Villa-Lobos, Heitor

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Heitor Villa-Lobos - fonte: wikipedia.org

Data di nascita
5 marzo 1887
Data di morte
17 novembre 1959
Categoria
Biografia

Heitor Villa-Lobos nacque a Rio de Janeiro il 5 marzo 1887. Iniziò lo studio del clarinetto e del violoncello con il padre, Raúl, impiegato presso la Biblioteca Nazionale e musicista dilettante. Successivamente proseguì gli studi al Monastero di S. Bento e si dedicò all’apprendimento della chitarra come autodidatta. Attratto fin dall’infanzia dalla musica popolare brasiliana, durante l’adolescenza Villa-Lobos si esibì come violoncellista e chitarrista con alcuni gruppi di musica indipendente. Tra il 1905 e il 1913 intraprese vari viaggi nel nord-est del paese e in Amazzonia, durante i quali ebbe modo di entrare in contatto diretto con alcune realtà musicali tradizionali del Brasile e di imparare dozzine di melodie che ispirarono le sue successive opere. Tornato a Rio, incontrò la pianista Lucília Guimarães, che sposò nel 1913. Durante gli anni ‘10 e ‘20 del Novecento, Villa-Lobos fu premiato per alcuni suoi brani per pianoforte, eseguiti nei primi concerti pubblici del 1915 e durante la Settimana dell'arte moderna del 1922. In questi anni avvenne la maturazione artistica del compositore, che nel 1917 aveva già composto oltre 50 opere, tra cui i primi brani per chitarra (come la Suite popolare brasileira), quattro quartetti d’archi e altri componimenti da camera, due sinfonie e i balletti Amazonas e Uirapuru. La critica fu inizialmente molto dura nei riguardi delle composizioni di Villa-Lobos, che in breve tempo divenne la figura più controversa e anti-istituzionale della cultura musicale brasiliana. Tra le influenze maggiori, oltre alla musica tradizionale, particolare importanza ebbe anche il contatto con l’impressionismo, in particolare per quanto riguarda l’armonia e l’orchestrazione. La sua amicizia con Darius Milhaud (che visse a Rio dal 1917 al 1918) e Arthur Rubinstein (che conobbe nel 1918) probabilmente lo portarono ad avvicinarsi anche all’ultima musica francese e a Igor Stravinsky. A partire dal 1923, Villa-Lobos si trasferì a Parigi, dove le sue opere furono eseguite in una serie di concerti che riscossero grande successo. A Parigi conobbe anche molti compositori, tra cui Maurice Ravel, Vincent d'Indy, Manuel de Falla, Sergej Sergeevič Prokof'ev, Edgard Varèse e lo stesso Stravinsky. Nel 1924 incontrò anche Andrés Segovia, al quale dedico i dodici studi per chitarra. Al ritorno in Brasile, nel 1930, la fama internazionale di Villa-Lobos aveva raggiunto un livello senza pari tra i compositori sud-americani. Negli anni ’30 e ’40 si avvicinò anche alla politica, rifondando il programma di educazione musicale nazionale e diventando nel 1942 il primo Direttore del Conservatorio Nazionale di Canto a Cappella. Nel 1936 partecipò al Congresso di Educazione Musicale di Praga e condusse alcuni suoi brani per una stazione radio di Berlino. Negli anni ’40 fu alla volta degli Stati Uniti, dove eseguì le sue opere dirigendo le orchestre sinfoniche di Los Angeles, Boston e New York. In quest’ultima città organizzò anche alcuni concerti di musica da camera, durante i quali incontrò, tra gli altri, Arturo Toscanini, Duke Ellington e Benny Goodman. Tornato in Brasile nel 1945, fondò l’Accademia brasiliana di musica che diresse fino alla morte. Sebbene l'ultimo decennio di vita stato caratterizzato da un progressivo deterioramento della salute, Villa-Lobos rimase notevolmente attivo: nel 1949 fece una serie di tour in Europa, Stati Uniti e Giappone; nel 1952 presso il Théâtre des Champs-Elysées eseguì per la prima volta con l'Orchestre National de France la Sinfonia n. 4 del 1919 e le quattro suite Descobrimento do Brasil del 1937. Morì a Rio de Janeiro il 17 novembre 1959.
