figurano nomi di spicco della danza del Diciottesimo secolo, come Gaetano Vestris, Jean-Georges Noverre, Maximilien Gardel, Jean-Baptiste Hus e Marie Camargo. Realizzò anche balletti per gli spettacoli del collegio dei gesuiti Louis-le-Grand a Parigi.
Dupré si ritirò ufficialmente nel 1751, continuando però ad esibirsi davanti alla corte.
A detta di Jean-Georges Noverre che gli dedicò diversi passaggi delle Lettres, Dupré si distingueva soprattutto nelle danze lente e maestose, come le ciaccone o le passacaglie, mentre Casanova, che lo vide a Parigi nel 1750, scrisse che in un brevissimo lasso di tempo riusciva ad eseguire dei piccoli passi con precisione e leggerezza, muovendo contemporaneamente le braccia in modo lento e aggraziato.
Nonostante la sua attenzione all’eleganza e alla purezza dello stile, tanto che da alcuni fu criticato per l’eccessiva uniformità degli atteggiamenti, Dupré non fu insensibile anche agli stimoli che ricevette da altri contesti e teatri, come le tournées dei Comici dell’arte o le esperienze presso i teatri delle fiere parigine che lo portarono a sperimentare la contaminazione tra tecniche e generi come, ad esempio, l'introduzione nel genere noble di un virtuosismo prelevato dal grotesque: il sollevamento della gamba all’altezza dei 90 gradi.
Gaston Capon, Les Vestris: le “diou” de la danse et sa famille, 1730-1808: d’après des rapports de police et des documents inédits, Société du Mercure de France, Paris, 1908.
Jeannine Dorvane, Dupré, Louis, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.
Nathalie Lecomte, Dupré Louis, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, p. 26.
Moira Goff, The “London” Dupré, in «Historical Dance», vol. 3, n. 6, 1999, pp.23-26.
Jean Georges Noverre, Lettres sur la danse, et sur les ballets, par M. Noverre, maître des ballets de son Altesse sérénissime monseigneur le duc de Wurtemberg, & ci-devant des théatres de Paris, Lyon, Marseille, Londres, &c., A Lyon, chez Aimé Delaroche, imprimeur-libraire du Gouverment & de la Ville, aux halles de la Grenette. M. D. CC. LX. Avec approbation et privilège du Roi, fonte: Bibliothèque nationale de France, département Philosophie, histoire, sciences de l'homme, 8 Z Le Senne 6887.
Flavia Pappacena, La danza classica. Le origini, Bari, Laterza, 2009.
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