Vitry, Philippe de

Data di nascita
31 ottobre 1291
Data di morte
9 giugno 1361
Paese
Epoca
Stile
Categoria
Biografia

Con ogni probabilità, Philippe de Vitry nacque nella Champagne il 31 ottobre 1291. Le prime fasi della sua carriera ci sono ignote: anche se spesso gli è attribuita la qualifica di «magister», non ci sono testimonianze né di eventuali studi presso l’Università di Parigi, né del conseguimento da parte sua del titolo di «magister artium». La più antica documentazione relativa a Vitry risale al 1321, quando fu presentato per la posizione di canonico a Cambrai; tuttavia alla fine non ci fu nessun posto disponibile e tra il 1327 e il 1332 Vitry rinunciò alla richiesta. In realtà, forse era già un canonico della chiesa collegiata di Notre Dame a Clermont-en-Beauvais, chiesa di famiglia dei conti di Clermont. Di sicuro occupava questa posizione nell’agosto del 1322: con ogni probabilità, l’aveva ottenuta grazie all’appoggio di Luigi I di Borbone, conte di Clermont, al quale era strettamente legato da vent’anni come chierico, amministratore e diplomatico.

Vitry funse da rappresentante di Luigi I presso la curia papale ad Avignone, nel 1327, servì da testimone in diversi documenti da lui firmati e nel 1342 fu il principale esecutore delle sue volontà. Dopo la nomina di Luigi a duca di Borbone, nel 1327, Vitry agì anche da suo rappresentante presso la cancelleria reale di Francia, rivestendo nel 1328 il titolo di notaire reale. Tuttavia poco prima della morte del duca, nel 1342, Vitry non era attivo in maniera particolare nel servizio reale e, malgrado ricevesse un compenso dal re di Francia, Filippo VI, si occupava quasi esclusivamente degli affari privati del duca (ad ogni modo, è plausibile che abbia lavorato prevalentemente a Parigi e avesse facilmente accesso alla corte reale). Dal 1340 ricoprì delle posizioni più avanzate nell’amministrazione reale, come maître nelle Requêstes du Palais (una giurisdizione speciale all’interno del Parlamento di Parigi, mentre a partire dal 1344 fu membro delle Requêtes de l’Hôtel, il quale intentava casi legali all’interno della famiglia reale.

Dall’aprile all’agosto 1346 Vitry era presente all’assedio di Aiguillon, nell’armata condotta dal figlio primogenito di Filippo VI, Jean, duca di Normandia. Poco dopo, quando Jean fu incoronato re nel 1350, Vitry funse da suo rappresentante ad Avignone. Con l’appoggio reale, nel 1351 Vitry fu ingaggiato dal vescovo di Meaux, ruolo che avrebbe ricoperto fino alla fine della sua esistenza. Questo fu l’ultimo dei numerosi avanzamenti ecclesiastici che Vitry ricevette; molti di essi erano apparentemente il frutto dell’appoggio dei Borboni. Oltre al suo primo canonicato a Clermont, da lui mantenuto quantomeno fino a quando fu nominato vescovo di Meaux, i suoi ingaggi più importanti furono i canonicati presso le cattedrali di Verdun (1327) e di Soissons (1332) e l’arcidiaconicato a Brie, nella diocesi di Soissons (1333). Vitry fu anche canonico presso le cattedrali di Beauvais e di Parigi, nonché presso le chiese collegiate a Saint Omer, Saint Quentin, Amiens, Vertus e Parigi.

Il ruolo importante svolto nella politica francese da Luigi di Clermont lasciò il segno sulla carriera di Vitry e sulla sua produzione letteraria e musicale. La presenza di Luigi presso i circoli reali e principeschi, nei quali fu creato il composito Roman de Fauvel, può fornire un indizio sul perché i mottetti di Vitry furono inseriti in questa collezione.  Gli interessi e i piani politici di Luigi di Clermont sono spesso riconoscibili in filigrana nelle composizioni musicali e letterarie di Vitry, dove vi si allude attraverso metafore o allegorie. Allo stesso modo, vi si riconoscono le tracce del coinvolgimento di Vitry nei rapporti anglo-francesi: nel marzo del 1331 accompagnò con ogni probabilità il duca a Londra e il mese successivo fu presente a Pont-Sainte-Maxence quando Eduardo III rese omaggio a Filippo VI per la Guascogna e il Ponthieu. La corte papale di Avignone fu, assieme a Parigi, il maggior punto di riferimento di Vitry per la sua rete di contatti politici e intellettuali. Presente lì in numerose occasioni tra il 1327 e il 1350, su incarico di Luigi di Clermont, Vitry vi conobbe Petrarca nel corso degli anni Venti; della corrispondenza epistolare da loro condotta, sono sopravvissute fino ai giorni nostri due lettere.

Vitry fu un intellettuale di spicco a partire dal 1340 in poi, molto apprezzato dai primi umanisti italiani, il che spiega l’ampia circolazione postuma delle sue opere. Vitry morì il 9 giugno 1361.

Bibliografia
  • Fabrizio Della Seta, Scienza e filosofia della teoria musicale dell'ars nova in Francia. «Nuova rivista musicale italiana», 10, 3 (luglio-settembre 1976), pp. 357-383.
  • Ars nova: French and Italian Music in the Fourteenth Century. A cura di John Nádas e Michael Scott Cuthbert, Farham, Ashgate, 2009.
  • Karen Desmond, Did Vitry Write an Ars vetus et nova? «The Journal of Musicology», 32, 4 (autunno 2015), pp. 441-493.
  • Anna Zayaruznaya, The Monstrous New Art: Divided Forms in the Late Medieval Motet. Cambridge, Cambridge University Press, 2015.
  • Anna Zayaruznaya, Quotation, Perfection and the Eloquence of Form: Introducing Beatius/Cum humanum. «Plainsong and Medieval Music», 24, 2 (ottobre 2015), pp. 129-166.
  • Jared C. Hartt, The Problem of the Vitry Motet Corpus: Sonority, Kinship, Attribution. «Music Theory and Analysis», 4, 2 (ottobre 2017), pp. 192-228.
Scritti
  • Philippe de Vitry, Ars nova. A cura di Gilbert Reaney, André Gilles e Jean Maillard, Hanssler, American Institute of Musicology, 1964.
  • Philippe de Vitry, Oeuvres. A cura di Prosper Tarbé, Ginevra, Slatkine, 1978. 

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GVI

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Modificato
17/02/2019

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