Corelli, Franco

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Franco Corelli ripreso in una foto in bianco e nero nelle vesti di Turno in Enea di Guido Guerrini nel 1953

2. Franco Corelli ripreso mentre riceve gli applausi sul proscenio del Teatro Alla Scala di Milano per la sua interpretazione di Poliuto nell'omonima opera di Gaetano Donizetti nel 1960

3. Franco Corelli in una foto in bianco e nero nelle vesti di Poliuto nell'omonima opera di Gaetano Donizetti andata in scena con Maria Callas alla Scala di Milano nel 1960

Data di nascita
8 aprile 1921
Data di morte
29 ottobre 2003
Paese
Categoria
Qualifica
Biografia

Franco Corelli  nasce ad Ancona l'8 aprile 1921 da una famiglia della piccola borghesia appassionata di musica lirica. Dopo il diploma come geometra e la leva militare si avvicina all'opera lirica frequentando il Teatro delle Muse. In una prima fase il padre di Franco non appoggia il desiderio del figlio di fare della sua passione una professione. Nel 1946 il suo amico e sostenitore in questo progetto, Carlo Scaravelli, lo esorta a frequentare la Corale Bellini diretta da Augusto Gambelli e subito dopo, tra il 1948 e il 1949 lo mette in contatto con Arturo Melocchi, maestro di Mario Del Monaco e promotore di un metodo particolare molto discusso noto come "metodo Melocchi". Questa frequentazione, tuttavia, non si traduce in una relazione di tipo didattico. Franco Corelli, infatti, è giudicato non idoneo alla professione di cantante in tutte queste prime esperienze a causa della sua timbrica particolare, giudicata possente ma grezza e incontrollata. Nel 1949 decide di recarsi a Milano, con il consenso del padre, per approfondire gli studi.  La prima svolta positiva è rappresentata dall'interessamento del compositore Riccardo Zandonai che gli permette di accedere nel 1950 al Centro di perfezionamento del Maggio musicale fiorentino.  Nel 1951 viene ammesso al Centro lirico sperimentale di Spoleto per studiare ed interpretare il ruolo di Radames in Aida di Giuseppe Verdi, parte che però gli viene tolta e sostituita con quella di Don José in Carmen poiché giudicata in corso d'opera troppo complessa  per una vocalità ancora inesperta. A partire dal 1952 entra come cantante cadetto nel corpo del Teatro dell'Opera di Roma, che apprezzando la sua singolare voce di tenore dalla potenza baritonale lo impiega in moltissime rappresentazioni. Tra queste affronta Carmen, Aida, Norma e Don Carlo, tra il 1952 e il 1954. In questa prima fase di esordio Franco Corelli interpreta partecipa a due rappresentazioni molto importanti da un punto di vista storico: la prima è la prima rappresentazione mondiale di Guerra e pace di Sergej Prokof’ev nel 1953 al Maggio fiorentino e la seconda è la prima rappresentazione dell'età moderna dell'Agnese Hohenstaufen di Gaspare Spontini.

A Roma incontra Loretta Di Lelio che, oltre a divenire sua compagna, lo introduce nell'ambiente musicale romano degli anni cinquanta. Grazie alla sua presenza scenica viene notato da Luchino Visconti che insiste con la Scala di Milano per scritturarlo come Licinio nella Vestale di Gaspare Spontini insieme a Maria Callas nel ruolo della protagonista. La sua grande abilità attoriale lo rende richiestissimo in ruoli della tragedia classica e in produzioni per la televisione, molte a partire dall'anno 1954. L'ottima riuscita della Vestale gli permette di debuttare in Europa al São Carlos di Lisbona e in Italia all'Arena di Verona. Dal 1955 Corelli partecipa pressoché ininterrottamente a tutte le stagioni della Scala di Milano ricoprendo ruoli in  numerose inaugurazioni. Diviene al tempo stesso oggetto di critiche, lanciate soprattutto dal collega Mario Del Monaco a causa di quello che all'epoca era un grave difetto nella sua voce, il vibrato eccessivo, che decide di eliminare facendosi seguire dal celebre Giacomo Lauri - Volpi.

Il 27 gennaio del 1961, all'apice della fama, debutta con Il Trovatore al Metropolitan Opera di New York e viene inscritto nella tradizione dei grandi tenori italiani ospitati dal Met tra cui Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Giacomo Lauri - Volpi, Giuseppe Di Stefano e Mario Del Monaco. Tra il 1961 e il 1964, a causa dei numerosissimi impegni con il Metropolitan riduce moltissimo le apparizioni in Europa mantenendo sempre un livello esecutivo altissimo in produzioni  molto importanti, come quella de Il Trovatore diretta da Herbert von Karajan al Festival di Salisburgo nel 1962. A partire dagli anni '70 Corelli inizia a soffrire molto la scena a causa probabilmente del grave affaticamento dovuto all'incessante attività concertistica. Viene colpito inoltre da un senso di declino dovuto, tra le varie cause, all'ascesa di due tenori della nuova generazione, Placido  Domingo e Luciano Pavarotti. Il suo ritiro dalle scene avviene nell'agosto 1976 al Festival di Torre del Lago.

Franco Corelli è da considerarsi trai più grandi tenori del XX secolo. Trai suoi pregi, all'inizio quasi un ostacolo, vi è il particolarissimo timbro di voce, acuto come quello di un tenore, ma potente nel registro medio come quello di un baritono. Da un punto di vista tecnico ha risolto brillantemente il problema del cambio di registro dal petto all'acuto, tipico della voce tenorile, ed era in grado di utilizzare molto bene il suono della mezzavoce. Altro grande punto di forza è la sua abilità scenica che spesso l’ha portato a infrangere le richieste della partitura per ottenere effetti particolari, spesso esagerati e narcisistici.  Il suo repertorio è quello della scuola italiana di fine '800, Puccini soprattutto, ma anche quello più o meno insolito di primo '800. Un ruolo da lui sempre tenuto in repertorio è quello  di Pollione in Norma. Il 2 gennaio 1958,, ad esempio, è presente al celebre scandalo provocato dall'abbandono della rappresentazione di Norma a metà dell'opera della Callas al Costanzi di Roma. Ha interpretato anche moltissimi ruoli in opere di Giuseppe Verdi, soprattutto Manrico ne Il Trovatore.

Risorse web

Sito web di Franco Corelli

Discografia su Discogs

Franco Corelli in GettyImages

Bibliografia

Giancarlo Landini, CORELLI, Franco, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2015

Rodolfo Celletti, CORELLI, Franco, in Le grandi voci, a cura di R. Celletti, Roma 1964, coll. 178-181

Marina Boagno, Ffranco Corelli, I suoi personaggi, Parma 2002

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GFR

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Modificato
05/01/2019

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