Messiaen, Olivier

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Olivier Messiaen al Festival d'Avignon; in secondo piano, Yvonne Loriod. Fotografia di Daniel Cande, 1987. Bibliothèque nationale de France, département Arts du spectacle, DIA-PHO-6 (2247).
  2. Olivier Messiaen, fotografia Studio Harcourt, 1930.
  3. Olivier Messiaen nella sua casa di Petichet, 1980 circa. Collezione Musée Matheysin, La Mure.
Data di nascita
10 dicembre 1908
Data di morte
27 aprile 1992
Paese
Categoria
Biografia

Olivier-Eugène-Prosper-Charles Messiaen nacque ad Avignone il 10 dicembre 1908 dalla poetessa Cécile Sauvage (1883-1927) e da Pierre (1883-1957), studioso di letteratura inglese e insegnante. Allo scoppio della prima guerra mondiale Pierre fu arruolato e il resto della famiglia si trasferì a Grenoble, presso il fratello di Cécile. In quel periodo Olivier svolse le prime esperienze musicali: dopo i primi approcci da autodidatta, iniziò a prendere lezioni di pianoforte e a dedicarsi alla composizione. Nel 1918, al ritorno di Pierre, i Messiaen si trasferirono a Nantes e quindi, dal 1919, a Parigi. Nello stesso anno Olivier fu ammesso al Conservatorio: fu allievo di Jean Gallon (1878-1959) per l’armonia, Maurice Emmanuel (1862-1938) per storia della musica, Marcel Dupré (1886-1971) per organo e improvvisazione; nel 1926 iniziò gli studi di composizione con Charles-Marie Widor (1844-1937), per proseguirli poi dal 1927 con Paul Dukas (1865-1935), sotto la cui guida conseguì il Premier prix nel 1930. Durante gli studi Messiaen pubblicò i primi lavori e prestò servizio come organista presso l’Église de la Sainte-Trinité in sostituzione del titolare Charles Quef (1873-1931); alla morte di questi, nel 1931, ne rilevò l’incarico. Nel 1932 sposò la violinista e compositrice Louise Justine Delbos, soprannominata Claire (1906-1959), dalla quale nel 1937 ebbe un figlio, Pascal. Colpita da un tumore cerebrale, nel 1947 Claire sarebbe stata sottoposta a un intervento che, pur riuscendo nell’asportazione, avrebbe causato la perdita della memoria della donna, che avrebbe trascorso il resto della vita in un istituto di salute mentale.
Nel 1936 Messiaen iniziò a insegnare presso la Schola cantorum parigina. Lo stesso anno insieme a André Jolivet (1905-1974), Jean-Yves Daniel-Lesur (1908-2002) e Yves Baudrier (1906-1988) fondò il gruppo La jeune France, che – in contrapposizione polemica con Jean Cocteau (1889-1963) e il gruppo dei Sei – propugnava un ritorno alla profondità attraverso il rinnovamento dei linguaggi musicali. In quel periodo il compositore cominciò a rivolgere la propria attenzione alle inedite potenzialità espressive offerte dalle onde Martenot.
Chiamato alle armi al principio della seconda Guerra mondiale, nel maggio 1940 fu catturato dalle forze naziste preso Verdun e imprigionato a Görlitz (l’attuale Zgorzelec in Polonia, allora in territorio tedesco), nel campo di concentramento VIII-A.
Fu liberato nel maggio 1941. Rientrato in patria, ottenne la cattedra di armonia presso il Conservatorio parigino. Negli anni che seguirono ampliò progressivamente la propria attività nel campo dell’insegnamento attraverso lo svolgimento di corsi privati di analisi musicale e all’esposizione dei principî alla base del proprio linguaggio nel trattato Technique de mon langage musical del 1944. Presso il Conservatorio passò alle cattedre di filosofia della musica nel 1955, analisi musicale nel 1947, composizione nel 1962. Ebbe tra i suoi allievi Pierre Boulez (1925-2016), Karlheinz Stockhausen (1928-2007), Karel Goeyvaerts (1923-1993), Iannis Xenakis (1922-2001), Gerard Grisey (1946-1998), Alexander Goehr (1932), Tristan Murail (1947), Kent Nagano (1951), George Benjamin (1960) e Yvonne Loriod (1924-2010), con la quale stabilì un intenso sodalizio artistico e, poi, sentimentale. Invitato a tenere corsi di perfezionamento nei centri di primo piano dell’avanguardia musicale, fu docente a Budapest nel 1947, a Tanglewood nel 1949, a Darmstadt nel 1949 e nel 1950.
Rimasto vedovo nel 1959, nel 1961 Messiaen sposò in seconde nozze Yvonne Loriod. Nel 1978 lasciò l’insegnamento presso il Conservatorio. Continuò a dedicarsi attivamente alla composizione per il resto della vita. Morì il 27 aprile 1992 presso l’ospedale «Beaujon» di Clichy, nei dintorni della Capitale francese. Nel 2014 nel sito del campo di concentramento VIII-A fu inaugurato il Centro europeo di istruzione e cultura Meetingpoint Music Messiaen.
