Gesualdo, Salvatore di
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Salvatore di Gesualdo è nato a Fossa (L'Aquila) l'11 aprile 1940. Ha vissuto per i primi 28 anni a Cansano, un piccolo paese in Abruzzo, studiando fisarmonica da autodidatta (il padre era un musicista dilettante). Ha preso successivamente lezioni di armonia da un maestro di composizione di Pescara, Rosolino Toscano, di composizione e musica corale da Boris Porena al Conservatorio di Pesaro e infine ha frequentato i corsi di perfezionamento all'Accademia Chigiana di Siena. Ha inoltre effettuato studi di direzione d'orchestra presso l'Accademia S. Cecilia di Roma.
Al principio della sua carriera ha riscontrato molteplici difficoltà a far accettare la fisarmonica nelle sale e nei programmi da concerto. Dopo la vittoria nel 1962 a Salisburgo del Trofeo Mondiale di Fisarmonica, ha dato avvio a una feconda attività concertistica, diventando il primo fisarmonicista ad esibirsi in sale tradizionali, enti e stazioni radiofoniche (come "Nordic House" e "National Theatre" di Reykjavik, "Sibelius Academy" e "Ny Musikk" di Oslo, "Royal Academy" di Copenaghen, "Lisinski Hall" di Zagreb, "Tel Aviv Museum", "Jerusalem Wise Auditorium", i teatri di Atene e Rodi, "Spoleto Festival", "Estate Fiesolana", "Settembre Torinese", "Teatro Comunale" di Firenze). Oltre all'attività concertistica, per la fisarmonica ha composto una discreta quantità di musica, dedicandosi alla trascrizione di componimenti dei 'grandi' protagonisti della cultura musicale occidentale (tra cui L'arte della fuga di Johann Sebastian Bach), nonché alla scrittura di materiale teorico e didattico. Ha inoltre progettato la fisarmonica da concerto "VI SdG".
È stato docente di composizione presso la Scuola di Musica di Fiesole e il Centro di Formazione e Cultura Musicale di Empoli, e concertista della Rai, dirigendo la "Scuola Superiore di Fisarmonica classica". È morto a Firenze, il 30 marzo 2012.
Salvatore di Gesualdo è considerato il più importante fisarmonicista italiano. Grazie alla sua padronanza tecnica e alla sua attività come compositore e trascrittore è stato il primo musicista a portare uno strumento tipico della cultura popolare, la fisarmonica, nelle sale da concerto mondiali eseguendo musica colta.
- Johann Sebastian Bach, Invenzioni a due voci (BWV 772/786), edizione critica per fisarmonica da concerto di Salvatore Di Gesualdo, Ancona, Bèrben, [1994]
- Fisarmonica (I), in Dizionario Enciclopedico della Musica e dei Musicisti, Il Lessico, Torino, UTET, 1983, pp. 240-245
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