Ashton, Frederick

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Frederick Ashton. Fonte: wikipedia.org
  2. Il New York City Ballet nella prova di Illuminations con Frederick Ashton e Mimi Paul, coreografia di Frederick Ashton (1967). Fonte: Billy Rose Theatre Division, The New York Public Library
Data di nascita
17 settembre 1904
Data di morte
18 agosto 1988
Paese
Stile
Categoria
Biografia

Frederick Ashton nacque a Guayaquil (Ecuador) nel 1904. Figlio di un viceconsole britannico, fu cresciuto a Lima dove ad accendere la sua vocazione per la danza fu un’esibizione di Anna Pavlova. Trasferitosi in Inghilterra, iniziò lo studio della danza accademica con Léonide Massine e in seguito si perfezionò con Marie Rambert che, notando il suo talento per la coreografia, gli affidò la composizione di A Tragedy of Fashion (1926). Tra il 1928 e il 1929 danzò nella compagnia di Ida Rubinstein dove fu influenzato da Bronislava Nijinska. Dopo aver lavorato per il Ballet Club, la Camargo Society e in vari teatri, entrò al Vic-Wells Ballet (rinominato Sadler’s Wells Ballet nel 1939 e Royal Ballet nel 1956). Il suo primo lavoro fu una nuova versione di Le Baiser de la Fée, balletto creato da Nijinska su musica di Igor Stravinskij nel 1928. La parte principale fu interpretata da Margot Fonteyn, sua musa ispiratrice per la quale creò la maggior parte dei suoi balletti come Apparitions (1936), Symphonic Variations (1946), Sylvia (1952), Ondine (1958) e Marguerite and Armand (1963)Parallelamente condusse una carriera internazionale creando lavori per altre compagnie, come Le Rêve de Léonor (1949) per i Ballets de Paris de Roland Petit e Illuminations (1950) per il New York City Ballet. Nel 1963 fu nominato direttore artistico del Royal Ballet, posizione che ricoprì per sette anni nel corso dei quali ampliò il repertorio della compagnia introducendo balletti di George Balanchine, riportando in scena lavori come Les Noces di Nijinska e commissionando nuove creazioni come Romeo and Juliet di Kenneth MacMillan. Nel 1970 si ritirò dalla direzione artistica della compagnia e proseguì la sua attività di coreografo creando soprattutto piccoli divertissements e supervisionando la messa in scena dei suoi balletti. Verso la metà degli anni Ottanta iniziò un’importante collaborazione con il London Festival Ballet dove su richiesta del direttore artistico Peter Schaufuss riportò in scena la propria versione di Romeo and Juliet, non più riproposta nella sua interezza dal 1966, e Apparitions, assente dalla scena inglese da circa trent’anni. Per il suo fondamentale contributo al balletto inglese ottenne numerosi riconoscimenti, tra i quali Commander of the Order of the British Empire (1950), Companion of Honour (1970) e Order of Merit (1977). Morì ad Eye nel 1988.

La sua produzione comprende soprattutto balletti in un atto come Marguerite and Armand, creato nel 1963 per Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev, e The Dream, coreografato nel 1964 in occasione del quarto centenario della nascita di William Shakespeare. Inferiore fu il numero dei balletti a serata intera, una forma che il coreografo riteneva poco incline al gusto moderno. Tra questi i più celebri furono Cinderella (1948), Sylvia (1952) e Ondine (1958). I suoi lavori, che riflettevano una spiccata abilità narrativa, prendevano le distanze dalle difficoltà della vita e privilegiavano l’intrattenimento e l'umorismo, come nel balletto A Wedding Bouquet (1937) che racconta dell'imbarazzo di uno sposo per la presenza tra gli invitati delle sue ex amanti. Ashton adottò anche il registro comico per caratterizzare i personaggi dei suoi balletti, come le sorellastre en travesti in Cinderella (1948), che alla première furono interpretate dallo stesso Ashton e da Robert Helpmann, e il personaggio en travesti di Simone in La Fille mal gardée (1960) per cui crea una esilarante clog-dance (danza degli zoccoli). Questa sua capacità narrativa fu affiancata da un filone più astratto in cui " the subject of ballet is dancing". Esemplari furono Symphonic Variations (1946), Scènes de ballet (1948) e Rhapsody (1980).

Frederick Ashton è considerato non solo uno dei padri fondatori del balletto inglese ma una delle figure più rappresentative del balletto del XX secolo. Attraverso il suo repertorio elaborò un proprio stile, ossia un delicato e lirico classicismo caratterizzato da una solida tecnica accademica ma reso maggiormente plastico e libero. Questa fluidità nei movimenti, specialmente nell'uso del torso, proveniva da Bronislava Nijinska dalla quale imparò ad attualizzare il linguaggio accademico. Sorretto da una solida cultura e spesso autore dei libretti, mostrò una raffinata sensibilità nell’armonizzare l’invenzione coreografica con le scelte musicali e scenografiche.

Bibliografia

Annamaria Corea, Raccontar danzando, Roma, Sapienza Università Editrice, 2017

Julie Kavanagh, Secret Muses: The Life of Frederick Ashton, London, Faber and Faber, 1996

David Vaughan, Frederick Ashton and His Ballets, London, Dance Books, 1999

David Vaughan, Frederick, Ashton, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998, pp. 145-159

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SMO

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Modificato
05/01/2019

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