Schikaneder, Emanuel
Figura estremamente poliedrica, Emanuel Schikaneder fu drammaturgo, attore, cantante, impresario e rivestì un ruolo di primo rilievo nel teatro in lingua tedesca tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Nacque a Straubing, in Baviera, il 1° settembre 1751 e ricevette la sua educazione presso il collegio dei gesuiti di Regensburg; nel contempo, fu cantore nel coro della cattedrale e forse, per un periodo, svolse attività professionale come musicista cittadino. Nel 1773 o 1774 entrò a far parte come attore alla compagnia di Franz Joseph Moser e nel 1774 danzò in un balletto di corte a Innsbruck, dove l’anno successivo mise in scena il proprio Singspiel Die Lyranten, di cui aveva scritto sia testo che musica e interpretò il ruolo principale. Nel 1776 la troupe si trasferì ad Augusta, dove il 9 febbraio 1777 Schikaneder sposò Maria Magdalena Arth, attrice nella medesima compagnia; nel dicembre dello stesso anno interpretò la parte di Amleto presso il teatro di corte di Monaco, riscuotendo un enorme successo, il che di lì a poco gli permise di assumere la direzione della troupe.
Iniziò così una fase di continui spostamenti attraverso le regioni di lingua tedesca e quelle assoggettate al dominio dell’Impero asburgico, finché nel settembre del 1780 la compagnia si stabilì a Salisburgo per un periodo più lungo. Fu in questa occasione che Schikaneder ebbe modo di stringere amicizia con Wolfgang Amadeus Mozart, con il quale alcuni anni dopo avrebbe intrapreso una breve ma promettente collaborazione, interrotta a causa della morte del compositore. A partire dall’estate del 1781 ricominciarono le tournée della compagnia attraverso l’Impero asburgico, toccando nel 1783 Vienna, dove Schikaneder recitò presso il Kärntnertortheater. Nell’ottobre del 1784 l’imperatore Giuseppe II vide una sua rappresentazione a Bratislavia e lo invitò a Vienna: qui, a partire da novembre, Schikaneder diresse presso il Kärntnertortheater una stagione di tre mesi che comprendeva opere e Singspiel. Successivamente, dal 1° marzo 1785 al 28 febbraio 1786 fu ingaggiato presso il Nationaltheater come interprete di lavori drammatici sia musicali che di parola, dopodiché, finito l’incarico, creò una nuova compagnia specializzata in opere e Singspiel. Dopo due anni trascorsi a Regensburg come impresario del teatro di corte, nel 1789 Schikaneder e sua moglie presero in gestione il Freihaus-Theater di Vienna, dando l’avvio a una decennale attività di autore di drammi di parola e libretti per opere e Singspiel che costituivano l’ossatura portante del repertorio del teatro, conoscendo diffusione anche sulle ulteriori scene viennesi.
Rispetto alle precedenti esperienze impresariali, alla direzione del Freihaus-Theater Schikaneder concentrò i propri sforzi creativi e organizzativi soprattutto sulle pièce musicali, di cui affidò l’intonazione a diversi compositori allora di spicco nell’ambiente artistico viennese. Fu in questo contesto che nacque Die Zauberflöte, rappresentato la prima volta il 30 settembre 1791 con musica di Mozart e libretto di Schikaneder, il quale interpretò anche la parte di Papageno. Nel corso degli anni Novanta, tuttavia, le condizioni finanziarie di Schikaneder peggiorarono progressivamente, cosicché nel 1801 fu costretto a chiudere il Freihaus-Theater intraprendendo subito una nuova attività presso il Theater an der Wien, da lui aperto il 13 giugno e tutt’ora in funzione. Lasciatane la direzione dopo appena un anno, fino al 1806 Schikaneder continuò a rifornire il teatro di testi per drammi di parola e libretti, tuttavia i cambiamenti di gusto nel pubblico viennese causarono un declino della sua carriera di autore drammatico e di impresario. Dopo la vendita del Theater an der Wien nel 1806, Schikaneder lasciò Vienna per assumere la direzione del teatro di Brno, ma dopo tre anni le difficili condizioni economiche lo costrinsero a tornare nella capitale asburgica. Ridotto all’infermità mentale, morì a Vienna il 21 settembre 1812.
Attualmente ricordato quasi esclusivamente per la sua collaborazione con Mozart, Schikaneder fu tra gli uomini di teatro più apprezzati e influenti dell’epoca: i suoi lavori, apprezzati anche da Goethe, furono rappresentati per decenni dopo la sua morte e contribuirono in misura determinante allo sviluppo del Singspiel e, in generale, del teatro musicale in lingua tedesca.
- Kurt Honolka, Papageno: Emanuel Schikaneder, Man of the Theater in Mozart's Time. Portland, Amadeus, 1990.
- David J. Buch, Der Stein der Weisen, Mozart, and Collaborative Singspiels at Emanuel Schikaneder’s Theater auf der Wieden. In: Mozart-Jahrbuch, a cura di Konrad Küster ed Elisabeth Föhrenbach, Kassel, Bärenreiter, 2000, pp. 91-126.
- Ferguson Faye, Interpreting the Source Tradition of Der Stein der Weisen. In: Mozart-Jahrbuch, a cura di Konrad Küster ed Elisabeth Föhrenbach, Kassel, Bärenreiter, 2000, pp. 127-144.
- Malcolm S. Cole, Monostatos and his 'Sister': Racial Stereotype in Die Zauberflöte and its Sequel. «The Opera Quarterly», 21, 1 (inverno 2005), pp. 2-26.
- Francesco Attardi, Viaggio intorno al Flauto magico. Lucca, LIM, 2006.
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