Villa-Lobos è stato senza dubbio un compositore di impronta nazionalista, anche se negli oltre sei decenni straordinariamente prolifici di attività il suo nazionalismo ha assunto volti differenti, che vanno oltre la sola identificazione con la musica popolare brasiliana. Già nella produzione del primo ventennio del Novecento, caratterizzata dai brani per pianoforte più famosi come le Danças características africanas (1914-1915), il Prole do bebê n. 1 e 2 (1918, 1921) e il Carnaval das crianças brasileiras (1919-1920), nonché da composnimenti da camera come il Sexteto místico (1917) e il Trio di legno (1921), si evince l’adesione al carattere impressionista fortemente post-romantico e francese, in particolare nelle armonie e nella colorazione dei toni. Nel 1923 Villa-Lobos scrisse una delle sue opere più personali, il Noneto, eseguito per la prima volta a Parigi nel 1924. Sottotitolato «impressão rápida de todo o Brasile», il brano rappresenta una nuova sintesi dell'espressione musicale nazionale e fornisce un'antologia dei ritmi più comuni ma anche più originali e affascinanti della musica popolare urbana. I Chôros sono considerati le composizioni con le quali Villa-Lobos ha più chiaramente definito il proprio stile personale: composti per organici differenti, da chitarra o pianoforte soli a ensemble da camera fino a orchestra e coro, essi rappresentano il linguaggio più caratteristico per rappresentare la musica del suo paese. Un’altra tendenza molto importante della poetica di Villa-Lobos riguarda la combinazione stilistica della tradizione europea barocca con quella brasiliana, combinazione che caratterizza le Bachianas brasileiras in cui preludi corali si mischiano a passaggi di improvvisazione popolare. Tra i suoi numerosi lavori da camera, i 17 quartetti d'archi occuparono tutta la carriera di Villa-Lobos, rappresentando gli esempi più importanti dei cambiamenti nello stile e nella tecnica compositiva. I brani con cui ha raggiunto maggiore attenzione tra gli esecutori sono quelli per chitarra. I 12 studi, completati nel 1929, rappresentano una parte importante della letteratura tecnica dei chitarristi; i 5 preludi (conclusi nel 1940) e il concerto per chitarra (eseguito per la prima volta da Segovia nel 1956) rivelano invece un carattere più romantico, pur rimanendo pagine sofisticate e innovative del repertorio per questo strumento.

Bibliografia
  • Maurizio Ghelli-Santuliana, Considerazioni sull'edizione a stampa dei dodici studi di Heitor Villa-Lobos, «Il Fronimo: Rivista trimestrale di chitarra e liuto», 11, 1983, pp. 6-13
  • Angelo Gilardino, La musica per chitarra nel secolo XX. VIII: l'America latina, « Il Fronimo: Rivista trimestrale di chitarra e liuto», 11/44, 1983, pp. 17-23
  • Aryeh Oron, Heitor Villa-Lobos (Composer, Arranger, Conductor), pagina online
  • Lisa M. Peppercorn, Influenze del folklore brasiliano nella musica di Villa-Lobos, «Nuova rivista Musicale Italiana», 10/2, 1976, pp. 179-184
  • Lisa M. Peppercorn, Heitor Villa-Lobos: il burlone, «Nuova rivista Musicale Italiana», 14/3, 1980, pp. 378-392
  • Lisa M. Peppercorn, Heitor Villa-Lobos: profilo del compositore brasiliano, «Nuova rivista Musicale Italiana», 19/2, 1985, pp. 254-267

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GSC

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Modificato
05/01/2019

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