Banchieri, Adriano
1. Ritratto di Adriano Banchieri. Incisione fuori testo da: Adriano Banchieri, Cartella musicale nel canto figurato, fermo et contrapunto. Venezia, Giacomo Vincenti, 16143.
Figura tra le più versatili nel panorama musicale italiano tra XVI e XVII sec., Adriano Banchieri nacque a Bologna il 3 settembre 1568, figlio di Antonio de Banchieri e Caterina. Nel 1587 entrò nell’ordine dei benedettini olivetani a Bologna, due anni dopo iniziò il noviziato acquisendo il nome di Adriano e concluse il proprio percorso nel 1590, quando prese i voti monastici. Nulla si conosce della sua formazione musicale precedente all’ingresso nell’ordine degli olivetani, mentre sappiamo che nei primi anni della vita monastica studiò con il compositore e organista lucchese Gioseffo Guami.
Dopo un periodo trascorso presso i monasteri benedettini di Lucca (1592) e di Siena (1593), nel 1564 Banchieri tornò presso il monastero di S. Michele in Bosco a Bologna, dove nel 1596 assunse l’incarico di organista. Successivamente, rivestì lo stesso ruolo a Imola (1600-04), Gubbio (1604-05), Venezia (1605), Verona (1606). A Gubbio conobbe Girolamo Diruta e poté ascoltare uno dei più grandi organi italiani, costruito da Vicenzo Fulgenzi, poi descritto da Banchieri nelle Armoniche conclusioni del suono dell’organo (1609). Tornato a Bologna dopo il soggiorno veronese, nel 1607 se ne allontanò per inaugurare il nuovo organo della chiesa madre di Monteoliveto, mentre l’anno successivo fu a Milano per assistere alle feste per la canonizzazione di s. Carlo Borromeo. Dopo questi due ultimi viaggi, Banchieri non si allontanò più da Bologna, risiedendo fino agli ultimi anni della sua esistenza presso il monastero di S. Michele in Bosco.
Figura eclettica, attivo come compositore, didatta, teorico e letterato, attorno a lui si formò presto un cenacolo artistico-culturale che nel 1615 fu formalizzato come Accademia dei Floridi, di cui Banchieri fu affiliato con il nome di “Dissonante”. Prima istituzione di questo genere a Bologna, l’Accademia fu visitata nel 1620 da Claudio Monteverdi e si sciolse tre anni dopo, per essere ricostituita poco dopo con la nuova denominazione Accademia dei Filomusi. In entrambe le forme tale cenacolo svolse un ruolo di primaria importanza nella storia della musica bolognese. Banchieri morì nella sua città natale nel 1634.
La produzione di Banchieri, ricca e variegata, copre sia il genere sacro che il profano, ma oggi il compositore è noto principalmente per i madrigali drammatici e le commedie madrigalesche, ispirate al modello di Orazio Vecchi e a quello della commedia dell’arte: si ricordino, in particolare, La pazzia senile (1598-99), Barca di Venetia per Padova (1605; 1623) e Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena (1608). Nella musica strumentale fu tra i primi ad adottare sistematicamente la stanghetta di battuta e a utilizzare le indicazioni dinamiche p e f. Di grande interesse è anche la sua produzione teorica, dove Banchieri mise a frutto anche le discussioni intrattenute con diversi musicisti della sua epoca.
- Voce bio-bibliografica su Adriano Banchieri del Dizionario Biografico degli Italiani.
- Voce bio-bibliografica su Adriano Banchieri del Grove Music Online.
- Scheda biografica su Adriano Banchieri e materiali audio prodotti dalla BBC.
- Discografia di Adriano Banchieri.
- Tracce musicali scaricabili di composizioni di Adriano Banchieri.
- Enrico Careri, Le tecniche vocali del canto italiano d'arte tra il XVI e il XVII secolo. «Nuova rivista musicale italiana», 18, 3 (luglio-settembre 1984), pp. 359-375.
- Roberto De Caro, Adriano Banchieri e l'estetica dell'asino. In: Bologna in musica: Musica e poesia, teatro e polemica, arte e costume nella Bologna del Seicento e dell'Ottocento, a cura di Piero Mioli e Carmine Carrisi, Bologna, Conservatorio di musica G. B. Martini, 2003, pp. 15-24.
- Antonio Polignano, ‘In occasione di parole’: Alcune considerazioni sulla Cartella musicale di Adriano Banchieri in relazione alla ‘seconda prattica’. In: Florilegium musicae: Studi in onore di Carolyn Gianturco, a cura di Patrizia Radicchi e Michael Burden, Pisa, ETS, 2004, vol. 2, pp. 811-836
- Rodobaldo Tibaldi, Sulla prassi liturgico-musicale del primo Seicento: Modi e toni nella Cartella musicale e nell'Organo suonarino di Adriano Banchieri. «Rivista di analisi e teoria musicale», 10, 1 (2004), pp. 163-189.
- Piero Gargiulo, Adriano Banchieri trattatista tra antico e moderno. Una ricognizione sui trattati. «Rivista italiana di musicologia», 41, 2 (2006), pp. 227-260.
- Adriano Banchieri, Cartella musicale nel canto figurato, fermo et contrapunto. Bologna, Forni, 1968. Ristampa anastatica dell'edizione Venezia, Giacomo Vincenti, 16143.
- Adriano Banchieri, Lettere armoniche. Bologna, Forni, 1968. Ristampa anastatica delle edizioni Bologna, Mascheroni, 1628 e Bologna, Tebaldini, 1630.
- Adriano Banchieri, Discorso della lingua bolognese. Bologna, Forni, 1969. Ristampa anastatica dell'edizione Bologna, Francesco Mascheroni, 1629.
- Adriano Banchieri, Cantorino, utile a novizzi e chierici secolari e regolari principianti del canto fermo alla romana. Bologna, Forni, 1980. Ristampa anastatica dell'edizione Bologna, Heredi di B. Cochi, 1622.
- Adriano Banchieri, Conclusioni nel suono dell'organo. Bologna, Forni, 1981. Ristampa anastatica dell'edizione Bologna, Rossi, 1609.
- Adriano Banchieri, La cartellina musicale. Milano, Suvini Zerboni, 1995. Ristampa anastatica dell'edizione Venezia, G. Vincenti, 1615.
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