Messiaen è autore di una vasta produzione il cui sviluppo procede di pari passo con la definizione di un linguaggio musicale progressivamente arricchito dall’organica integrazione, al suo interno, di componenti derivate dalle influenze e suggestioni più varie, musicali ed extramusicali. Particolare importanza rivestono la concezione religiosa dell’arte, derivante dalla profonda fede cattolica dell’autore, sul piano ideale, e il ricorso alla scrittura modale e all’organizzazione della composizione in base a principî di tipo seriale dal punto di vista tecnico.
All’esperienza del campo di concentramento e all’incontro, tra gli internati, con tre strumentisti dilettanti – Henri Akoka, clarinettista; Jean le Boulaire, violinista; Étienne Pasquier, violoncellista – risalgono la composizione (e l’inconsueto organico) del Quatuor pour la fin du Temps, eseguito nel gennaio 1941 con l’autore al pianoforte, in condizioni quanto mai precarie, alla presenza dei prigionieri e dei militari del campo. Al 1943 risalgono Visions de l’Amen per due pianoforti, un primo ciclo pianistico di proporzioni monumentali, Vingt regards sur l’enfant-Jésus, le Trois petites liturgies de la présence divine per coro femminile e orchestra. Nel 1945 con il ciclo di liriche Harawi Messiaen inaugurò la composizione di una triade di lavori nati sotto l’ispirazione della leggenda di Tristano e Isotta. Sempre nel 1945 la commissione da parte di Sergej Kusevickij (1874-1951) di una composizione orchestrale offrì a Messiaen lo spunto per proseguire il progetto, su più ampia scala, con la Turangalîla-Symphonie, portata a termine ed eseguita dalla Boston Symphony Orchestra sotto la guida di Leonard Bernstein nel 1949, anno che vide anche la stesura del terzo elemento del trittico nei Cinq rechants per tredici voci a cappella.
Nel 1952, la composizione di Le merle noir per flauto e pianoforte inaugura l’adozione di un linguaggio basato sulla sistematizzazione del canto degli uccelli. La componente ornitologica, d’ora in poi fondamentale nel linguaggio di Messiaen, assume particolare rilievo nella composizione orchestrale Réveil des oiseaux del 1953 e nell’ampio ciclo pianistico del Catalogue d’oiseaux, terminato nel 1958.
Con La Transfiguration de Notre Seigneur Jésus-Christ del 1969, che prevede l’impiego di un coro di cento elementi a dieci parti, Messiaen tornò all’ambito vocale. Una commissione da parte della mecenate Alice Bigelow Tully (1902-1993) per celebrare il bicentenario della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti, di poco successiva, e un viaggio in America compiuto nel 1972 portarono alla composizione di un nuovo ampio lavoro sinfonico, Des canyons aux étoiles… del 1974. Nel 1975, in seguito a una nuova commissione, questa volta da parte del Théâtre de l’Opéra Garnier di Parigi, intraprese la stesura di Saint-François d’Assise, spettacolo – secondo la definizione preferita, da parte dell’autore, a quella di «opera» – ultimato e andato in scena nel 1983.
Alla sua morte, Messiaen lasciò incompiuto un Concert à quatre dedicato a cinque musicisti particolarmente legati all’autore: la flautista Catherine Cantin, l’oboista Heinz Holliger, il violoncellista Mstislav Rostropovič, il direttore Myung-Whun Chung e Yvonne Loriod. Insieme a Holliger e a George Benjamin quest’ultima curò il completamento della composizione, presentata a Parigi nel 1994 nell’esecuzione dei dedicatari con i complessi dell’Orchestre de l’Opéra Bastille.

Risorse web

The Olivier Messiaen Page
http://www.oliviermessiaen.org

Sito del Meetingpoint Music Olivier Messiaen
http://www.meetingpoint-music-messiaen.net

Pagina dedicata a Olivier Messiaen sul sito dell'Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique di Parigi
IRCAM

Cronologia, catalogo e guide all’ascolto
https://www.flaminioonline.it

Bibliografia

Peter Hill, Olivier Messiaen. Dai canyon alle stelle, Milano, il Saggiatore, 2008

Scritti

Technique de mon language musical, Parigi, Leduc, 1944

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

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Modificato
30/08/2019

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