La Somnambule ou l’Arrivée d’un nouveau seigneur
1. Frontespizio del programma di ballo La Somnambule ou l’Arrivée d’un nouveau seigneur rappresentato nel Théâtre de l'Académie Royale de Musique il 19 settembre 1827.
2. Il colonnello Saint-Rambert, costume per M. Montjoie; disegno di Hippolyte Lecomte. Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Bibliothèque-musée de l'opéra, D216-8 (53-58).
3. Personaggio di Thérèse, costume per Mme Montessu; disegno di Hippolyte Lecomte. Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Bibliothèque-musée de l'opéra, D216-8 (53-58).
Ballet-pantomime in tre atti, coreografia di Jean Aumer, libretto di Aumer e Eugène Scribe, musica di Ferdinand Hérold. Il balletto fu rappresentato per la prima volta nel 1827 all’Opéra di Parigi.
Scribe scrisse il libretto del ballo sulla base di un lavoro che aveva già realizzato con Jean-François C. Delavigne nel 1819. Il libretto fu riadattato, in seguito, da Felice Romani per l’opera di Vincenzo Bellini (1831), La sonnambula.
In un ballo di genere “villereccio” è innestato il tema del sonnambulismo che, unitamente alla follia (già usata da Aumer nel balletto Jenny ou le Mariage secret, 1803) e all’innocenza svilita, sarà un soggetto molto sfruttato nel teatro francese della prima metà dell’Ottocento. L’argomento fu ripreso, infatti, anche da altri coreografi, come Auguste Bournonville (1829), André-Jean-Jacques Deshayes (1829), Charles-Louis Didelot (1829). Nel 1946, George Balanchine realizzò con il Ballet Russe de Monte-Carlo Night Shadow, un balletto ispirato al tema del sonnambulismo, ricalcando in tal modo la tradizione romantica.
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